Samsung presenta Galaxy Fold, la gamma S10 e i nuovi indossabili per il fitness

Si è spesso dibattuto su come e quanto Samsung possa ispirarsi ad Apple, dividendo la platea tra sostenitori e detrattori del colosso coreano. Un ambito in cui Samsung sta migliorando quest’eventuale ispirazione è probabilmente quello commerciale: proprio come Apple, ha imparato a dissociarsi dagli eventi tecnologici tradizionali per “terrorizzare” a puntino le rivali che invece preferiscono porti sicuri come il Mobile World Congress. Che per l’appunto è tra pochi giorni, e questo è un elemento di differenziazione con la strategia di Apple: nel bene e nel male, a mesi di distanza sai che l’iPhone può ancora costituire una presenza ingombrante all’ombra ma hai una possibilità di replica appropriata. Nel caso dei Galaxy, sarà molto dura per le altre mostrare questo weekend delle controffensive in grado di smorzarne l’inevitabile predominio della scena (prudentemente Huawei ha deciso di agire a fine marzo ad acque più chete).

Basta digressioni, però, e veniamo a ciò che ha presentato Samsung qualche ora fa. Non iniziamo tuttavia dagli S10, bensì da un altro dispositivo molto atteso e soprattutto pieghevole. Il Galaxy Fold, appunto. Guardandolo da chiuso può non sembrare esteticamente così invitante. Lo schermo stesso da 4,6″, per quanto Super AMOLED con risoluzione 840×1960, è piccolo in confronto agli standard odierni. Ma nelle intenzioni di Samsung, la maggior parte delle volte questo prodotto lo si utilizzerà aperto, rivelando 7,3″ tutti a disposizione dell’utente.

Non c’è trucco, non c’è inganno: nessuna linea di demarcazione a metà dello schermo, con risoluzione 1536×2152. Samsung lo chiama Infinity Fold, e ricopre quasi per intero la superficie del dispositivo aperto fatta eccezione per la parte destra superiore dove sono racchiuse le fotocamere anteriori. Buona parte del merito va al nuovo strato di polimeri aggiunto, che in aggiunta ad un pannello leggero specifico per il Galaxy Fold ha conferito al display ottime doti di flessibilità senza sacrificare la resistenza. Non sono però meno fondamentali i cardini strutturati per garantire centinaia di migliaia di aperture a libro senza conseguenze.

Guardando ora alle caratteristiche tecniche sotto la scocca, troviamo un SoC octa-core da 7 nm (non viene però meglio specificato di quale si tratti, se un proprietario Exynos o uno Snapdragon), assieme a 12 GB di RAM LPDDR4X e 512 di spazio d’archiviazione UFS 3.0. Per quel che riguarda le fotocamere, il Galaxy Fold ne include 6 complessive. Si parte dal trio nella parte posteriore, composto da un sensore ultra-grandangolare da 16 Megapixel con apertura f/2,2, un “semplice” grandangolare da 12 Megapixel f/2,4 comprensivo anche di autofocus dual pixel e stabilizzazione ottica e un teleobiettivo da 12 Megapixel in grado di realizzare uno zoom ottico 2x. La coppia presente nel dispositivo aperto prevede invece un sensore principale da 10 Megapixel f/2,2 e uno secondario da 8 Megapixel dedicato soprattutto al rilevamento della profondità. L’ultima fotocamera si trova infine nel frontale del dispositivo chiuso ed è da 10 MP.

Il comparto audio è curato altrettanto quanto quello video, con la presenza di altoparlanti stereo firmati AKG. La dotazione di connettività comprende 4G, Wi-Fi 802.11ac, NFC e Bluetooth 5.0, mentre il riconoscimento biometrico è affidato ad un sensore d’impronte a lato. Il sistema a doppia batteria è in grado di erogare complessivamente 4.380 mAh, con possibilità di ricarica rapida e wireless così come di caricare a sua volta senza fili un altro dispositivo.

Image from The Verge.

Parlando del software, il Galaxy Fold include alla base Android 9.0 Pie con le personalizzazioni proprietarie One UI; considerata però la particolare natura del prodotto, Samsung ha lavorato a stretto contatto sia con Google sia con gli sviluppatori di app per offrire da subito un’esperienza ottimizzata. Nella modalità Multi-Active è possibile avere a schermo ed utilizzare tre app aperte contemporaneamente, mentre una continuità interna permette d’iniziare le operazioni sul più piccolo display a dispositivo chiuso e proseguirle una volta aperto al punto esatto in cui ci si era interrotti (il discorso vale anche viceversa, da aperto a chiuso). Non manca nemmeno il supporto DeX, che permette collegando il dispositivo ad un’apposita docking station, a sua volta collegato a monitor, tastiera e mouse, di sfruttarlo quasi come se fosse un computer tradizionale all’interno di un ambiente desktop. Galaxy Fold arriverà nelle tonalità Space Silver, Cosmos Black, Martian Green ed Astro Blue, acquistabile dal 26 aprile ad un prezzo non per deboli di cuore, $1980 (quello europeo dovrebbe rimanere abbastanza fedele, attorno ai 2.000 €).

