P30 e P30 Pro, a tutto zoom sui nuovi fiori all’occhiello di Huawei

La bagarre nel settore mobile si è fatta molto interessante negli ultimi mesi. Con un mercato smartphone entrato in un periodo di stanca, coinvolgendovi pure la consueta gallina dalle uova d’oro che per tanto tempo è stata Apple, al vertice si fa di tutto per distinguersi dalla mischia, ancor più di prima. Nel caso di Huawei, poi, la sfida è duplice dovendo sia dimostrare di essere un top player a livello globale sia cercare di uscire dal groviglio in cui è finita anche nell’ambito della guerra commerciale USA-Cina. Il colosso asiatico oggi ha presentato i nuovi vertici della serie P, ovvero il P30 e la sua variante Pro.

Il P30 si propone per la verità più in concorrenza con iPhone XR e Galaxy S10e, puntando sull’equilibrio tra caratteristiche e prezzo. Nella parte superiore dello schermo OLED da 6,1″, con risoluzione 1080×2340 e copertura dello spazio colore DCI-P3, spunta il notch a goccia già visto su altri Huawei che racchiude la fotocamera anteriore da 32 Megapixel, con apertura f/2. La scocca posteriore certificata IP53 non prevede il sensore d’impronte, essendo stato posto nel display stesso. Come ulteriore forma biometrica è previsto anche il riconoscimento del volto in modalità bidimensionale. All’interno troviamo una recente conoscenza dell’azienda, il Kirin 980 octa-core realizzato con processo produttivo a 7 nanometri. La memoria RAM ammonta a 6 GB, mentre quella di archiviazione a 128 con possibilità di espansione per ulteriori 256 GB tramite le schede in formato Nano Memory. Sul fronte della connettività troviamo 4G Cat 16 Dual SIM con VoLTE, Wi-Fi 802.11ac dual-band, Bluetooth 5.0, NFC e supporto per tutti i principali sistemi di navigazione satellitare a livello mondiale. La batteria da 3.650 mAh non dispone della ricarica wireless, ma si consola con quella rapida tramite USB-C.

Adesso è l’ora di parlare della fotocamera posteriore. Anzi, del trio. Huawei si è avvalsa sia della collaborazione dell’onnipresente Leica sia dei sensori Sony, specialmente il principale da ben 40 Megapixel con apertura f/1,8, HDR e doppio autofocus laser+rilevamento di fase. Ad esso si affiancano l’ultragrandangolare da 16 MP con apertura f/2,2 ed il teleobiettivo da 8 MP f/2,4 in grado di arrivare ad uno zoom ottico sino a 3X. Non mancano naturalmente sia i controlli manuali sia le modalità di scatto con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. La registrazione video avviene in 4K a 30 fps, con possibilità di slow-motion 960 fps se ci si accontenta dei 720p. È prevista la possibilità di effettuare una doppia registrazione simultanea. Il comparto audio prevede microfoni dotati di cancellazione attiva del rumore, supporto Dolby Atmos in riproduzione e il caro vecchio jack cuffie da 3,5 mm.

Il re della giornata è però senza ombra di dubbio il P30 Pro, che riprende molte delle caratteristiche del modello minore eseguendo gli upgrade nei punti giusti. A partire dallo schermo, che qui sale a quota 6,47″, e dalla scocca certificata IP68 contro polvere e acqua. La RAM passa ad 8 GB, mentre quella flash è declinata in tagli da 128 o 256 GB, sempre espandibili tramite Nano Memory. La fotocamera posteriore da 40 Megapixel ha un’apertura minore, f/1,6, ha la stabilizzazione ottica in aggiunta a quella elettronica e lo zoom del teleobiettivo arriva sino a 5X. Riguardo l’ingrandimento, Huawei vi pone molto accento attraverso la possibilità di una modalità ibrida che permette di raggiungere i 10X mantenendo un buon livello di qualità grazie all’ingresso in campo dell’AI a coadiuvare quanto non raggiungibile dall’ottico. Puntando ad uno zoom esclusivamente digitale, si potrebbe arrivare a 50X ma con ovvi risultati non ottimali. Ai tre sensori qui si aggiunge un quarto a tempo di volo 3D, collocato al di sotto del che permette sia un autofocus più accurato sia il rilevamento della profondità nell’ambiente circostante. Anche l’audio presenta differenze, dato che il sistema sonoro è stato collocato anch’esso al di sotto del display; si perde però il jack cuffie. Infine, le ultime differenze si ritrovano nella connettività LTE di Categoria 21 sino a 1,4 Gbps e nella batteria da 4.200 mAh che oltre ad offrire una modalità di ricarica ancor più rapida da 40 W prevede anche quella wireless, comprensiva di reverse charging per ricaricare altri dispositivi.

Huawei P30 e P30 Pro sono già ordinabili su Amazon, rispettivamente ai prezzi di 799,90 €, 999,90 € Pro 128 GB e 1.099 € Pro 256 GB, comprensivi di cover trasparente. Fino al 7 aprile gli acquirenti potranno godere inoltre di un codice regalo per uno speaker Sonos One così come di un buono da 50 € per la piattaforma di streaming Huawei Video. Le tonalità disponibili per il P30 sono Breathing Crystal, Aurora e Black, che nel P30 Pro sono affiancate da Amber Sunrise. Il sistema operativo preinstallato è Android 9.0 Pie con EMUI 9.1.

Huawei ha colto l’occasione anche per rinnovare parte del suo parco accessori. Le serie di auricolari FreeLace, visibili sopra, e FreeBuds Lite sono wireless, con la funzionalità HiPair che permette un abbinamento immediato allo smartphone. Allontanando fisicamente le capsule tra loro si potrà rispondere ad una chiamata in arrivo, mentre riavvicinandoli la conversazione verrà chiusa; analogo discorso per la musica, con l’allontanamento che corrisponde al play e l’avvicinamento che porta in stop. Le FreeLace sono pensate soprattutto per l’uso sportivo e presentano un’autonomia di 18 ore continuative massime in riproduzione audio. Il piccolo telecomando del volume nasconde al suo interno una sorpresa, ovvero un connettore USB-C che permette l’aggancio diretto al telefono per proseguire l’ascolto anche in modalità cablata e nel frattempo ricaricarle. 5 minuti di carica sono in grado di restituire 4 ore di utilizzo wireless. Le FreeBuds Lite sono invece più in competizione diretta con AirPods e simili, collegate via Bluetooth e con 3 ore di autonomia; il case aggiuntivo è dotato di una batteria supplementare per ricaricarle rapidamente. Entrambi i prodotti arriveranno da aprile.

Huawei GT Active ed Elegant sono invece i nuovi smartwatch, che proseguono il percorso slegato da Wear OS puntando su un proprio sistema operativo. Active, come suggerisce il nome stesso, è più improntato all’attività sportiva ed ha una cassa da 46 mm, in cui è presente uno schermo AMOLED da 1,39″. Tra i vari sensori presenti, è ovviamente presente quello dedicato al battito cardiaco. Elegant scende a quota 42 mm e 1,2″ rispettivamente per cassa e display, rivolgendosi a chi invece dà maggiore priorità all’estetica. Interessanti le autonomie dichiarate, 7 giorni per GT Elegant e addirittura 14 per Active. Il più accattivante sarà anche il più economico, dato che si parla di prezzi attorno ai 229 €, mentre il più ginnico dovrebbe collocarsi sui 249 €. Una potenziale pecca nel caso dell’Elegant è l’assenza di cinturini in acciaio e/o pelle: per entrambi i modelli ci sarà una scelta di cinturini in fluoroelastomeri con diverse tonalità.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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