Apple pensa ad un proprio abbonamento per i videogiochi

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Dapprima è stata la corsa alla musica in abbonamento, in procinto ormai di diventare un affare a tre tra Apple Music, Spotify e YouTube Music. Oggi è invece in atto la corsa allo streaming di contenuti televisivi in abbonamento, con major e colossi tecnologici vogliosi di rovinare la festa a Netflix. Nel frattempo all’orizzonte si approntano i prossimi campi di battaglia, uno dei quali è quello dei videogiochi in abbonamento. Ci sono già diversi servizi: tra i principali annoveriamo GeForce Now, Origin Access, PlayStation Now (in arrivo in Italia), Switch Online, Twitch Prime (almeno in parte) e Xbox Live Game Pass. In gran parte dei casi la formula di fruizione ibrida, prevedendo sia l’accesso in streaming eseguendo il gioco su un server remoto sia lo scaricamento e l’installazione del titolo in locale. Nell’arena sinora sono rimaste in disparte Google e Steam (anche se la prima ha fatto una prima sperimentazione con Project Stream da poco terminato), mantenendo preferenza per un modello di vendita alla carta. Più a sorpresa è invece l’interesse di Apple a scendere in campo, stando all’ultimo rumor pubblicato da Cheddar.

L’indiscrezione sarebbe stata confermata alla testata da ben 5 fonti, fatto che sebbene non sia necessariamente garanzia di veridicità è senza ombra di dubbio apprezzabile in termini di cura editoriale. Le discussioni con gli sviluppatori di giochi sarebbero state avviate nel corso del secondo semestre del 2018, in alcuni casi anche esplorando l’ipotesi di svolgere il ruolo di publisher, in maniera analoga a quanto fanno Microsoft e Sony con svariati game studios. In tale veste Apple avrebbe il completo controllo commerciale, lasciando gli sviluppatori liberi di concentrarsi sugli aspetti tecnici avendo in ogni caso garantito un contratto di ripartizione dei guadagni. A tale proposito non ci sono indicazioni su quali potrebbero essere le percentuali, ma specialmente se si cercano esclusive è alquanto improbabile praticare il rapporto 70/30 nel primo anno di vendita tipico dell’App Store. Più facile immaginarsi invece uno scenario 85/15 sin da subito.

Si tratta di un progetto ancora in fase esplorativa, il cui sviluppo è da poco iniziato e potrebbe terminare con un nulla di fatto in qualsiasi momento. Non è però un’idea balzana, tutt’altro. Nell’ottica di essere sempre più orientata ai servizi, che Apple abbia pensato ad una propria piattaforma di cloud/subscription gaming non è solo plausibile ma addirittura quasi dovuto. L’ecosistema iOS gode di una struttura solida tanto sul piano hardware quanto software da questo punto di vista già da parecchio tempo. Ciò che preoccupa è però la sfida in salotto: nei mesi scorsi abbiamo già espresso le nostre riserve sulla direzione ludica dell’Apple TV in due distinte occasioni. Se in quel di Cupertino vogliono prendere di petto il discorso giochi anche nell’ottica di diventare potenzialmente la quarta forza del mercato console, dovranno essere piuttosto rapidi nel rifocalizzare il loro set-top-box, accompagnando i SoC di ultima generazione ad un tvOS più in grado di sposare il doppio fronte (ludico e cinematografico) cui si rivolgerebbe, con riguardo particolare all’input anche tramite i tradizionali controller come già avviene per PlayStation ed Xbox.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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