Polestar 2: Android non si accontenta più di essere solo un passeggero in macchina

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Poco meno di due anni fa parlavamo di Android Automotive, la nuova iniziativa di Google per il settore automobilistico. No, non si tratta di un’evoluzione di Android Auto, o almeno non nel senso stretto del termine: al contrario dell’attuale modalità basata sul collegamento dello smartphone al sistema infotainment del veicolo, il robottino verde intende essere al cuore del mezzo stesso, andando ben oltre le funzionalità multimediali. Il prototipo presentato nel 2017 era in collaborazione con Volvo e non stupisce che il debutto commerciale lo farà proprio con l’azienda svedese. O meglio con il suo brand secondario Polestar, che dalla realizzazione di varianti sportive dei modelli Volvo è passato ad una vita autonoma con auto progettate appositamente e a sola propulsione elettrica, nell’ottica di competere con Tesla. La Polestar 2 sarà non solo il primo frutto su scala industriale dell’iniziativa, facendo seguito all’ibrida Polestar 1 del 2017, ma anche la prima auto al mondo ad essere di fatto basata su Android.

Pensata per competere con la Model 3, è una berlina di analoghe dimensioni, dotata di due motori elettrici e trazione integrale, che sviluppano sino a 408 CV e 660 Nm di coppia. Non viene al momento resa nota la velocità massima, lo è invece per sommi capi l’accelerazione 0-100, che avviene in meno di 5 secondi. Il pacco batteria a 27 moduli eroga 78 kWh ed è in grado di garantire un’autonomia fino a 500 km su singola carica.  Sul piano progettuale, oltre ad un design peculiare e ai fari Pixel LED, gli ingegneri nordici hanno sfruttato la batteria anche come elemento strutturale del pianale per aumentare la robustezza complessiva. Una particolare attenzione è stata posta inoltre al comfort acustico, su cui le auto elettriche di per sé già eccellono. Gli accorgimenti implementati apportano una riduzione media di 3,7 dB del rumore emesso.

Come anticipato ad inizio articolo, però, questa Polestar 2 ha uno dei suoi maggiori elementi di distinzione in Android, che sullo schermo centrale da 11″ offre non solo le principali app Google, a partire ovviamente da Maps ed Assistant, ma anche e soprattutto il controllo delle principali funzionalità del veicolo. L’immagine mostra un’interfaccia alquanto diversa da quella tradizionale di Android, ma è una personalizzazione ad-hoc frutto della stretta collaborazione tra Volvo/Polestar e Big G.

Non mancano ovviamente la possibilità di aggiornare il sistema operativo in modalità Over The Air ma soprattutto il Play Store, permettendo così l’espansione anche attraverso app di terze parti. Continuando a parlare di app, ci si sposta sullo smartphone per le capacità d’integrazione proposte anche al di fuori del mezzo. Il proprio telefono non permette solo la localizzazione, ma è in grado di diventare la chiave stessa d’accesso alla macchina, attivare in prossimità il quadro strumenti per mostrare l’autonomia residua e compiere operazioni preliminari prima della messa in marcia sulla base delle esigenze dell’utente. Infine, l’app dedicata aiuterà ad avere accesso alle principali reti di ricarica a livello mondiale.

I dati dichiarati sopra si riferiscono alla versione più potente, ma ce ne saranno altre svelate a tempo debito in vista del lancio nel 2020. Sempre nelle vicinanze del lancio verranno forniti maggiori dettagli anche sulle formule di leasing, che presumibilmente troveranno qui maggiore consenso. È già previsto l’arrivo di pacchetti opzionali, sviluppati in collaborazione con note case come Brembo, per migliorare ulteriormente le performance di guida. Nel frattempo, l’auto verrà mostrata all’imminente Salone di Ginevra nonché in specifici roadshow globali e potrà essere preordinata esclusivamente online nella sua versione di lancio, che avrà un prezzo europeo di 59.900 €. I primi paesi in cui la Polestar 2 entrerà in commercializzazione sono anche quelli dove vi è già maggiore interesse per l’elettrico, ovvero USA, Canada, Cina, Regno Unito, Germania, Scandinavia, Belgio e Paesi Bassi. Altre nazioni, come l’Italia, seguiranno in una fase successiva, presumibilmente man mano che i mercati diventeranno più ricettivi verso queste soluzioni di mobilità.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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