Parliamo ora dei Galaxy S10. Sono tre, anzi di più. Iniziamo però dal trio principale, dato che il quarto è un po’ più particolare. Come previsto dai vari leak, per la decima iterazione del suo celebre smartphone top Samsung ha stravolto l’estetica, riducendo drasticamente i bordi anche sopra e sotto e ricollocando la fotocamera anteriore all’interno dello schermo, quello che alcuni hanno scherzosamente ribattezzato “buco”. Parlando proprio dei display, non si parla più di Super AMOLED ma di Dynamic AMOLED. La parte dinamica è applicata nello specifico alla mappatura dei toni, che insieme ad altri miglioramenti e al supporto HDR10+ garantiscono secondo Samsung una resa decisamente migliore rispetto ai già buoni pannelli di S9. È integrato anche un filtro luce blu, riducendo così la necessità di ricorrere ad effetti software, e soprattutto un sensore d’impronte ultrasonico, che agisce attraverso una scansione tridimensionale della superficie del dito.

Dentro, come da tradizione troviamo il meglio dei flagship di casa Samsung, con SoC octa-core, RAM LPDDR4X in abbondanza e spazio d’archiviazione base ulteriormente espandibile tramite microSD. Feature immancabile dei recenti prodotti di punta è la NPU dedicata a tutte le funzionalità d’intelligenza artificiale. Essa viene adottata per ottimizzare nell’uso le prestazioni del dispositivo, mantenere la connessione più stabile e, come vedremo tra poco, predisporre sin da subito scatti fotografici nelle migliori condizioni. A ciò si aggiunge l’assistente digitale Bixby, controrisposta Samsung degli ultimi anni ad Alexa e Siri e che proprio da oggi parla anche italiano.

A livello fotografico, ognuno dei tre dispositivi fa un po’ storia a sé, ma ci ritorneremo a breve. Nel frattempo iniziamo dalle caratteristiche peculiari per tutti, a partire dal sensore ultra-grandangolare con campo di visione fino a 123°, un nuovo sistema di stabilizzazione digitale per i video (in affiancamento a quello ottico) e il supporto HDR10+ in registrazione. Sono presenti le tecnologie già note dai precedenti modelli come Dual Pixel e l’apertura doppia, f/1,5-f/2,4 sul sensore principale. Come già anticipato nel paragrafo sopra, l’intelligenza artificiale è un perno del sistema fotografico degli S10, con la possibilità di riconoscere fino a 30 tipi di scene e soggetti per ottimizzazioni sia automatiche sia manuali; nel secondo caso, ad esempio, durante uno scatto al tramonto all’utente potrà essere proposto di affidare il compito all’ultra-grandangolare. Per i ritratti sono stati aggiunti ulteriori effetti bokeh a quelli già esistenti, mentre guardando alla fotocamera anteriore è supportata la realizzazione di AR Emoji sulla base del proprio volto.

Anche stavolta nel comparto audio stereo troviamo lo zampino di AKG, cui si aggiunge pure il supporto Dolby Atmos. La connettività prevede LTE fino a 2 Gbps, Wi-Fi 6, NFC e Bluetooth 5.0. Il comparto energetico supporta sia la ricarica rapida che quella wireless e, come già nel caso del Galaxy Fold, dà a sua volta con la modalità PowerShare l’opportunità di ricaricare altri prodotti compatibili con gli standard senza fili. La resistenza costruttiva è affidata alla certificazione IP68 contro liquidi e polveri. Il sistema operativo preinstallato è Android 9.0 con One UI e non mancheranno app espressamente ottimizzate per questi nuovi prodotti, come Adobe Premiere Rush CC. Finora abbiamo elencato le caratteristiche comuni a tutti gli S10, ora guardiamo singolarmente a ciò che portano in dote.

S’inizia dal più piccolo della gamma: Galaxy S10e. Ad esso il compito di scontrarsi direttamente con un certo XR, tanto sul piano tecnico quanto su quello economico. Ha uno schermo da 5,8″ Full HD+ non curvo con sensore d’impronte capacitivo invece che ultrasonico, 6 GB di memoria RAM e 128 di storage. Le fotocamere posteriori sono due, la principale da 12 Megapixel e l’ultra-grandangolare da 16. Non è previsto il sensore teleobiettivo, anche se un minimo di zoom ottico, pari a 0,5x, viene comunque dichiarato pure qui. Davanti è presente una fotocamera da 10 Megapixel. La batteria integrata è da 3.100 mAh. Sarà disponibile al prezzo di 779 € a partire dall’8 marzo prossimo, nelle tonalità Prism White, Prism Black, Prism Green, Prism Blue, Flamingo Pink e Canary Yellow, quest’ultima esclusiva proprio del modello S10e. È preordinabile insieme agli altri da Amazon, coi link inseriti in corrispondenza dei prezzi.

