Trapelano alcune delle maggiori novità che potrebbero attenderci in iOS 13

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Meno di due mesi alla WWDC 2019 e cresce l’attesa del mondo Apple verso le novità che porteranno le prossime versioni dei sistemi operativi provenienti da Cupertino. In particolare, le aspettative sono su iOS 13, dopo una dodicesima versione che sebbene non proprio così scarna di nuove funzionalità come i rumor iniziali suggerivano ha indubbiamente svolto più un’opera di gradita ottimizzazione che di arricchimento. Risistemate le fondamenta, adesso è tempo di tornare col piede sull’acceleratore delle features, con un occhio soprattutto all’iPad. Guilherme Rambo e Steven Troughton-Smith negli ultimi giorni hanno già dato alcune anticipazioni sul prossimo software Apple, culminando oggi in un report su 9to5Mac che illustra parte delle maggiori migliorie previste.

Ciò che già sapevamo

Iniziamo però con un breve riepilogo su quanto era emerso negli scorsi mesi attraverso un altro volto noto dei leak Apple, ovvero Mark Gurman. Il giornalista di Bloomberg prevede una nuova schermata home pensata soprattutto per iPad, ritocchi all’interfaccia di CarPlay, potenziamenti per l’applicazione File, la possibilità su tablet di aprire più istanze della stessa app all’interno di singole tab (similmente a quanto già permette macOS in modalità a tutto schermo) e infine l’arrivo della modalità scura per l’interfaccia grafica. Alcune di queste cose sono state confermate anche dall’approfondimento di Rambo, di cui inizieremo a parlare dal prossimo paragrafo.

Esperienza d’uso

Partiamo proprio dalla modalità scura, le cui probabilità di arrivo a questo punto appaiono molto elevate. Piuttosto prevedibilmente, potrà essere attivata da un toggle dedicato nelle Impostazioni, in maniera simile all’analoga modalità già disponibile in macOS Mojave. Ma sono le implicazioni riguardo alle soprammenzionate istanze multiple che forse solleticheranno maggiormente gli utenti di iPad. Non si parla di schede, ma addirittura finestre, anche se verosimilmente non saranno in maniera esatta come quelle che conosciamo su macOS. Nello specifico, ogni finestra potrà avere a sua volta degli elementi in grado di diventare delle finestre secondarie distaccate in primo piano, con effetti di profondità per distinguerle singolarmente quando sovrapposte. Con una gesture, queste schede-finestra potranno essere chiuse e ricollocate all’interno dell’app.

Il risultato dovrebbe ricordare il progetto open source PanelKit, e forse non è un caso che l’autore Louis D’hauwe sia stato assunto da Apple lo scorso autunno, anche se ufficialmente per lavorare su XCode. Anche la Split View, che affianca due app a schermo, riceverà un aggiornamento per adeguare separatamente l’aspetto, chiaro o scuro, della barra di stato superiore in base alla tonalità predominante delle applicazioni.

Si prosegue poi con altri aspetti piuttosto peculiari dell’esperienza d’uso che dovrebbero essere toccati in iOS 13. Il metodo per annullare o ripristinare le azioni compiute che passa attraverso lo scuotimento del dispositivo è tutt’altro che comodo su iPad ed Apple sembra averlo capito, optando per un nuovo gesto. Ponendo tre polpastrelli sulla tastiera, basterà trascinare verso sinistra per annullare e verso destra per ripristinare.

Ci sarà un tutorial dedicato per illustrare la nuova modalità e probabilmente verrà estesa agli sviluppatori tramite API dedicate. In conclusione di questa parte, si annoverano altre gesture per facilitare la selezione di elementi multipli, semplicemente partendo da un singolo e trascinando il dito sui successivi, nonché l’atteso rifacimento dell’indicatore volume, ritenuto nella forma attuale troppo invadente.

Safari, Mail ed altre migliorie

Il report di 9to5Mac non entra molto nel dettaglio per quel che riguarda le app di sistema, ma nondimeno contiene delle indiscrezioni interessanti. Safari su iPad sarà in grado di riconoscere automaticamente quando un sito web necessita di essere visualizzato in versione desktop per fornire la migliore fruizione, avvicinando di più in questo senso tablet e computer tradizionali. L’app Mail, trascurata per alcune versioni, è destinata a ricevere almeno parte delle funzionalità che sono già note in app come Gmail e Spark: organizzerà i messaggi in base a specifiche categorie e permetterà di rinviare la lettura di email non prioritarie ponendole in un’area dedicata alla consultazione differita.

Anche Promemoria verrà rivista, ma non vi sono ulteriori indiscrezioni per approfondire in merito. La gestione dei font aggiuntivi verrà perfezionata con un nuovo pannello nelle Impostazioni che ne permetterà l’aggiunta rapida, il comando vocale “Ehi Siri” avrà maggiore capacità di distinguere le interazioni volontarie da quelle di rumori simili, sono allo studio opzioni per espandere la collaborazione sui documenti anche al di fuori delle app Apple, arriveranno un supporto multilingue più accurato e nuove opzioni per la stampa.

Un seguito per il derby “ragione contro rumor”

A febbraio era uscito un rumor piuttosto dubbio, su cui avevamo ragionato cercando di capire se avesse un fondamento di verità. In quel momento avevamo espresso un parere opposto ad un taglio così grande in termini di dispositivi supportati da iOS 13, pensando che per i prodotti con SoC A8 era da attendersi almeno un giro finale di valzer. Eppure, oggi non saremmo più così sicuri di piazzare una scommessa del genere. Quanto Rambo e Troughton-Smith hanno illustrato dà un forte anticipo di una release piuttosto corposa, che potrebbe effettivamente mettere in difficoltà gli iDevice più anziani e rendere anche poco praticabile l’ipotesi di una variante molto castrata in stile iOS 9 su iPhone 4s.

Una congettura, ma che potrebbe basarsi pure su qualche indizio pubblico: chi non ci dice che i maggiori sviluppatori non siano già privatamente a conoscenza dei modelli che non riceveranno più grossi aggiornamenti? La scorsa settimana la fresca di rilascio Pixelmator Photo ha lasciato indietro senza troppi rimpianti non solo gli iPad con A7, ma pure gli iPad Air 2 e mini 4 dotati di A8 che sulla carta a livello di RAM con 2 GB non avrebbero tantissimi problemi. Senz’altro una fetta di responsabilità ce l’ha il forte uso di Core ML che richiede SoC più recenti, ma potrebbe non essere l’unico motivo. Purtroppo il fatto per l’iPad mini 4 di essere appena uscito dal commercio non è per forza indice di salvezza: a fine maggio 2013 l’iPod touch di quarta generazione venne dismesso e il mese dopo venne già estromesso da iOS 7.

Eppure, è proprio l’iPod touch che potrebbe contribuire ad invalidare questo ragionamento. La sesta generazione, con SoC A8 e un solo GB di RAM, è ancora in vendita, per quanto nascosta nel sito Apple. Non avrebbe senso mantenere in commercio un dispositivo sapendo già non sarebbe più supportato. Tuttavia, lo stesso precedente che abbiamo sopra descritto e i rumor su un nuovo iPod touch intensificatisi negli ultimi mesi non rendono affatto certo che il modello corrente resti venduto e supportato arrivando al giorno inaugurale della WWDC 2019. Speriamo comunque che queste rimangano solo ipotesi e che i nostri timori di una drastica potatura vengano presto dissipati.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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