Apple riduce il prezzo di HomePod da $349 a $299

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Di movimenti bizzarri in quel di Cupertino se ne possono notare parecchi e c’è chi li critica ma anche chi li apprezza. Penso al caso del ritiro del progetto AirPower, vista da molti come una grossa défaillance ma che per alcuni è stata l’ennesima prova di serietà dell’azienda, che ha preferito far dietro front piuttosto che presentare un prodotto simile a quelli già in commercio e dunque castrato rispetto l’idea originale.

Un altro caso che fa discutere è quello relativo all’HomePod, lo smart speaker votato alla qualità audio e presentato nell’ormai lontana WWDC 2017. Alcuni appassionati, come me, lo usano già da tempo, avendolo acquistato in paesi dov’è disponibile e gestendo una doppia spedizione. Funzionare funziona, ma non parla italiano, ed è ormai oltre un anno che stanno cercando di far capire meglio a Siri la nostra lingua.

Gli ultimi test di cui ho notizia risalgono a novembre 2018, ma non hanno dato risultati positivi. Finché non riusciranno ad ottenere un grado di affidabilità convincente per fare richieste di brani stranieri parlando in italiano, non inizieranno a venderlo sul nostro territorio, così come non lo vendono anche in moltissimi altri. Ma è possibile che ancora non siano riusciti a superare questa difficoltà? Non dico che sia semplice o banale, ma gli altri ci sono riusciti. Magari con alterne fortune, certo, però posso chiedere ad un Echo da pochi dollari di riprodurre una canzone con titolo inglese e nel 95% dei casi mi capisce (nel restante 5% forse sbaglio io la pronuncia).

Si stima che in un anno Apple abbia ottenuto negli USA il 6% del mercato smart speaker con l’HomePod, mentre Google ed Amazon insieme raggiungono il 70%. Che poi non è neanche un risultato completamente disastroso visto che si posiziona in fascia alta ma non ha certo l’allure di un Sonos Play:3 e, io credo, neanche la qualità audio (oltre che 1/10 delle funzioni legate alla smarthome).

Un ottimo modo per far fruttare di più questo prodotto sarebbe quello di allargarne la diffusione, perché state pur certi che anche in Italia moltissimi lo acquisterebbero. E non siamo neanche gli unici a non poterlo fare. Ma evidentemente la difficoltà con Siri è davvero gigantesca se un’azienda con la potenza economica e le risorse di Apple in oltre 1 anno non è stata capace di migliorarla quel minimo che basta per attivarne l’uso anche su HomePod ed Apple TV 4K, almeno con le lingue già attualmente supportate da Siri.

La soluzione a breve termine per venderne qualcuna in più è stata dunque un’altra: ridurre il prezzo. Da questo momento lo smart speaker di Apple costa $50 in meno, scendendo dai precedenti $349 agli attuali $299. Lo sconto è stato applicato in UK, dove oggi si paga £279 invece di £319, mentre in Germania 329€. Tuttavia questa potrebbe anche essere un’ottima mossa introduttiva per l’allargamento in altri paesi che, prima o poi, dovrà pure arrivare. Speriamo dunque di avere buone notizie in tal senso e in breve termine, perché con un prezzo leggermente più basso e la possibilità di acquisto diretto in Apple Store e su Amazon Italia, l’HomePod potrebbe ritornare a far parlare di sé e magari spingere anche un po’ sull’evoluzione della casa smart basata su HomeKit.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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