Ora è ufficiale: il progetto AirPower è morto

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In una settimana piuttosto intensa per Apple, con l’arrivo di nuovi servizi, ecco che da Cupertino si chiude con un’altra importante novità. Ma non è positiva, stavolta. Dopo oltre un anno di rumor e misteri, l’azienda ha posto fine alla questione AirPower una volta per tutte, cancellando definitivamente il progetto originariamente presentato all’evento di settembre 2017.

Un annuncio che arriva a sorpresa, ma non troppo. Era atteso che prima o poi Apple si decidesse a chiarire cosa stava succedendo alla sua base di ricarica wireless, che tardava ad arrivare sul mercato nel più totale silenzio radio dagli uffici californiani. Tuttavia, ultimamente si erano riaccese le speranze su un possibile rilascio, visti i movimenti recenti anche nei software così come brevetti dedicati. Probabilmente, estremi tentativi di portare avanti fino all’ultimo un progetto risultato infine irrecuperabile: a detta di Dan Riccio, SVP dell’Hardware Apple, la AirPower non è stata in grado durante il suo sviluppo di soddisfare gli elevati standard di qualità che la mela si aspetta di norma, scusandosi con la potenziale clientela per l’accaduto e promettendo la prosecuzione degli investimenti nell’ambito della ricarica wireless.

Ci hanno tentato per quanto possibile, ma gli indizi accumulatisi fanno pensare che la parola fine potesse già essere solo questione di tempo ed orgoglio: a giugno 2018 il solito Gurman citava nei suoi report problemi di surriscaldamento e funzionalità, con la situazione arrivata al limite dell’insostenibilità a settembre. È evidente che quel limite è stato scavalcato senza possibilità di ritorno, portando forse tardi forse no Apple ad alzare oggi bandiera bianca in pubblico. Si tratta di un atto relativamente raro nella storia di Apple, ammettere ufficialmente un passo falso, ma andava e doveva essere comunque fatto per non lasciare più alcun dubbio sulla vicenda.

Un’occasione persa per un prodotto che, se fosse riuscito, sarebbe potuto essere un altro potenziale best seller a supporto dei dispositivi Apple dotati di supporto alla ricarica wireless. I problemi progettuali avrebbero causato ritardi a cascata anche su altri prodotti, come le AirPods 2 che stando alle indiscrezioni erano in realtà previste per l’ultima parte del 2018, come testimonierebbero la confezione di vendita e la settimana di produzione ricavate dal numero seriale di alcune unità, risalenti addirittura allo scorso settembre. Ad ogni modo, meglio per tutti un prodotto cancellato che uno non riuscito. Viene a chiedersi a questo punto come mai gli stessi elevati standard qualitativi non sembrano applicarsi ad un’altra nota questione, che peraltro coinvolge direttamente dispositivi in commercio. Ma questa è una storia a sé stante.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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