iMac Pro, i 256 GB di RAM possono essere ottenuti solo di fabbrica

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Ultimamente, almeno per quel che riguarda i Mac desktop, Apple sembrava aver un pochino allentato la morsa sugli upgrade post-acquisto, permettendo un limitato ma comunque interessante margine di manovra. L’iMac Pro aveva dato soprattutto speranze in tal senso, rivelando nel teardown come, pur restando operazioni non alla portata di chiunque, processore, RAM e SSD erano tecnicamente sostituibili. Tuttavia, è proprio dall’iMac Pro che sembra esserci un nuovo passo indietro: l’opzione da 256 GB di RAM dev’essere richiesta in fase d’acquisto, pena l’impossibilità futura dell’aumento.

Un documento interno di Apple, ottenuto da MacRumors, sostiene come la configurazione di 4 banchi di memoria da 64 GB (operanti in quad-channel per le massime prestazioni, in aggiunta all’ampia RAM) sia specifica per l’iMac Pro e può essere installata solo di fabbrica. Chi ha optato o opterà per non selezionare i 256 GB durante la procedura di acquisto online non potrà rivolgersi né ai canali primari (Apple Store e Service Provider autorizzati) né tantomeno a quelli terzi, come ad esempio i kit di memoria OWC.

Non viene tuttavia fornita nessuna giustificazione tecnica a dare manforte a questo scenario, il che lascia dubbi sul fatto che ci sia un motivo a livello hardware tale da impedire un intervento successivo all’acquisto. Anche perché la storia dei Mac mostra come per tanto tempo i computer di Cupertino abbiano vissuto due vite sul fronte RAM, una ufficiale dove veniva proposto e dichiarato un massimo quantitativo supporto ed una più sottobanco che invece mostrava capacità maggiori di gestione. Nello stesso post, MacRumors fa un esempio recente coi nuovi iMac non-Pro che sebbene arrivino a 64 GB massimi sullo Store possono supportare anche 128 GB procurati aftermarket. In questi casi, tuttavia, non vi è un blocco a livello firmware che impedisca l’incremento, fatto invece probabilmente sussistente nel caso del Pro. Al momento, però, è solo una congettura e merita senza dubbio attenzione verso prossimi sviluppi che mettano alla prova le affermazioni di Apple.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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