Apple e Qualcomm, all’improvviso spunta la pace: decadono le cause e nuovo accordo di fornitura

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Proprio ieri, con la selezione delle giurie e dei testimoni, era partito in pompa magna il grande processo che avrebbe opposto Apple e Qualcomm nell’atto principale della lunga e strisciante guerra dei brevetti che si stava consumando tra le due aziende. Negli ultimi giorni i toni erano stati tutt’altro che concilianti, anzi, il Wall Street Journal parlava di un’antipatia personale tra Tim Cook e il suo omologo in Qualcomm, Steven Mollenkopf, che condizionava anche le relazioni commerciali societarie. Nulla sembrava suggerire una pace extragiudiziale, dato che da ambo le parti (specialmente lato Apple) si reiterava la necessità di risolvere la questione in tribunale. E invece, sarà il periodo pasquale ad aver ammorbidito gli animi, ecco che a sorpresa Apple e Qualcomm riportano sotto terra l’ascia di guerra.

Sono stati ritirati tutti i contenziosi legali avviati a livello globale, è stato stipulato un nuovo accordo di licenza della durata di 6 anni, retroattivamente valido dal 1° aprile scorso, con opzione per estenderlo di ulteriori due senza necessità di lunghe trattative e, soprattutto, Qualcomm tornerà a fornire chip di rete alla mela. Come prevedibile non si tratta di una partnership gratuita ed Apple verserà all’apparentemente ritornata amica un pagamento, la cui entità non viene rivelata ma si preannuncia senz’altro cospicuo.

Chi avrebbe avuto ragione nel processo? Non lo sapremo mai e tra i nostri ci vorrebbe il buon Elio per valutare la questione su un piano legale. È stato però sotto gli occhi di tutti come entrambe le parti se le stessero dando di santa ragione nelle aule giudiziarie, con fortune alterne da una parte e dall’altra. Vedendo chi effettua il pagamento, verrebbe istintivamente da pensare che Apple non sentisse così scontate le possibilità di una vittoria, nonostante le pratiche commerciali di Qualcomm reputate al limite del dominante fossero finite nell’occhio del ciclone. Ma, appunto, non avremo la possibilità di sapere come sarebbe andata a finire e soprattutto potrebbe non essere nemmeno la motivazione maggiore della ricerca così repentina di un accordo dopo averlo negato con forza per mesi. Una motivazione tecnica ancor prima che economica.

Intel sta migliorando nelle sue forniture di rete, tuttavia resta ancora indietro per prestazioni rispetto alle controparti Qualcomm e a ciò si aggiunge anche il ritardo che a Santa Clara starebbero accumulando sul fronte 5G. Col rischio per Apple di dover attendere oltre l’anno prossimo, con uno sviluppo dei modem in casa ancora embrionale e non potendo per ovvie implicazioni politiche valutare Huawei, nonostante il colosso cinese si fosse apertamente proposto come potenziale partner, ritrovare l’armonia con Qualcomm era di fatto una necessità. Dal canto loro, a San Diego riconquistano i loro maggiori clienti e tirano una boccata d’ossigeno sulla questione del dominio, peraltro tutt’altro che chiusa essendo un filone separato in attesa di giudizio che li vede opposti alla Federal Trade Commission.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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