S10 si colloca nel mezzo, portando lo schermo a quota 6,1″ con risoluzione Quad HD+. Riguadagna anche le curvature ai lati, così come il sensore d’impronte ultrasonico. Ci sono due GB di RAM in più, per un totale di 8, mentre per l’archiviazione è disponibile anche una variante da 512 GB. Alle due fotocamere posteriori soprammenzionate per S10e si aggiunge qui il terzo sensore teleobiettivo da 12 Megapixel, che permette uno zoom ottico sino a 2x. La batteria è da 3.400 mAh. Sarà disponibile nelle medesime tonalità di S10e, fatta eccezione per il Canary Yellow, e costerà 929 € nella versione 8/128 GB e 1.179 € in quella 8/512 GB.

Chiude il cerchio Galaxy S10+, che alza ancora un po’ le dimensioni dello schermo, qui da 6,4″. Sempre sulla base di questo principio a step, aggiunge un ulteriore taglio d’archiviazione da ben 1 TB nonché una seconda fotocamera anteriore da 8 Megapixel per il rilevamento della profondità. La batteria è da 4.100 mAh. Si potrà acquistare nelle stesse tonalità di S10 più altre due scelte: Ceramic Black e Ceramic White. Il prezzo è di 1.029 € per 8/128 GB, 1.279 € per 8/512 GB e 1.639 € per 12 GB/1 TB (quest’ultimo al momento appare l’unico non disponibile al preordine).

Ma abbiamo detto più sopra che c’è pure un quarto modello, che arriverà più avanti degli altri. È il Galaxy S10 5G, un mostro da 6,7″ che, come suggerisce il nome stesso, ha il suo cavallo di battaglia proprio nel supporto alle reti di nuova generazione. In realtà non si distingue solo per queste due differenze: ha anche due fotocamere 3D per il riconoscimento della profondità, una davanti ed una dietro, così come una batteria da 4.500 mAh che prevede una modalità di ricarica ancor più rapida. Ne sentiremo riparlare più avanti nel corso dell’anno. Anche in Italia? Affermativo: Samsung ha già stretto accordi con TIM e Vodafone per la commercializzazione del Galaxy S10 5G, che darà così manforte al prossimo lancio delle nuove reti dei due operatori.

Andiamo verso la chiusura di questo lunghissimo post parlando degli indossabili che Samsung ha introdotto oggi. Le Galaxy Buds sono le nuove proposte coreane per gli auricolari senza fili, con suono a cura di AKG, sistema di enfatizzazione dei rumori ambientali che consente di non isolarsi completamente dal mondo circostante senza compromettere la qualità di riproduzione e doppio microfono. L’autonomia garantita è di 6 ore in ascolto musicale o 15 in chiamata; per ricaricarle, è sufficiente porle nel loro case che può agire da “banca energetica” per un totale di 7 ore aggiuntive. Se si è di fretta, è possibile accontentarsi della ricarica rapida che restituisce in 15 minuti agli auricolari poco meno di due ore d’autonomia o ancora condividere in modalità wireless un po’ di batteria dal proprio Galaxy S10. Non manca l’integrazione con l’assistente Bixby pr effettuare una serie d’operazioni senza dover azionare direttamente lo smartphone. Saranno disponibili in nero, bianco e giallo al prezzo di 149 € a partire dall’8 marzo. Per chi preordina uno degli S10 in questa fase sono incluse nel prezzo.

Il Galaxy Watch Active si aggiunge alla già nutrita schiera di smartwatch Samsung, con un design che strizza più l’occhio agli sportivi pur mantenendo gran parte delle caratteristiche del modello più raffinato introdotto lo scorso anno. Ha anche una sua peculiarità, ovvero il monitoraggio della pressione sanguigna (solo in nazioni selezionate ed Italia esclusa), compito per la prima volta affidato ad uno smartwatch non proveniente da aziende mediche specializzate. Arriverà dal 15 marzo al prezzo di 249 €, nelle tonalità Silver, Black, Rose Gold e Sea Green. Poco dopo ed a prezzi decisamente inferiori arriveranno i due modelli Galaxy Fit, il secondo contrassegnato dalla e finale, che si distingue dal fratello maggiore soprattutto per schermo (bianco e nero contro colori), NFC (non presente nel Fit e) e batteria (70 contro 120 mAh). Entrambi condividono però impermeabilità fino a 5 ATM e sensore di battito cardiaco.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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