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Non dedichiamo molti articoli ai rumor sulla fotografia, perché sono tanti e richiederebbe troppo tempo, ma per la Olympus E-M1X abbiamo fatto uno strappo alla regola. Il brand giapponese, fondato nel lontano 1919, quest’anno compie ben 100 anni di attività ed era previsto un lancio di grande importanza. A raccogliere la sfida sembra essere proprio la E-M1X, ovvero la prima mirrorless dell’intero mercato fotografico ad avere il dual grip tipico delle ammiraglie sportive.

Il progetto è chiaramente derivato dalla E-M1 Mark II, a cui per altro assomiglia se ci si aggiunge un battery grip con doppia batteria, maggiori guarnizioni contro le intemperie ed un processore più potente. Troviamo in realtà un doppio TruePic VIII per portare la velocità operativa ad un nuovo livello e perfezionare funzionalità come il tracking dei soggetti basandosi sul machine learning (che riconosce velivoli, treni, auto).

La E-M1X raggiunge i 18fps in scatto continuo con l’autofocus e sale a 60 senza. Sono gli stessi numeri della E-M1 II ma in questo caso il buffer passa da 148 a 287 scatti. Lato AF si guadagna la possibilità per l’utente di definire liberamente le aree di interesse ed una sensibilità che sale a -6EV (testato con 43mm F1.2 Pro), mentre gli slot di memoria sono ora entrambi compatibili con le schede UHS-II.

Una delle funzionalità che si prevedono più interessanti è lo scatto ad alta risoluzione a mano libera. Olympus è stata la prima ad introdurre lo scatto hi-res in un corpo fotografico consumer e con la nuova ammiraglia introduce anche la possibilità di utilizzarlo senza un treppiede, catturando 16 immagini mentre il sensore viene spostato per compensare il movimento della mano e tentare un allineamento tra gli scatti.

Molto promettente anche il Live ND mode, grazie al quale la fotocamera cattura una serie di fotografie con tempi di scatto rapidi e le unisce per simulare l’effetto di una lunga esposizione. Questo dovrebbe consentire di realizzarle anche in presenza di luce come un filtro ND hardware, senza il rischio che l’immagine risulti bruciata nelle aree luminose.

Entrambe le funzioni giovano di un sistema di stabilizzazione del sensore migliorato, che a quanto pare è capace di compensare 7 stop (7.5 in abbinata al 12-100 F4 Pro). Per le restanti caratteristiche si può sostanzialmente guardare la E-M1 II, con la quale condivide la maggior parte delle specifiche tecniche a partire dal sensore Micro Quattro Terzi da 20MP. Migliora però l’ingrandimento del mirino, che passa da 0,74x a 0,83x, ed anche la funzione LV Boost che riesce a far vedere meglio i soggetti quando si riprende in aree buie.

Differenze si ritrovano pure in termini di controllo, per via della nuova torretta con una funzione in più sulla sinistra o il tasto dedicato all’ISO in alto. Interessante anche il pulsante C-Lock con cui personalizzare quali pulsanti bloccare, nonché la funzione di ricarica e alimentazione tramite USB.

Tra le aggiunte va citata certamente l’area connettività, che non solo prevede il passaggio da Wi-Fi n ad ac ma anche il supporto al tethering senza fili con Olympus Capture. Troviamo poi anche il Bluetooth ed un inedito Field Sensor System che include barometro, bussola, termometro ed anche il GPS. L’autonomia con 2 batterie raggiunge i 2580 scatti secondo la casa, anche se il CIPA l’accredita di 870 per singola batteria. A livello software si aggiunge anche il My Menu, così da poter collezionare in un luogo unico le voci utilizzate più di frequente.

Lato video ci sono dei miglioramenti come la presenza del OM400 log con relativo LUT e l’assist a schermo per non visualizzare l’immagine completamente flat, una messa a fuoco continua migliorata e con regolazioni in mano all’utente, impostazioni separate rispetto all’area foto ed anche la presenza di una modalità 120fps @ 1080p, mentre il 4K rimane a 30fps.

Anche se la forma ricorda quella di reflex come la Canon 1D X, la Olympus E-M1X rimane leggermente più piccola grazie al sensore Micro Quattro Terzi, anche se la differenza non è poi così importante perché non si è voluta sacrificare l’ergonomia. La 1D X II, ad esempio, è grande 158 x 168 x 83 mm, mentre la nuova ammiraglia Olympus si ferma a 144 x 147 x 75mm. La vera differenza, però, si sente in mano, visto che con i suoi 997 grammi pesa oltre mezzo chilo in meno dell’altra. La disponibilità è prevista per il prossimo mese di febbraio, mentre il prezzo in Euopa Europa sarà di 2999€ per il solo corpo.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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