Android Q, una build interna finisce nelle mani di XDA

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Non è ancora periodo di grosse novità per iOS, che concentra il suo picco da giugno a settembre (anche se ci si aspetta il consueto aggiornamento intermedio primaverile, la cui Beta presumibilmente inizierà dopo il rilascio della 12.1.3). Viceversa, gli ultimi rilasci di Android hanno visto per il robottino verde una tendenza a testare le nuove versioni sin da marzo, pertanto si può ormai ragionare in termini di settimane. Tuttavia, contrariamente ai sistemi Apple dove al più prima della WWDC si può solo confidare su Gurman e soci, nel mondo Android qualche volta si assiste a leak di dettagli da build pensate per i soli test interni, se non addirittura il pacchetto completo. Quest’ultimo è il caso della versione Q, che il noto sito XDA è riuscito ad ottenere in anteprima svelando alcuni interessanti dettagli.

Si tratta di una build relativamente primitiva, almeno per quel che concerne l’installazione su Pixel (XDA ha effettuato le sue prove su un 3 XL). Non ci sono particolari personalizzazioni e le app Google non sono preinstallate di default, sostituite da quelle più spartane del sistema base AOSP compilato direttamente dal codice sorgente. Benché sia open, però, di norma Big G non carica i sorgenti relativi a versioni ancora in sviluppo, proprio per evitare sguardi curiosi anzitempo. Speranza vana, almeno in questo caso, dato che evidentemente XDA ha ottenuto un’immagine pronta per il flash manuale. La prima novità che si può vedere sopra è l’introduzione di una modalità scura più completa: allo stato attuale, quella presente in Android Pie scurisce solo alcune sezioni del sistema, mentre in Q avrà un effetto quasi globale. Almeno apparentemente, resterà in ogni caso alle singole app non preinstallate la scelta se adottarlo o meno, sempre che pure qui non decida Google visto il ritrovamento di un’opzione nella sezione nascosta Sviluppatore che forza a prescindere la modalità scura. Quest’area delle impostazioni nasconde ulteriori novità, come gli indizi di una modalità desktop (al momento non funzionante, riporta XDA) simile a quella ottenibile con DeX sui più recenti Samsung Galaxy collegandolo a monitor esterni, la possibilità d’installare manualmente driver grafici, la visualizzazione dello sfondo anche con lo schermo in modalità Always On (già presente su Pie ma esclusiva dei Pixel 3/3 XL) ed altro ancora.

Il sistema di autorizzazioni verrà rivisto in Android Q, con maggiore chiarezza sugli elementi permessi e non per le singole app, la quantità di accessi alle singole aree autorizzate e, come si può vedere nello screenshot soprastante, la possibilità di restringere l’efficacia di certi permessi come la localizzazione solo durante l’utilizzo dell’applicazione, ripristinando automaticamente il diniego all’uscita. In questo senso, si tratta di un recupero nei confronti di iOS, che già prevede una simile soluzione. Altre novità minori riguardano maggiori impostazioni d’accessibilità, una modalità aereo ancor più drastica che oltre a disattivare la connettività inibisce pure vari sensori, l’opzione per consentire ad un accessorio autorizzato nelle vicinanze di mantenere sbloccato il dispositivo anche in assenza di un input dell’utente, filtri per tipologia nella navigazione delle cartelle all’interno dell’app File e ritocchi alla procedura d’installazione manuale dei pacchetti APK.

Come abbiamo già detto più sopra, si tratta di una build ancora “rozza”, che mostra sì un buon numero di novità ma probabilmente una frazione del totale. Se anche stavolta si vedrà il primo rilascio semi-pubblico per sviluppatori a marzo, è altrettanto probabile che nemmeno in quell’occasione vedremo il quadro d’insieme, dato che Google desidera riservarsi le migliorie più prettamente consumer per la conferenza I/O. Ad ogni modo, è un piccolo gradevole assaggio in attesa di vedere più avanti le vere grandi manovre.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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