Redmi Note 7: è davvero lo smartphone economico migliore del 2019?

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Sono lontani i tempi in cui solo in pochi conoscevano Xiaomi, la maggior parte delle persone la chiamavano “Csiaomi”, e gli smartphone si importavano dalla Cina con scomode procedure di sblocco per l’utilizzo in Italia. Oggi l’azienda è molto nota anche in occidente ed ha iniziato a vendere sul nostro territorio molti dei suoi prodotti in via ufficiale, con ROM globali che utilizzano di default i servizi di Google.

La lineup è maturata anno dopo anno e il marchio economico si è emancipato diventando un brand a parte con l’arrivo del primo smartphone marchiato Redmi, ovvero il Redmi Note 7. Grazie ad un prezzo competitivo ed un buon design, questo si presta ad essere un vero best-buy in qualità di entry-level per il 2019, ecco perché ho deciso di provarlo. Come nel caso del Galaxy S10+ non vi propongo una recensione tradizionale ma una lista di considerazioni per arrivare ad una singola conclusione: si tratta davvero di un acquisto consigliabile?

Tutt’altro che cheap

Di recente ho avuto modo di toccare con mano l’economico Galaxy M20, un bel prodotto di fascia bassa che però non riesce a nascondere la sua natura per via di una scocca posteriore plasticosa ed un grossolano abbinamento tra il bordo e la superficie dello schermo. Il Redmi Note 7, invece, ha un retro in vetro ben riuscito (soprattutto nella colorazione blu) ed un frame che se non è di metallo ha comunque un ottimo aspetto e dà buone sensazioni in mano (ma si riga facile). Frontalmente il design è moderno e lo schermo riempie quasi tutta la superficie, con un piccolo notch centrale per la fotocamera ed un “mento” non troppo pronunciato. I bordi sono asimmetrici, ma abbiamo visto che anche i top di gamma più costosi non fanno altrimenti (leggasi Galaxy S10), per cui è difficile considerarlo un contro. Manca però l’impermeabilizzazione, cosa che su un prodotto “da battaglia” sarebbe stata auspicabile. Da segnalare una discreta cover di silicone trasparente inclusa nella dotazione.

Ergonomia difficile, ma vince per la batteria

Il Redmi Note 7 non è piccolo (159.2 x 75.2 x 8.1 mm) e pesa parecchio (185 g.), però restituisce una buona sensazione di solidità. Non si usa comodamente ad una mano ma lo spessore leggermente sopra la media ha consentito di inserire un’ottima batteria di 4000mAh, che con le sue specifiche garantisce un’autonomia eccellente. Nella giornata media si arriva facilmente a sera con il 50% residuo, dunque è davvero difficile rimanere a secco.

Ricarica veloce e tradizionale

Supporta il Quick Charge fino a 18W, anche se in dotazione c’è un alimentatore da 10, però ha la porta USB-C standard e si ricarica in fretta. La cosa che mi manca davvero è il supporto per il Qi, visto che si dovrà ricorrere per forza al cavo e non si potranno utilizzare le basette ad induzione. Un vero peccato.

Display economico ma godibile

6,3″ in standard IPS, con una risoluzione ottima di 1080 x 2340 pixel e 409 ppi. Il vero limite è la qualità del pannello, in quanto non sembra avere un contrasto e colori davvero convincenti. Sembra un po’ smorto rispetto ai top di gamma ed anche le opzioni di taratura non migliorano più di tanto. Senza un confronto diretto non è che appaia indecoroso, ma il distacco rispetto i più costosi OLED moderni è visibile.

Veloce il giusto

Lo Snapdragon 660 non fa gridare al miracolo, eppure non ci sono lag che danno fastidio, o per lo meno non di più rispetto a quelli che Android più o meno mostra nelle UI rispetto alla fluidità di iOS. Mi disturba un po’ nella digitazione veloce il fatto che si possa avvertire un saltuario ritardo, però l’esperienza d’uso è scorrevole per un base gamma e i 3GB di RAM del modello con 32GB di memoria reggono (ricordo che è un dual SIM ma si può usare il secondo slot per la microSD). È certamente una dotazione più che valida per un entry-level del suo prezzo.

