Nessuno avrebbe immaginato che una piccola azienda svedese sarebbe riuscita a trasformare il mondo della musica dopo l’era di iTunes. Il tradizionale principio del possesso sembra essere sempre meno importante per gli utenti e mentre qualcuno riscopre e colleziona il vinile, la maggior parte si affida ai servizi in abbonamento. Spotify si è imposta sul mercato già diversi anni fa, grazie ad una proposta che include l’ascolto gratuito con pubblicità e alcuni limiti nella fruizione. Ha avuto diversi concorrenti nella fase iniziale, ma a darle davvero fastidio ci ha pensato Tim Cook con Apple Music, che oggi è arrivata a superarla negli Stati Uniti per il numero di utenti paganti.

Il servizio di Cupertino non offre un piano senza costi, al di fuori del primo mese di prova, ma questa formulazione non sembra essere in grado di compensare adeguatamente gli artisti, tant’è che Spotify non naviga poi in acque così floride. E mentre Apple Music ha eroso una buona parte dei sui potenziali utenti paganti, sembra che Amazon sia in procinto di fare altrettanto per tutti gli altri.

Prime Music con 2 milioni di brani a disposizione è già incluso gratuitamente nel pacchetto bonus che costituisce il servizio Prime, ma la versione a pagamento Music Unlimited ha un prezzo allineato agli altri due concorrenti dopo i primi 3 mesi di ascolto gratuito. La sua diffusione nelle nostre case è aumentata drasticamente grazie ai crescenti volumi di vendita degli smart speaker della linea Echo, che supportano anche altre piattaforme ma sono nativamente integrati proprio con il servizio Amazon Music.

Ecco perché una nuova proposta completamente gratuita con integrazione di spot promozionali potrebbe ottenere un grande successo ed erodere ulteriormente la porzione di torta in mano a Spotify. Un report suggerisce che questa eventualità possa essere molto concreta e che ben presto potremo chiedere ai nostri Echo “Alexa, riproduci musica gratis”, avendo accesso ad un catalogo esteso con l’integrazione di spot pubblicitari, assomigliando molto ad una stazione radio controllata in real-time.

Con Apple sempre più agguerrita sul fronte dell’utenza pagante ed Amazon pronta ad attaccare anche il business del gratuito con ads, Spotify potrebbe andare incontro ad un futuro sempre più difficile, che con l’attuale bilancio economico potrebbe rivelarsi piuttosto negativo per le prospettive di crescita. E voi, quale servizio utilizzate? Preferite pagare per un accesso completo o vi accontentate delle proposte gratuite?

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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