USB 3.2, quando la semplificazione confonde ancor di più

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Dimmi che porta hai e ti dirò che USB sei. Magari, in realtà non è affatto così. Eppure, sino a qualche anno fa il celebre connettore mostrava un avanzamento piuttosto lineare, con le versioni 1.0, 2.0 e 3.0 per crescente capacità e velocità; i formati dominanti erano la microUSB su smartphone (più qualche rara miniUSB) e la classica USB-A sul resto, che tutt’oggi fa sfoggio di sé su gran parte dei computer fatta ormai eccezione per quasi tutte le ultime generazioni di portatili di una nota marca (indizio, è quella di cui parliamo maggiormente sul nostro sito).

Oggi la situazione è ben più complicata: abbiamo porte USB-A, USB-C, microUSB, talvolta tutte insieme nello stesso dispositivo nelle più disparate proporzioni quantitative (chi magari mette 4 USB-A e una USB-C, chi due e due, chi ancora l’esatto opposto) e persino con gradi di velocità diverse, finendo ad avere porte in versione 2.0 alternate alle 3.0, pardon, 3.1 Gen 1 a loro volta alternate alle Gen 2. Per non parlare di quando si aggiunge anche la mezza rivale Thunderbolt 3 a questo mucchio selvaggio.

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Una riordinata sarebbe stata dunque gradita, spingendo sia per l’adozione del formato USB-C (cosa che per fortuna già sta avvenendo) sia del più recente standard di velocità, essendo pure retrocompatibile con le vecchie generazioni. Invece la USB-IF ha scelto di aggiungere altre complicazioni. Addio USB 3.0, scusate, 3.1 Gen 1 e USB 3.1 Gen 2, benvenute USB 3.2 Gen 1 ed USB 3.2 Gen 2. Esatto, le vecchie connessioni hanno ricevuto un upgrade gratuito all’ultima versione dello standard. Un aggiornamento di facciata, ovviamente, dato che non acquisiranno nuove funzionalità in più né tantomeno prestazioni maggiori. E la vera USB 3.2? Esiste e farà il suo debutto commerciale a cavallo tra quest’anno e il 2020, ma non è la Gen 3. USB 3.2 Gen 2×2 sarà il suo nome commerciale, implicando che è un’evoluzione della Gen 2 preesistente più che uno stravolgimento, portando la banda teorica massima di trasferimento dati da 10 a 20 Gbps. Tutto sommato una dicitura onesta, ma che aumenta maggiormente la confusione totale.

Forse anche l’ente stesso se n’è accorto, dato che ai fini di marketing suggerisce nomi differenti: SuperSpeed USB, pari alla 3.2 Gen 1, SuperSpeed USB 10 Gbps, ovvero la Gen 2, e SuperSpeed USB 20 Gbps, aka Gen 3. Anche questo non è però uno schema molto pratico, anzi si presta a potenziali fraintendimenti soprattutto in sede d’acquisto finale. Per certi versi questa tendenza ricorda ciò che fanno alcuni operatori telefonici all’estero, che avevano marchiato 4G anche le reti HSPA+ di terza generazione ed ora lo stanno rifacendo coi finti 5G sotto cui si celano delle già note connessioni LTE-A. Una pratica discutibile, che va a fare leva sul fatto che non tutti hanno conoscenze livello “addetti ai lavori” o poco sotto.

Alla fine mantenere l’ordine più logico, ossia USB 3.0, 3.1 e 3.2, sarebbe stata la soluzione migliore. Invece c’è il rischio che, essendo il vecchio standard 2.0 ancora parecchio utilizzato, venga ridenominato pure quello in USB 3.2 Gen 0. Sappiamo che queste nostre considerazioni deluse non cambieranno da sole la situazione e possiamo solo augurarci di non essere i soli a pensare che si stiano solo confondendo le acque. Nell’attesa/speranza che la USB-IF decida di andare verso una direzione più chiarificatrice, l’unica soluzione sarà di tenere gli occhi ancor più aperti quando guardiamo le caratteristiche tecniche di un prodotto da comprare.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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