Quadro RTX Studio: la nuova iniziativa di NVIDIA e dei produttori di laptop in chiave anti-MacBook Pro

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Se per quel che concerne le CPU si è riaccesa da qualche anno la partita tra Intel e AMD, sulle GPU quest’ultima sembra avere ancora difficoltà a tenere il passo con NVIDIA. Le nuove AMD Radeon della serie Navi sembrano promettere bene, ma l’autrice delle GeForce non sta a guardare e sfodera subito una controffensiva, se non diretta quantomeno mediatica. Al Computex 2019, NVIDIA ha apparentemente scelto questa seconda strada, tornando a colpire un settore dove la sua storica rivale riesce a giocarsela meglio rispetto al gaming e alla potenza pura, ovvero quello professionale. La nuova versione mobile della Quadro RTX 5000 e l’iniziativa RTX Studio ad essa correlata sono però non solo un attacco frontale ad AMD, ma anche ad Apple e ai MacBook Pro.

Basata sull’architettura Turing a 12 nanometri, la RTX 5000 in salsa laptop mantiene gran parte delle caratteristiche della sorella maggiore per workstation desktop introdotta lo scorso anno. Al suo interno dispone di un set composto da 3072 core CUDA, 384 Tensor per il machine learning e 48 RT, destinati come suggerisce l’acronimo stesso al ray tracing, che permette la realizzazione di giochi ed ambienti virtuali sempre più realistici replicando il comportamento dei raggi di luce emessi dalle varie sorgenti nel mondo reale. La potenza massima generata da questo piccolo mostro tascabile è di 9,4 TFLOPS. Il tutto viene completato da 16 GB di memoria RAM GDDR6 con bus a 256-bit. Per quel che concerne i consumi, il TDP medio si aggira tra gli 80 e i 110 W.

Scendendo di fascia, s’incontrano le RTX 4000 e 3000, che riducono il trittico di core rispettivamente a 2560/320/40 e 2304/288/36. La RTX 4000 dimezza la memoria a 8 GB, mentre nel caso della RTX 3000 oltre a scendere ulteriormente a 6 GB si ha pure un bus minore a 192-bit, che però dall’altra parte ha una maggiore parsimonia nei consumi restando sui 60-80 W. Per chi bada più al budget, ci sono le Quadro T che sacrificano le caratteristiche premium come i core Tensor e RT, così come le memorie GDDR6 in favore delle GDDR5, con bus a 128-bit. La differenza maggiore tra la T2000 e la T1000 è il numero di nuclei CUDA, 1024 nella prima e 768 nella seconda; in entrambi i casi la RAM ammonta a 4 GB. Per queste unità il TDP massimo è rispettivamente di 60 W per la T2000 e 50 W per T1000. Infine, si arriva alla fascia più bassa costituita dalle P620 e P520, basate sulla precedente architettura Pascal a 14 nm. La più potente delle due ha 512 core CUDA, 4 GB GDDR5 con bus a 128-bit e un TDP massimo di 25 W, mentre la più parca P520 abbassa questi valori a 384, 2 GB a 64-bit e 18 W.

Come abbiamo accennato alla fine del primo paragrafo, però, non c’è solo AMD nel mirino. Forse con l’intenzione di far capire ad Apple cosa si è persa, NVIDIA ha stretto alleanze con 7 produttori di portatili per la nuova iniziativa RTX Studio. 17 laptop in arrivo, tutti accomunati dall’utilizzo di una Quadro RTX e dalla suite software Studio Stack per realizzare contenuti grafici ottimizzati per le GPU verdi. A detta di NVIDIA, i computer appartenenti al programma presentano una capacità grafica sino a 7 volte superiore a quella di un MacBook Pro dotato di 32 GB di RAM e Radeon Pro Vega 20. Tra i primi modelli che arriveranno da giugno in poi ci sarà anche il Razer Blade Studio visibile sopra, carrozzato non solo con la Quadro RTX 5000 ma pure con una CPU 6-core Intel Core i7 9750H, 32 GB di RAM, 1 TB SSD NVMe ed uno schermo 15″ o 17″ 4K con refresh a 120 Hz. Il prezzo non è stato ancora annunciato, ma le stime di NVIDIA vedono un prezzo di partenza almeno attorno ai $1600.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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