Recensione: LG 27UK600, monitor 27″ UHD economico vs 27UK650 e 27UK850

Chi segue le mie recensioni sa che da tempo batto sul tasto dei monitor 32″. Il periodo trascorso in compagnia del mio precedente Dell UP3216Q è stato tra i più comodi che io ricordi, ma si è interrotto quando ho deciso di passare dal Mac Pro all’iMac Pro (recensione). Alla fine l’occhio si è riabituato ai 27″ e la qualità del 5K è sicuramente valida, ma spesso avverto la mancanza di spazio. Ho provato più volte ad affiancare un secondo monitor ma non è facile trovarne uno adatto da abbinare. Non tanto per la risoluzione, perché il 4K su 27″ è già più che adeguato, quanto perché non ci sono schermi con la stessa resa cromatica e finitura lucida. Inoltre non amo proprio lavorare su due monitor, lo trovo più dispersivo e troppo ingombrante rispetto ad un solo monitor più grande. Questione di gusti, abitudine e necessità, infatti a guardare le immagini delle postazioni di lavoro degli utenti Mac su Instagram, noto che la soluzione più diffusa è comunque quella da 27″, spesso a marchio LG. In effetti nella fascia bassa del mercato è uno dei pochi produttori ad utilizzare pannelli IPS curati e la serie che va per la maggiore al momento è quella costituita da: 27UK60027UK65027UK850.

Questi tre monitor sono sostanzialmente identici in termini di pannello, con un 27″ UHD (3840 x 2160) a 8bit+A-FRC (simil 10bit, diciamo), luminosità di 350 cd/m2, contrasto di 1000:1 ed un angolo di visione di 178°. Il tempo di risposta è per tutti di 5ms e c’è la compatibilità con AMD FreeSync che fa salire virtualmente il refresh rate da 60 a 75Hz con le schede che lo supportano (ma su macOS mi risulta non ci siano i driver). Le differenze sostanziali tra i modelli risiedono nelle caratteristiche tecniche secondarie:

  • 27UK600: piedistallo fisso, 2 ingressi HDMI, 1 DisplayPort, 1 uscita da 3,5mm
  • 27UK650: come il precedente più piedistallo ergonomico e possibilità di rotazione a 90°
  • 27UK850: come il precedente più ingresso USB-C con hub di due porte USB-A

Ci sono anche alcune aggiunte nel menu OSD salendo di livello, ma essenzialmente hanno tutti il medesimo schermo. Il primo si trova intorno ai 400€, il secondo 470€ e il terzo viaggia mediamente sui 550€. Considerando che per avere maggiore ergonomia trovo più comodo un braccio come questo (che ho pagato meno di 30€ e funziona molto bene) pensare di spendere 150€ in più solo per il collegamento USB-C mi è sembrato uno spreco, soprattutto perché lo uso solo di rado con il portatile e molto di più con Mac mini, Mac Pro e il PC. Per questo motivo ho optato per il più economico della serie, ovvero il 27UK600, ma le valutazioni relative a schermo ed elettronica si possono sostanzialmente estendere anche agli altri.

Iniziamo col dire che il design è molto gradevole. La cornice è sottile su tre lati (circa 8mm) e un po’ più alta su quello inferiore con il logo LG (circa 1,8mm). Per confronto, la cornice nera degli iMac è di 2,7mm, quindi c’è una bella differenza. I bordi stretti sono piacevoli e sui portatili consentono di ridurre le dimensioni della superficie, sulla scrivania, invece, soddisfano per lo più l’estetica risultando più moderni. È una cosa che mi piace ma che non considero necessariamente un pro in questi casi, perché il bordo ha anche il vantaggio di creare una sorta di distacco che aiuta ad inquadrare il contenuto. La cosa molto piacevole è che la cornice è a filo con il pannello, per cui il profilo è quasi completamente piatto e lo schermo è molto vicino alla copertura (che è di tipo opaco anti-riflesso).

La base in questo modello è fissa, consentendo solo un po’ d’inclinazione verticale che comunque raggiunge lo scopo. La linea inferiore del pannello (senza cornice) inizia 11 cm sopra la scrivania e per le mie abitudini di postura è un po’ bassa (nell’iMac ci sono quasi 3 cm in più), ma ci si adatta e volendo si può aggiungere un supporto per sollevarlo e organizzare meglio la scrivania. Ricordo però che c’è un attacco VESA 100 sul retro, quindi vi si possono abbinare bracci di ogni tipo, oppure si può optare per il modello superiore 27UK650 che ha la base con regolazioni complete.

