E se il Monitor 6K di Apple fosse in realtà un 5K UltraWide?

Recenti rumor suggeriscono che Apple presenterà un Monitor 6K 31,6″ insieme al futuro Mac Pro “modulare”. Il primo pensiero per tutti è stato quello di uno schermo più grande di quello attualmente presente negli iMac 27″, ma ho trovato interessante l’idea di Jeff Benjamin su 9to5Mac. L’autore si chiede se i 6K non potrebbero invece essere dovuti ad un pannello ultrawide che mantenga l’attuale altezza e risoluzione verticale del 5K, andando ad aggiungere superficie laterale.

Ciò andrebbe un po’ in conflitto con l’indiscrezione di Kuo ma questa potrebbe contenere dei dettagli supposti, da lui o dalla fonte stessa, infatti è capitato in passato che vi fossero piccole differenze nei prodotti finali. Negli schermi ultrawide vedo che di norma si espone la risoluzione verticale, ma con 2880px si dovrebbe parlare di 3K e potrebbe dare l’idea di essere inferiore ai precedenti 5K. Sarebbe dunque naturale aspettarsi che Apple scegliesse la dicitura 6K per enfatizzare il miglioramento rispetto al vecchio pannello 27″.

mockup by 9to5mac

Non amo particolarmente gli schermi 21:9, per cui non mi sentirei di esultare di fronte ad una tale scelta, tuttavia mi sembra essere piuttosto in linea con l’andamento del mercato. Si potrebbe anche asserire che avvicinerebbe l’aspetto di questi schermi a quello allungato degli iPhone X, ma la verità è che sono molti i professionisti che già oggi preferiscono effettuare montaggio audio/video sui pannelli più larghi dei 16:9. Se escludiamo gli smartphone, però, mi pare che Apple abbia sempre preferito schermi con rapporti di forma più squadrati, come 4:3, 16:10 e al massimo 16:9. Non mi sentirei tuttavia di escludere l’idea di Jeff Benjamin e vedendo il mockup proposto devo dire che non mi dispiacerebbe affatto.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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