L’importanza di una buona microSD e di un buon alimentatore per il Raspberry Pi

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Sentite spesso nominare questo Raspberry Pi qui su SaggiaMente. Se siete entrati nel mondo della domotica probabilmente ne avrete acquistato già uno oppure state meditando di farlo. Io ne ho diversi, che uso nei vari progetti che porto avanti nel poco tempo libero che mi ritrovo, come ad esempio la console per il retro-gaming che ha dato spunto a questa guida di Maurizio. Tutto molto bello, però mi sono accorto che nei nostri post tralasciamo troppo spesso di approfondire la scelta dei componenti hardware accessori. Sono due gli aspetti sui quali mi voglio soffermare oggi: la scheda microSD e l’alimentatore.

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Spesso li valutiamo in base al prezzo (dove più economico è meglio) o per la simpatia verso un marchio (io ho solo schede SanDisk e Kingston) ma in alcuni casi ce li troviamo già pronti all’interno di comodi bundle e li accettiamo passivamente. Dovremmo invece essere noi a sceglierli, soffermandoci sulle loro caratteristiche tecniche più importanti.

La prima è ovviamente la velocità: il lettore microSD del Raspberry non è un fulmine, quindi non vale la pena inseguire l’ultimissimo modello, però è buona norma preferire schede che riescano a leggere almeno a 100MB/s e scrivere a 50MB/s. Anche perché queste sono solo velocità di picco, mentre le medie si mantengono generalmente basse, specie nell’attività continuativa.

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Passiamo poi alla durata: mi è capitato di bruciare più di una scheda microSD e di chiedermi perché. Una delle risposte la tratterò nel prossimo paragrafo, l’altra può essere dovuta alla scarsa qualità e per questo è preferibile prendere schede microSD di gamma superiore (tipo le validissime SanDisk Extreme). Da poco sono state presentate anche delle ottime Toshiba capaci di sopportare enormi carichi di lavoro, ma non sono ancora disponibili. Anche senza arrivare a quell’estremo, dobbiamo ricordare che la scheda di memoria inserita nel Raspberry è ciò su cui poggia il nostro intero progetto, visto che è lì che verrà eseguito il sistema operativo e i suoi servizi. In pratica è come il “disco” presente nei computer e sappiamo come può cambiare l’esperienza d’uso passando da un modello vecchio e lento (come un HDD) ad uno più moderno e veloce (SSD SATA o PCIe).

Altro componente fondamentale e spesso sottovalutato, molto di più rispetto alle schede microSD, è l’alimentatore. Io stesso l’ho preso sotto gamba e mi ritrovo a scrivere questo post per mettere in guardia anche voi lettori. Un alimentatore di scarsa qualità, sottodimensionato o che non dissipa bene il calore, non riesce a fornire l’energia sufficiente o in modo continuativo. E se nel 90% dei casi questo porta solo a qualche sporadico avviso o riavvio, può anche essere la causa di problemi più gravi, come il danneggiamento della scheda di memoria a causa di un errato voltaggio. Le microSD vengono alimentate a 3,3V e sono molto suscettibili a questa tensione (la tolleranza è davvero bassa) e nel caso di un sovra o sotto voltaggio queste vengono praticamente bruciate, facendoci perdere tutto il contenuto. Sebbene Raspberry consigli un alimentatore da 2A per il Raspberry Pi 3 e 3+ model B, noi cerchiamo di considerare quelli da 3A (dati di etichetta) per minimizzare i rischi. Anche perché spesso l’alimentatore dovrà dare corrente sia al Raspi che alle varie chiavette connesse, come ad esempio la Conbee nel caso di Zigbee, oppure la Aeotec per Z-Wave.

Speriamo che questo piccolo vademecum possa esservi utile e vi ricordiamo che abbiamo lanciato qualche mese fa un canale Telegram (siamo oltre 700 persone) dove ci scambiamo consigli e informazioni sulla domotica.

Massimiliano Latella

Guest Editor - Fotografo matrimonialista, suono il Basso e la tecnologia è il mio leitmotiv.

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