Connettività completa con un unico neo

Questo Redmi Note 7 non lesina su un aspetto importante che spesso viene trascurato in fascia bassa: il Wi-Fi. Dispone infatti del dual-band in standard ac e anche di Bluetooth 5.0 ed LTE cat 12 (600Mbps). Ha pure delle chicche interessanti come la Radio FM, gli infrarossi per l’uso a mo’ di telecomando e la sempre più rara porta da 3,5mm per l’uscita audio (anche se stranamente mancano gli auricolari). Difficile chiedere di più ma gli manca almeno una cosa, e si chiama NFC. Non è tanto per l’accoppiamento con i device Bluetooth il problema, quando nell’impossibilità di utilizzare Google Pay, a meno di non dotarsi di uno smartwatch con Wear OS che lo supporti.

Software con alti e bassi

La MIUI deve piacere, ma esteticamente è gradevole. Gli aggiornamenti sono anche piuttosto frequenti e ci sono le app principali per un’esperienza d’uso completa. La gestione delle notifiche è un po’ lacunosa, perché le icone nella barra di stato spariscono poco dopo la segnalazione, ma la cosa che mi ha dato più fastidio è vedere delle pubblicità all’interno di alcune sezioni principali delle impostazioni. Inoltre non mi piace il browser nativo e il fatto che proponga il download di app come AliExpress, Joom, Privalia, Libertex ed altre, che per fortuna sono in una cartella a parte. Però l’esperienza d’uso non è per nulla malvagia grazie al supporto per le gesture (che vanno attivate) ottenendo sia la chiusura app e accesso al multitasking con swipe dal basso, che l’indietro con swipe da sinistra (che attendendo un attimo di più passa all’app precedente).

Acceso comodo

Ha un sensore d’impronta posteriore molto veloce e preciso, ma dispone pure di autenticazione visuale. Il sistema ti avvisa che non è sicurissima (si aggira come quella del Galaxy S10), però è velocissima se la si vuole usare solo come sblocco e ci porta direttamente sulla home. Inoltre supporta il doppio tap per un’attivazione ancora più rapida.

Fotocamere non così scarse

Di solito entry-level significa pessima fotocamera e in effetti qui mancano alcune funzioni top come il 4K video o la stabilizzazione ottica. Tuttavia dispone di un buon sensore da 48MP (che di default scatta però a 12MP) e di una seconda camera per l’effetto sfocato che funziona abbastanza bene. Quella frontale da 12MP si difende bene ed ha la modalità ritratto.

Prezzo agguerrito

Il listino è di 179,90€ per 32GB e RAM da 3GB, che salgono a 249,90€ per 4GB di RAM e 128GB. Seguendo il canale Telegram “SaggeOfferte Tech” si pagherà sicuramente di meno con le offerte Amazon. Certo non mira a conquistare la fascia alta, ma è uno smartphone onesto che per l’utilizzo quotidiano di social, navigazione, posta, ecc.. non ha nessun limite. Sullo schermo magari si percepisce un po’ di distacco dai modelli superiori, ma la presenza è ottima e sul fronte multimediale non è affatto arretrato facendo anche belle foto.

Allora: è un Best Buy?

Concordo con i tanti che l’hanno già detto prima di me confermando questa tesi. Per il prezzo pagato è difficile chiedere di più e per un cliente che non abbia esigenze particolarmente evolute i veri limiti sono pochi o nulli. NFC, Qi ed impermeabilizzazione sono le assenze più evidenti, quindi l’utenza più smaliziata guarderà altrove, ma per tutti gli altri è un acquisto davvero consigliabile. Io trovo più indicata la variante economica che già con 3GB di RAM e 32GB espandibili soddisfa il target “tipo” del prodotto.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.