Recensione: Fibaro Motionsensor Z-Wave, il sensore tuttofare

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Tra di noi malati di domotica dello SmartHome Channel, la tendenza più diffusa è quella di non vincolarsi ad un unico sistema ma di utilizzare dispositivi con tecnologie e di marche diverse per avere la migliore flessibilità possibile. Un vantaggio di questo approccio, che richiede una centrale software agnostica come Home Assistant, è quello di poter scegliere su un più ampio ventaglio di prodotti per raggiungere la qualità migliore e contenere la spesa, quando ciò possibile. Su quest’ultimo punto non si può non segnalare i device di Xiaomi / Aquara, che a fronte della necessità d’acquisto di un piccolo Gateway ci offrono la possibilità di scegliere tra un vasto catalogo di dispositivi smart dal prezzo davvero irrisorio. Ne ho diversi in casa, ma quando voglio la qualità massima il mio brand di riferimento è un altro: Fibaro.

I dispositivi di questo marchio europeo sono infatti realizzati con la maggior cura possibile ed hanno generalmente più funzioni rispetto quelli analoghi, oltre che un design migliore. Tra questi uno dei miei preferiti è il sensore di movimento, disponibile sia nella versione Z-Wave che HomeKit. Ne possiedo diversi in casa e in studio, ma li ho comprati un paio di anni fa quando non c’era ancora la variante HomeKit, per cui sono tutti Z-Wave. Inizialmente li avevo connessi alla centrale della stessa marca, oggi li uso su Home Assistant grazie ad un dongle di Aeotec. Alla fine riesco comunque a controllarli su Apple Casa grazie all’attivazione di HomeKit e visto che costano di meno della versione specifica nata dopo, continuo a preferire questi Z-Wave.

Il Fibaro Motionsensor ricorda un occhio, più precisamente quello di Sauron. Vi è infatti un ampio LED circolare sul fronte con un’iride allungata e si illumina quando rileva il passaggio con un colore diverso a seconda della temperatura. La cosa interessante di questo device è infatti l’integrazione di diversi sensori in un unico piccolo guscio. Principalmente abbiamo:

  1. sensore di movimento ad ampio spettro
  2. sensore di luminosità
  3. sensore temperatura
  4. sensore sismico

Quando lo inseriamo in Home Assistant vedremo anche altri elementi ad esso associati, come il livello di allarme, l’ultimo stato rilevato, ecc… ma i quattro sensori primari sono quelli elencati sopra (onestamente io uso solo i primi tre). In dotazione vi è una basetta a C in cui si incastra la sfera e ne consente l’orientamento in ogni direzione, mentre per l’alimentazione usa una batteria CR123A che gli dona una buona autonomia. Ovviamente dipende dal posizionamento del device e dal numero di attivazioni, nel mio caso alcuni si sono scaricati dopo 18 mesi altri dopo 6, e impostando un alert nel proprio sistema di domotica si evita di rimanere a secco.

Per effettuare il pairing basta svitare la calotta posteriore e premere il tastino per tre volte in rapida sequenza. L’installazione tipica è a parete, ma con il suo pratico supporto si può mettere praticamente ovunque, sul tetto come sulla scrivania. Sono leggeri, quindi anche il biadesivo è sufficiente, ma in caso di installazione permanente consiglio l’uso di un tassello (uno da 5 è ampiamente sufficiente). Personalmente ne ho diversi semplicemente poggiati sui mobili, perché il supporto ha un’are centrale piatta che lo fa rimanere stabile nella sua posizione anche così.

Avendo anche sensori simili di altri marchi, devo dire che la qualità della segnalazione di questi Fibaro è davvero ottima: non perdono un colpo. Bisogna solo fare qualche tentativo per accertarsi che l’angolo di campo copra tutto lo spazio che si intende monitorare. Ma la cosa che trovo davvero ottima è quella di avere all’interno anche gli altri sensori, perché ho diverse automazioni che si basano sulla luminosità e quanto prima ne implementerò altre basandomi sulla temperatura (perché nella nuova casa ho sia il termostato che i condizionatori smart). Insomma è un prodotto completissimo e mettendone uno per ogni stanza si coprono la maggior parte delle necessità di monitoraggio in un colpo solo.

Conclusione

Voto 5/5Un tempo la domotica era molto complessa, sia per l’uso e la configurazione che per la messa in opera. I dispositivi wireless stanno rendendo tutto più semplice, perché non serve nessun impianto preeistente o l’intervento di un tecnico per disseminare in giro per casa qualche smartcoso come il Fibaro Motionsensor. Certo l’utilizzo di una centrale open-source come Home Assitant prevede la necessità di rimboccarsi un po’ le maniche visto che non è tutto preimpostato o drag&drop come nei modelli brandizzati (tra cui la mia precedente Home Center 2 proprio di Fibaro), ma non è una cosa troppo difficile se ci si dedica un po’. Anche chi è digiuno di programmazione riesce ad ottenere ottimi risultati, specie se con l’aiuto del nostro SmartHome Channel su Slack (disponibile per i SaggiDonatori). Questo sensore di Fibaro è il migliore che io abbia mai provato. Costa più di alcuni rivali ma si distingue per il design, per l’ottima realizzazione, l’efficienza e la completezza, dovuta alla presenza di molti sensori aggiuntivi rispetto a quello semplice del movimento.

PRO
+ Ottimo design
+ Installazione semplicissima
+ Basetta molto comoda per ottenere l’orientamento desiderato
+ Prontezza del rilevamento
+ Dotazione completa si sensori: movimento, temperatura, luce, sismico

CONTRO
- Prezzo della versione HomeKit troppo elevato, andate su quella Z-Wave se potete

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.