Continuano ad accumularsi indizi circa il contenuto del prossimo evento Apple che si terrà il 25 marzo. Dal punto di vista hardware pare che le novità saranno limitate agli aggiornamenti di iPad, iPad mini ed iPod touch, ma non mancano le speranze di vedere anche AirPods di seconda generazione e il famigerato AirPower. Il titolo dell’evento richiama alla mente il mondo dello spettacolo, dunque la correlazione con il servizio di streaming viene facile. Già dall’anno scorso si sa che Apple è intenzionata ad entrare in questo mondo con una propria piattaforma, sia di produzione che distribuzione, e il momento sembra essere arrivato.
Lo show time in questione non sarà però il nostro, visto che sarà quasi sicuramente limitato agli Stati Uniti. Apple è solita muoversi con molta cautela in tal senso e purtroppo l’apertura verso le nazioni di lingua non inglese nel vecchio continente è sempre più lenta. Basti guardare all’HomePod, mai arrivato in Italia, e ancor di più alle mai attivate funzioni vocali del Siri Remote delle recenti Apple TV. E in quel caso il problema era “solo” Apple, mentre con i contenuti video ci sono anche di mezzo complicazioni come il doppiaggio e i diritti di distribuzione.
Negli ultimi giorni si sta facendo sempre più concreta anche la possibilità che Apple presenti il suo servizio di notizie a pagamento. Lo scorso anno, di questi tempi, l’azienda ha acquistato Texture, realtà americana che ha provato ad applicare il principio dell’all-you-can-eat all’editoria, proponendo un abbonamento per poter accedere a tutte le riviste nel proprio archivio (oltre 200). Similmente a quanto già fatto per Apple Music, costruito sulla base del servizio di Beats, l’acquisizione ha fornito la tecnologia e i contatti per essere subito pronti, proponendo un pacchetto variegato a $9.99 al mese (di cui un 50% andrebbe ad Apple e l’altro agli editori).
Diversi riferimenti al servizio sono stati rilevati all’interno delle ultime beta di iOS e macOS, confermando che l’attivazione potrebbe essere imminente. Una caratterista particolare delle riviste è che, a differenza delle notizie e degli articoli online, hanno una precisa impaginazione. Se si escludono alcuni esperimenti rimasti isolati, tra cui quello di Wired, la maggior parte dei “magazine” vengono sostanzialmente convertiti in PDF, così da rispettare il formato originale. Tuttavia Apple ha già un servizio di News che utilizza un più classico formato di aggregazione da sorgenti web, dunque il nuovo servizio potrebbe essere distinto o integrato, ma sembrerebbe seguire logiche differenti. Questo ipotetico Apple Magazine dovrebbe vedere la luce il 25 marzo prossimo, durante l’evento speciale programmato, ma anche qui la possibilità che possa coinvolgere paesi esterni agli Stati Uniti di lingua non inglese è piuttosto remota.