Il piedistallo ha solo alcune parti dell’incastro in metallo mentre la struttura ed il rivestimento sono tutti in plastica. La finitura è fatta molto bene, si può facilmente scambiare per alluminio satinato opaco, ma quando si tocca o si guarda il retro passa la magia. In più ammetto che questo design con il semi cerchio che LG porta avanti da tanti anni mi ha un po’ stancato. I monitor, ma anche molti TV, sembrano uguali da diverse generazioni, con il vantaggio sicuro di un riconoscibile family feeling ma anche una certa noia. In casa ho tra gli altri un TV LG 55UH850V del 2016 che già aveva il medesimo design e che onestamente non trovo neanche così riuscito.

Dal punto di vista meramente estetico mi pare sempre elegante, ma la base ha una luce di 40 cm e i lati sporgono di 6 cm oltre lo schermo sul davanti, occupando molto spazio con una forma curva che non si incastra bene con niente. Personalmente preferisco le basi piatte, sia che si lascino libere sia perché ci si può poggiare un hub o persino un computer come il Mac mini. Questa, invece, deve essere lasciata così com’è, occupa parecchio spazio ed essendo un po’ alta (2,5 cm) è anche difficile metterci qualcosa sui lati posteriori se si deve raggiungere comodamente. In dotazione si trovano un cavo HDMI, uno DisplayPort e quello per la corrente. L’alimentatore è esterno e a questo si collega poi il cavo con la presa schuko. Tutti questi elementi sono di un gradevolissimo bianco, in tinta con la finitura posteriore del monitor.

La gestione dei cavi è completamente a carico della fantasia dell’utente, nel senso che non c’è un canale o una guida per disporli. In passato ho avuto gli LG 27UD68 e 27UD88 che invece avevano una sorta di clip fermacavi in plastica: non faceva miracoli ma almeno c’era. In questo caso ci si dovrà ingegnare per fissarli nella parte alta del piedistallo, in modo da farli scorrere proprio dietro di questo e non risultare visibili frontalmente (e non è facilissimo perché le porte sono tutte in alto a destra sul retro).

Internamente non ci sono altoparlanti ma l’audio viene veicolato sull’uscita da 3,5mm qualunque sia la sorgente attiva (HDMI o DisplayPort), quindi possiamo collegare un unico set di casse esterne utilizzandolo con diversi computer o console. Dimenticatevi però di poter controllare il monitor e le sue funzioni direttamente dal Mac, in quanto anche nei modelli con USB-C il volume delle casse collegate o la luminosità dello schermo non sono possibili da tastiera. Si può fare qualcosa con il software LG On Screen Control se si utilizza la connessione USB-C del modello top, ma non è molto comodo e converrà sempre passare dai controlli dello schermo.

Questo ha solo un elemento per navigare nei menu, ovvero un piccolo joystick posto al centro sotto la cornice. Spostandosi a sinistra e destra si può controllare il volume, mentre in alto e in basso si agisce sulla sorgente. Schiacciandolo si accede a quattro scorciatoie veloci e quella a destra apre il menu OSD.

Questo si presenta come una colonna nell’area destra e si divide in tre macro aree: quick setting, input, picture e general (l’ho lasciato in inglese, ma c’è anche l’italiano). Le opzioni di personalizzazione non sono poi moltissime, ma lasciandolo su Custom ed agendo su luminosità, contrasto e saturazione oltre che sulla gamma e sul livello del nero, sono riuscito ad ottenere un risultato abbastanza valido.

A questo punto l’ho dato in pasto al calibratore datacolor Spyder 5 Elite che ha confermato una copertura totale dello spazio colore sRGB. Lo spazio colore P3 non è menzionato nelle specifiche tecniche, ma un test di confronto visivo denota una discreta resa sia sulle tinte calde che fredde, ma non al livello di un iMac.

Su questo e tanti altri monitor, è facile leggere di vistosi problemi legati alla retroilluminazione, eseguiti impostando immagini nere a schermo acceso in una stanza completamente buia. Devo spendere due parole su questo fenomeno dilagante per dire la mia: è una cosa normale. A meno di non utilizzare pannelli OLED, la retroilluminazione a LED sarà sempre visibile in queste condizioni. Ovvio che con schermi piccoli e di alta fascia si potrà ottenere una distribuzione più uniforme, ma se la sorgente luminosa sta nelle cornici non si può pretendere che non si veda se messa alle strette.

Questo monitor di LG non sarà perfetto ma per il costo cui è proposto è assolutamente in linea con le aspettative, nonché nella media alta di mercato per la fascia da 400€. Sul modello più costoso, invece, l’incremento di 150€ a parità di pannello inizia a spostare l’ago della bilancia in direzione della non convenienza, visto che con pochissimo in più si comprano schermi o più grandi o più professionali. Per chi lavora con la fotografia, ad esempio, è molto meglio ridurre la risoluzione sul QHD ed aumentare la qualità: pensando ad esempio al BenQ SW2700PT. Nel complesso questo LG 27UK600 si sa difendere molto bene in termini di fedeltà cromatica e uniformità dell’illuminazione per essere un entry-level.

