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Nei primi anni dell’era Tim-Apple mi era quasi sembrato che l’azienda volesse dimostrare di essere ancora dinamica tagliando alcuni ponti col suo passato. Penso ai Mac, perché sono i prodotti con la mela a cui tengo di più, e ai diversi elementi caratteristici che sono stati eliminati negli ultimi anni. Tra questi c’è certamente il MagSafe, una di quelle chicche incredibilmente utili che dimostravano perché un MacBook non era un comune portatile.

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Nel 2018 ho iniziato a sentire un’aria diversa, come se ci fosse voglia di ricostruire un’identità forte partendo dagli elementi del passato. Il recupero del nome MacBook Air appiccicato sopra un MacBook da 13″ è stato indicativo, così come il ripescaggio di quel Mac mini che ormai era palesemente defunto; e poi ancora iPad Air e iPad mini. L’ultimo keynote mi ha in un certo senso confermato questa impressione di remissione rispetto al mercato e di disponibilità a fare passi indietro per riprendere un po’ di quello smalto che sembra essersi opacizzato dalla scomparsa di Jobs. Basti vedere il video d’introduzione che hanno realizzato, pieno di ammiccamenti alla Apple che è stata sapientemente mixati con elementi contemporanei.

Personalmente non mi dispiace. Con l’avanzare dell’età anche io ho iniziato a recuperare il “vintage” e il dilagare di prodotti come le console di retrogaming mi fa pensare che non sono il solo. Tuttavia quel tipo di retrospezione nostalgica e autoreferenziale può alimentare dei piccoli fuochi di paglia, ma non guidarci verso il prossimo futuro. Recuperare invece delle buone idee rendendole contemporanee può essere vincente ed è quello che mi auguro facciano in Apple. Ad esempio mi ha fatto piacere trovare un nuovo brevetto proprio per un connettore magnetico in stile MagSafe, ma più moderno. Capace anche di invertire la polarizzazione dei singoli componenti.

Pensate se il computer potesse “decidere” di staccare il cavo in autonomia quando ha ottenuto una carica completa, evitando pure di danneggiare la batteria tenendola sotto carica quando non necessario. Non voglio certo vivere nel passato ma qualche volta questo può insegnarci qualcosa ed aiutarci a tracciare una via per le conquiste future.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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