La relazione tra Apple e Samsung, per quanto molto migliorata dopo la cessazione di tutte le vertenze legali concordata lo scorso anno, resta a tratti complicata. Oltre ad essere una rivale, Samsung è per Apple anche una delle sue più importanti partner produttive, una collaborazione che peraltro ha in buona parte resistito alle guerre in tribunale senza mai fermarsi. Uno degli ambiti dove le due aziende hanno i maggiori affari è negli schermi per gli iDevice, soprattutto gli OLED per X/Xs: il colosso coreano è leader nella fornitura di tali componenti e la concorrenza non è in grado di reggerne il ritmo (Japan Display, peraltro, è sull'orla della bancarotta nonostante aiuti finanziari arrivati anche da Apple). Un contratto risultato per qualche tempo fruttuoso per entrambe le parti, tant'è vero che ingolosita dalle quantità Samsung aveva praticato un listino molto favorevole. Le cose sono tuttavia cambiate, gli iPhone hanno rallentato la loro corsa e ora lo scenario è drasticamente diverso.
Come riportato dal sito coreano ETNews (in inglese via MacRumors), gli ordini effettuati da Apple si starebbero rivelando per ora parecchio sotto le stime alla base dell'accordo originario e adesso Samsung intende battere cassa facendo leva sulle penali concordate, cifra che attualmente si aggirerebbe sulle centinaia di milioni di $. Chiunque come il sottoscritto abbia a che fare nel commerciale sa quanto in queste trattative penali e costi di cancellazione siano forme di garanzia pressoché imprescindibili, tanto per l'acquirente quanto per il fornitore. È comprensibile pertanto che, venuto meno l'impegno originario dalla cliente, la parte produttrice cerchi una forma di compensazione alternativa.
Da quanto traspare, Apple non sembra voler contestare la sussistenza delle penali in sé, ma preferirebbe evitare un salato esborso diretto in favore di modifiche al contratto originario che reputa comunque positive per Samsung, tra cui la futura estensione della fornitura di schermi OLED ad iPad e MacBook Pro. Una prospettiva interessante, dato che sia sui tablet sia sui portatili tali pannelli non sono ancora molto diffusi e potrebbe rappresentare per Apple un'arma di vendita molto importante presso i clienti finali (per quanto un impatto sui prezzi sarà da aspettarselo). I coreani accetteranno la controproposta? In fondo, se è vero che le penali sono solide garanzie, è altrettanto vero che le parti possono sempre rinegoziare alternativamente, anche e soprattutto per evitare il rischio di spiacevoli vie legali. Probabile che Apple e Samsung troveranno presto un punto comune, con una fornitura più ampia in cambio di penali quasi simboliche o il loro totale annullamento come sperano a Cupertino.