Il mio utilizzo è stato prevalentemente in ambito grafica per il web e multimedia, ma anche con l’elaborazione fotografica finalizzata alla visione su schermo dà le sue soddisfazioni. Non è il top ma non lo è neanche il prezzo, per cui se si cerca uno schermo da 27″ con risoluzione Ultra HD spendendo poco, è certamente una valida opzione.  Consiglio però di utilizzarlo sfruttando il montaggio con attacco VESA per superare i limiti della base statica, oppure su una scrivania molto robusta, perché l’eccesso di plastica e il design minimale lo fanno traballare un po’ mentre si digita. È un problema più diffuso di quel che si possa immaginare, specie con LG visto che non è stabile neanche lo schermo 5K abbinato ai Mac, ma non è una cosa piacevole.

Per il gaming è un prodotto accettabile, ma non il più indicato. Intanto il 4K non è ancora la risoluzione più adatta per sfruttare pienamente la grafica, a meno di non possedere GPU molto potenti, e poi chi ama il gioco sarà probabilmente indirizzato su tempi di risposta migliori (1ms) e frequenze più veloci (144Hz). Escludendo i gamer più esigenti, però, anche su questo LG si può giochicchiare degnamente, sia con i PC che con i Mac e le console, basta solo non avere aspettative troppo elevate in particolare con gli FPS più pretenziosi.

Spendo giusto due parole sull’effetto HDR, che è davvero poco più di un effetto per altro abbinato ad un eccesso di nitidezza posticcia. Onestamente questo tipo di soluzioni non sono ancora apprezzabili sui monitor finché non ci offriranno valori di luminosità e contrasto migliori. Di contro le modalità dedicate al gioco riescono ad avere una marcia in più sfruttando una serie di ottimizzazioni software che sembrano dare un discreto risultato nell’aumentare contrasto e luminosità selettiva.

Conclusione

Il monitor LG 27UK600 è uno dei più economici 27″ con pannello IPS e risoluzione UHD tra i brand noti e la qualità rispecchia adeguatamente il prezzo di vendita. Finché si paga 400€ (e va spesso in offerta a questa cifra) ci si può assolutamente accontentare delle sue lacune in termini di struttura, connessioni e funzioni, ma considerando che il pannello rimane identico sui più costosi 27UK650 (con in più solo la base ergonomica) e 27UK850 (che si differenzia per l’ingresso USB-C con PD fino a 60W), il rapporto spesa/benefici peggiora salendo i vari scalini. In termini di comodità l’ultimo è sicuramente il migliore per via dell’unica connessione con MacBook Air/Pro da 13″ o inferiori, mentre il 15″ a massimo regime consuma un po’ di più (87W) e quindi la carica può faticare a stargli dietro (ma non sarà un problema a patto di non spremerlo con task intensivi per diverse ore consecutivamente). È tuttavia una comodità che si paga salata, specialmente considerando che un monitor che reputo superiore agli occhi di un professionista come il BenQ BL2711U si paga in offerta 399€. Si deve decidere quali sono le proprie priorità, ma io credo che rimanendo nella fascia di 400€ la proposta di LG sia abbastanza riuscita in termini di qualità generale e design. Non è il mio monitor preferito ma potrei facilmente consigliarlo per un uso generico agli utenti Mac/PC/Console, a patto di non avere esigenze o aspettative di qualità estrema e di privilegiare una resa che direi più che soddisfacente quasi per tutto.

PRO
+ Buona fedeltà cromatica
+ Sufficiente uniformità d’illuminazione
+ Gamut abbastanza valido per la fascia di prezzo (in particolare per il 27UK600 sotto i 400€)
+ Design sobrio ed elegante
+ Cornici ridotte
+ Prezzo contenuto (solo 27UK600)
+ Possibilità di connettere un computer via USB-C con PD fino a 60W (solo 27UK850)

CONTRO
- Base senza regolazioni in altezza (solo 27UK600)
- Struttura quasi interamente plastica, lo schermo ondeggia sulle scrivanie meno robuste
- Assenza di un hub (tranne che su 27UK850)

DA CONSIDERARE
| Gestione dei cavi poco curata
| Non si può controllare luminosità e uscita audio dal computer (anche nel modello con USB-C)
| Effetto HDR sostanzialmente inutile
| Non c’è un sensore di luce ambientale efficace come in alcuni monitor concorrenti

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.