TIPA World Awards 2019: quando le sconfitte sono più importanti delle vittorie

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Ogni anno il TIPA (Technical Imaging Press Association) seleziona i migliori prodotti realizzati dall’industria fotografia e ieri sono stati annunciati i premi relativi al 2019. In realtà riguardano di più il 2018, visto che escono ad aprile, ma vi rientrano anche i prodotti usciti nei primi mesi dell’anno in corso. Io credo che questi “Awards” abbiano perso gran parte del loro smalto via via che si sono aggiunte nuove categorie, poiché in fin dei conti oggi si premiano tutti i principali brand.

Di certo fanno ancora notizia, non fosse altro perché sono definiti dalla stampa internazionale ed è essa stessa a renderli noti al grande pubblico, ma a ben guardare sono sempre menu utili per il consumatore. Per questo la mia lettura non è tanto centrata sui prodotti che hanno vinto un premio, ma su quelli che non l’hanno fatto. Dopotutto sono praticamente meno gli esclusi, dunque ha più senso ragionare su questi.

C’è una sola Reflex

Un aspetto interessante è che c’è solo una reflex tra le premiate ed è una entry-level, ovvero la Nikon D3500 (nel 2018 erano state 4). Fa una certa impressione all’inizio, almeno finché non ci si rende conto che da aprile dello scorso anno non ne sono uscite altre. Non è dunque l’assenza di premi a doverci stupire quanto il fatto che in 12 mesi il mercato abbia sfornato una singola DSLR a fronte di tantissime mirrorless. Questo non vuol dire che non ne usciranno mai più, perché molti modelli anche professionali riceveranno un refresh entro la fine del 2020, ma il trend è ormai questo e ne ho già parlato per rispondere alla domanda: che fine faranno le reflex?

Fujifilm divide il mercato

Un’altra cosa che mi è saltata all’occhio è che nel segmento APS-C sia stata premiata la Fujifilm X-T30 e non la X-T3. Di certo la piccolina di casa è eccellente ed ha tutti i meriti per essere menzionata, però mi stupisce un po’ che nel segmento superiore dell’APS-C il premio sia andato alla Sony A6400 viste le eccellenti specifiche della X-T3 anche in ambito video (recensione) ed un corpo mille volte superiore da ogni punto di vista (fa eccezione forse solo lo schermo ribaltabile più pratico della Sony). L’unica altra Fujifilm si trova dal lato opposto della barricata ed è la medio formato GFX 50R. La mia interpretazione è che con l’avanzata delle mirrorless full-frame il TIPA stia immaginando un futuro sempre meno roseo per le APS-C top di gamma. E potrebbe avere ragione.

There can be only one

Vi faccio una domanda: secondo voi quante mirrorless Micro Quattro Terzi sono uscite nel corso di quest’anno? La risposta è una sola ed ovviamente è stata premiata pure lei. Ha una categoria a parte, come Best MFT, e la vittoria è andata proprio all’ultimo minuto alla Olympus E-M1x per assenza di sfidanti.

La doppietta di Nikon

Considerando che le Sony A7 III e Sony A7R III hanno vinto TIPA Awards nel 2018, nel settore delle mirrorless full-frame rimanevano Canon, Nikon e Panasonic. E tutte sono state premiate, ovviamente. La casa giallo-nera è tuttavia l’unica che porta a casa una doppietta, ottenendo un premio sia per la Z6, come fotocamera per esperti, che per la Z7, identificata come la migliore professionale. Canon, invece, si deve accontentare del riconoscimento per la neonata EOS RP ma non per la superiore R. A parte tutto, la RP (prime impressioni) è l’unica nella sua fascia di prezzo tra le nuove, dunque almeno questo aspetto le concedeva un primato indiscutibile. Non poteva mancare Panasonic, ma anche lei con un solo premio ed ancora una volta per il modello meno costoso. Vince infatti il riconoscimento come migliore full frame foto/video proprio la Lumix S1, lasciando la S1R a bocca asciutta. In definitiva direi che sono tutti contenti pure in questo caso e l’unico elemento di potenziale discussione è la vincita della Nikon Z6 sulla EOS R, ma ci può stare.

Ci sono poi le compatte, le cineprese professionali e gli obiettivi, ma lascio a voi il divertimento di spulciare tutti i premi direttamente sulla pagina dei TIPA World Awards 2019.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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