Prendete una banale basetta per la ricarica Qi. Chi punta sul prezzo la fa di plastica liscia, mentre chi ha un po’ di cura ci mette almeno del materiale sintetico antiscivolo. Poi c’è chi esagera e sceglie la vera pelle, ma ovviamente il prezzo sale. Prodotti del genere sono tutti già reperibili in commercio, mentre l’AirPower non si sa davvero che fine farà. C’è chi dice che le difficoltà produttive legate alle scelte di Apple lo abbiamo reso impossibile, ma l’azienda potrebbe presentarlo a sorpresa insieme agli AirPods di seconda generazione con case compatibile. Si può ironizzare a non finire su questo prodotto promesso, presentato e mai commercializzato, ma ammetto di ritrovare anche in questo risvolto infelice le caratteristiche di un’azienda che apprezzo.
Lo dico in particolare dopo aver visto il brevetto apparso su Patently Apple, che descrive una superficie antiscivolo con caratteristiche molto particolari. Invece di utilizzare un qualsiasi materiale “gommoso” o con un trattamento tale da aumentare il grip, gli ingegneri di Apple si sono messi a reinventare l’antiscivolo. In pratica hanno brevettato l’utilizzo di superfici con texture orientate geometricamente verso il centro, così da aumentare la presa e limitare al massimo la possibilità di scivolamento vesso l’esterno del pad (che vorrebbe dire caduta del dispositivo). Magari AirPower non arriverà mai e a quanto pare i suoi problemi derivano proprio dall’eccesso di pretese della stessa Apple, ma non si può certo dire che sarebbe una basetta come tante altre.