Qualcomm avrebbe rifiutato di vendere ad Apple chip di rete per iPhone XR e XS

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La frattura tra Apple e Qualcomm sembra essere insanabile. Certo, lo stesso si diceva quando l’azienda di Cupertino era ai ferri corti con Samsung; tuttavia entrambe le parti, pur nel marasma di battaglie legali, avevano mantenuto un buon business d’affari e ancora oggi il colosso coreano ha voce in capitolo sulla produzione di numerosi componenti degli iPhone. Con Qualcomm le cose sono molto diverse, nell’ambito di una guerra di tribunali che sta diventando ancor più aspra di quella passata. In attesa che arrivi aprile, mese in cui le due società si affronteranno nelle aule statunitensi, il confronto prosegue per una via parallela attraverso il processo intentato contro Qualcomm dalla Federal Trade Commission per abuso di posizione dominante.

Come riporta Bloomberg, il COO di Apple, Jeff Williams, è stato invitato a deporre al banco dei testimoni. In base alle sue dichiarazioni, i rapporti aziendali tra la mela e Qualcomm sono ormai prossimi allo zero, con quest’ultima che ha rifiutato completamente la vendita e la fornitura di chip di rete destinati alle nuove generazioni di iPhone. La scelta di proseguire solo con Intel sarebbe pertanto frutto di questo diniego originario, contrariamente ai piani di Apple che preferisce quanto più possibile avere almeno anche un altro fornitore per i singoli componenti; a prova di ciò, ci sarebbero state anche trattative con MediaTek e Samsung soprattutto nell’ottica del supporto 5G. Il business prosegue solo ed esclusivamente per i dispositivi antecedenti ad XR e XS.

Quella di Williams è la più recente in ordine temporale di una serie di testimonianze fornite sia da dirigenti Apple sia di altre aziende del settore, evidenziando le difficoltà nel trattare con una Qualcomm in posizione di vantaggio sul mercato dei modem cellulari e, almeno per quel che concerne il mondo Android, pure su quello dei SoC. Stando alle testimonianze di Tony Blevins, vicepresidente Apple per l’approvvigionamento dai fornitori, Apple avrebbe già pensato nel 2013, ai tempi dell’iPad mini 2, di passare ai chip di rete Intel ma le quotazioni molto vantaggiose praticate da Qualcomm unite ad un atteggiamento piuttosto minaccioso nel rimarcarne la superiorità tecnica resero necessario all’azienda di Cupertino rinunciare allo switch. Successivamente, l’atteggiamento del chipmaker sarebbe diventato sempre più intransigente, richiedendo un accordo di licenza per la rivendita di prodotti dotati dei suoi modem nonché la concessione d’uso a fini commerciali di tutte le proprietà intellettuali Apple. Ciò avrebbe conseguentemente portato quest’ultima a pianificare il progressivo distacco da Qualcomm, avvenuto invece in maniera più brutale del previsto. Dal canto suo, Qualcomm sostiene invece che Apple le avrebbe chiesto un miliardo di Dollari per mantenere la fornitura in esclusiva, con un pagamento che sarebbe effettivamente avvenuto; come prevedibile, nella sua testimonianza Blevins ha negato qualsiasi richiesta del genere. Il processo FTC contro Qualcomm raggiungerà il suo verdetto finale nel corso delle prossime settimane, con elevate possibilità d’influire pesantemente su quello primaverile con Apple diretta protagonista.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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