I primi chip modem 5G realizzati da Apple potrebbero arrivare non prima del 2025

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La pace improvvisa tra Apple e Qualcomm dello scorso mese con annesso nuovo accordo di fornitura per chip di rete ha colto tutti di sorpresa, anche perché le due aziende sembravano tutto fuorché disposte (soprattutto Apple) ad interrompere le innumerevoli cause legali che le vedevano contrapposte. Eppure, già dal giorno successivo, con l’annunciato ritiro di Intel dal settore che non realizzerà altri chip 4G/5G per smartphone limitandosi ad onorare i contratti in essere, è diventato chiaro come per gli addetti ai lavori non ci fosse tutta questa sorpresa. A Santa Clara erano nettamente indietro sui modem per le reti mobili di quinta generazione e, in aggiunta alle prestazioni medie inferiori delle attuali soluzioni 4G rispetto le controparti Qualcomm, per la mela rischiare di dover attendere oltre il 2020 non era contemplabile, accelerando il riallaccio dei rapporti con la storica precedente fornitrice. Ora The Information (a pagamento; free via 9to5Mac e MacRumors) svela maggiori retroscena su quello che tra Apple ed Intel alla luce dei fatti appare un divorzio in preparazione da tempo.

I primi dissapori risalgono agli inizi del 2017, nel pieno dei preparativi per le successive generazioni di iPhone. Il modem Intel XMM 7560, utilizzato in XS e XR, mostravano una situazione ben poco promettente in termini di sviluppo, con chip-prototipo malfunzionanti. Johnny Srouji, vicepresidente Apple per l’hardware, ha sin d’allora maturato una crescente sfiducia nell’operato di Intel, non tirandosi indietro nell’esternarlo al suo omologo nel chipmaker. Non a torto: come riporta The Information, la divisione mobile di Intel, che non riuscendo nei SoC ha concentrato nelle soluzioni di rete i mezzi per contrastare lo strapotere di Qualcomm nell’ambito, era tutt’altro che coesa e strutturata con prevedibili conseguenze tecniche. Dalle tecniche sono infine arrivate quelle commerciali, con la perdita delle commesse dal cliente più importante nei futuri iPhone (da vedere se impatterà già quelli che arriveranno in autunno, visto che l’accordo con Qualcomm è stato raggiunto in un periodo dove si cercano d’evitare drastiche modifiche progettuali di questo tipo).

Apple, però, si può dire si stia sempre più allontanando da Intel. Per certi versi la situazione sembra ricordare quella degli ultimi anni di PowerPC, le cui soluzioni faticavano a rimanere competitive con x86: non siamo ancora a quei livelli nella sfida x86 vs ARM sul fronte prestazioni, ma quest’ultima sta lavorando alacremente per colmare il gap anche in quell’ambito, con le maggiori dimostrazioni pratiche provenienti proprio dai laboratori di Cupertino. A ciò si aggiungono anche le difficoltà di Intel non solo nel passaggio a processi di fabbricazione più nuovi come i 10 nanometri, mentre A12, Snapdragon 855 ed altri SoC ARM sono già prodotti a 7 nm e lo saranno pure i prossimi AMD Ryzen, ma anche nel mantenimento di adeguati ritmi produttivi, cosa che Apple ha rimarcato senza troppi fronzoli nell’ultima trimestrale. Col progetto Marzipan e la probabile esistenza già da tempo di una “doppia vita” per macOS tra le due architetture, proprio come ai tempi della transizione PowerPC-x86, tutto sembra congiurare positivamente per iniziare il passaggio dei Mac ad ARM previsto dai rumor a partire dal 2020 o 2021.

Una transizione che avrà in ogni caso tempi ben più brevi se comparata ad un’altra. Non è un mistero che, nell’ottica di ridurre quanto più possibile la sua dipendenza da fornitori terzi, Apple abbia da qualche tempo avviato la progettazione di modem 5G in proprio. Un processo che richiede necessariamente diversi anni per dare i suoi frutti e così sembra: in base al report di The Information, nei colloqui d’assunzione svolti per l’ambito Apple stima il 2025 come anno più probabile per vedere i primi iDevice con chip modem fatti in casa. Certo, potrebbe trattarsi di un calcolo volutamente pessimistico: del resto, quando annunciò nei primi mesi del 2017 di volersi disfare delle GPU Imagination Technologies entro due anni non ci si immaginava che di lì a poco sarebbero arrivati i SoC A11 con chip grafico proprietario, sviluppato quasi nel riserbo assoluto. Non si arriverà a quei livelli, ma è possibile che con impegno riescano ad anticipare al 2022-2023. Ma di acqua ne passerà sotto i ponti intanto e non si può escludere che quella stima possa dover essere rivista in peggio. Negli scorsi mesi pare che Apple avesse accarezzato la possibilità di acquisire proprio l’ex-divisione mobile di Intel con annessi brevetti, ma le trattative si sarebbero arenate su un binario morto. Dal canto suo, il colosso delle CPU sta esplorando tutte le opzioni a sua disposizione per valorizzare ciò che rimane dei suoi sforzi nei modem 4G/5G, sostenendo d’aver ricevuto diverse manifestazioni d’interesse.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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