E se i futuri MacBook avessero gli stessi sensori di Apple Watch per la salute?

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Andrea Ortolani, Alex Martelli.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

Apple Watch ha fatto man bassa del mercato smartwatch, anche per le capacità della sua piattaforma ma soprattutto per essersi mantenuto all’avanguardia negli aspetti concernenti la salute rispetto gli ecosistemi rivali (ad eccezione del monitoraggio del sonno, che stando ai rumor dovrebbe essere previsto per la generazione del 2020). A Cupertino sembrano aver fatto delle capacità mediche dei propri dispositivi una mission di primaria importanza, dedicando tante risorse ed ingaggiando numerosi esperti. Sorprendentemente, potrebbe non essere l’iPhone uno dei prossimi a vedere le sue capacità parecchio espanse nel settore. Sembrano essere i MacBook, almeno sulla carta, i prescelti per la prossima frontiera stando al brevetto rinvenuto da AppleInsider.

Il motivo principale, almeno dal punto di vista progettuale, per il quale i portatili si prestano meglio all’iniziativa è nello spazio interno a disposizione. Un set di sensori come quello di Apple Watch richiederebbe parecchio spazio negli iPhone, che devono dare invece priorità ad altri componenti. In un’area del top case (nel brevetto viene collocata a destra) verrebbe predisposto il set di sensori, che agirebbero in maniera simile a quelli dell’Apple Watch, ovvero attraverso l’emissione di una luce verde che “rimbalzando” a contatto con la pelle permette il rilevamento di svariati parametri vitali. Rispetto l’orologio, non vi sarebbe una sezione circolare in vetro contenente i LED, ma delle più discrete micro-perforazioni nel case suddivise in due banchi. Il primo banco ha il compito di emettere la luce, mentre il secondo raccoglie il segnale di riflesso e avvia l’elaborazione dei dati.

Un’altra differenza non di poco conto dal Watch è che qui il contatto fisico col dispositivo è più sporadico: i polsi non restano sempre appoggiati al case, pertanto i sensori dovranno essere in grado di operare a distanze non altrettanto ravvicinate. Sarebbero previsti due livelli d’utilizzo, uno più completo e un altro a risparmio energetico, con preferenza per quest’ultimo nella maggior parte delle occasioni. Tra gli elementi potenzialmente raccolti vi sarebbero, oltre al battito cardiaco, il ritmo respiratorio, la pressione sanguigna, il volume di sangue in circolazione e l’idratazione. In aggiunta, potrebbe anche agire in maniera analoga ad un sensore di prossimità rilevando la presenza dell’utente davanti al computer e riattivando il Mac.

Se arriverà tutto questo? Come per qualsiasi altro brevetto, difficile da dire: magari si tratta solo di un esercizio ingegneristico, o ancor meglio una forma di protezione contro analoghe invenzioni da parte delle rivali di Apple. Il sistema potrebbe avere una propria utilità finale ma non altrettanto quanto quella di un device sempre indossato come nel caso dell’Apple Watch, che col suo “corpo a corpo” col polso ha anche un vantaggio in termini di accuratezza dei dati raccolti. Detto questo, la salute è sempre un ambito in cui vale la pena investire, specialmente in un’ottica preventiva, e un ausilio in più è sempre gradevole. Staremo a vedere se le future generazioni di MacBook conterranno o meno questi sensori.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.