Apple inizia a rimuovere dallo Store le app duplicate

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Nelle ultime settimane abbiamo visto svariati report riguardanti la distribuzione di app attraverso i certificati Enterprise al fine di scavalcare le limitazioni del regolamento dell’App Store. A volte, però, le violazioni sono proprio dove non dovrebbero essere, perfettamente alla luce del sole. Ieri TechCrunch, già autrice di molti degli approfondimenti riguardo le altre problematiche citate all’inizio, ha pubblicato il quadro della situazione concernente le app duplicate o clone. Essenzialmente, si tratta di applicazioni facenti capo al medesimo sviluppatore che di fatto sono uguali tra loro, cambiando solo parte del nome e qualche elemento grafico.

Il regolamento dell’App Store disciplina almeno sulla carta anche questi casi, al punto 4.3 dove rende chiaro che non è gradita la pubblicazione di app tra loro identiche, considerandolo alla stregua di spam e passibile non solo di rimozione delle app ma anche della revoca dell’account sviluppatore. Poste le dovute condizioni, vengono tollerati alcuni casi in cui sono effettivamente necessarie varianti della medesima app, ma in ogni caso prediligendo la forma di un software base da espandere in base alle specifiche esigenze attraverso acquisti in-app. Come detto ad inizio paragrafo, questa regola appare più sulla carta che nel concreto visto che vari dev l’hanno deliberatamente violata. I casi maggiori si sono registrati nella categoria VoIP, con le app che promettono un secondo numero virtuale per effettuare e ricevere chiamate. Cambiano leggermente nomi, icone e descrizioni ma di fatto in molti casi ci si trova davanti alla stessa app, testimoniato pure dal fatto che lo sviluppatore originario è identico.

Alcune delle aziende coinvolte, interpellate da TechCrunch, hanno difeso il loro operato sostenendo che le app servono scopi differenti tra loro e quindi non infrangono la regola 4.3. Una giustificazione per nulla convincente, a fronte delle prove presentate dalla nota testata online. Anche Apple sembra essere dello stesso avviso, dato che ha iniziato la rimozione di queste app duplicate, in certi casi azzerando di fatto la presenza dello sviluppatore nello Store. Molte, ma non tutte: qualche applicazione è sopravvissuta alla scomparsa coatta e resta tuttora disponibile al download. Più in generale la sfida per il repulisti appare agli inizi, essendo state trovate anche categorie col medesimo problema, come nel caso della stampa fotografica presso esercizi commerciali. Ancora lavoro da fare per Phil Schiller e il suo team, quindi, con la prospettiva di dover ritrovare la quadra in fase di approvazione visto che è evidente si tratti di un’ondata frutto di un allentamento maggiore del previsto a favore di un processo più rapido.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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