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Meno di un giorno e arriva il Capodanno. Quello di Apple, per così dire. La WWDC possiamo infatti definirla l’inizio del nuovo anno tecnologico in quel di Cupertino, con le Beta delle nuove versioni dei suoi sistemi operativi che segnano il corso per i mesi a venire. Questa WWDC 2019 si preannuncia parecchio carica, tornando a spingere sul fronte delle funzionalità dopo uno step intermedio quasi obbligato lo scorso anno per risollevare la percezione di una qualità in discesa per il software, operazione di risanamento che possiamo dire complessivamente riuscita visti i buoni risultati di iOS 12 e macOS Mojave. A poche ore dal voltare di pagina, vediamo cosa ci aspetta e cosa probabilmente non vedremo.

iOS 13

Probabilmente iOS 13 è l’ambito di cui sappiamo di più, visti i tanti leak occorsi negli ultimi mesi. Già lo scorso anno si vociferava di una release più grande del previsto, raccogliendo anche parecchio materiale originariamente destinato ad iOS 12, e le premesse sembrano essere in procinto di venire rispettate. La prima novità più appariscente dovrebbe essere la modalità scura, il cui approdo sul sistema operativo mobile Apple era questione di quando e non di se, dopo la sua comparsa in pompa magna nel 2018 lato Mac. Coinvolgerà molti elementi grafici, delle app e non solo come da screenshot trapelati qualche giorno fa. Potrà essere attivata dalle Impostazioni o in maniera più rapida attraverso il Centro di Controllo.

Chi tuttavia si aspettava di vedere grossi cambiamenti alla schermata Home su iPhone è meglio ridimensioni le sue mire: iOS 13 non sarà la versione deputata a tale compito. Accadrà invece qualcosa su iPad, dove dovrebbero esserci modifiche più sostanziali, anche se non è ancora chiaro quanto. Dove il tablet è destinato a guadagnare sensibilmente punti è nel multitasking, con le app che potranno essere eseguite in istanze multiple. Non si parla di schede, ma addirittura finestre, anche se verosimilmente non saranno in maniera esatta come quelle che conosciamo su macOS. Nello specifico, ogni finestra potrà avere a sua volta degli elementi in grado di diventare delle finestre secondarie distaccate in primo piano, con effetti di profondità per distinguerle singolarmente quando sovrapposte. Con una gesture, queste schede-finestra potranno essere chiuse e ricollocate all’interno dell’app. Sempre a proposito di gesti, su iPad verrà totalmente rivista quella per l’annullamento o il ripristino di modifiche, che attualmente richiede di scuotere il dispositivo. Ponendo tre polpastrelli sulla tastiera, basterà trascinare verso sinistra per annullare e verso destra per ripristinare. Verrà facilitata la selezione di elementi multipli, partendo da un singolo e trascinando il dito sui successivi. Si parla del supporto mouse, anche se ufficialmente come opzione di accessibilità. Infine, tra le novità esclusive per iPad ce n’è un’altra, ma ci ritorneremo quando parleremo di macOS 10.15, essendo strettamente legata.

Altre modifiche estetiche a livello di sistema non sono previste, ad eccezione di un nuovo indicatore volume che dovrebbe finalmente sostituire la forma attuale piuttosto invadente. Il grosso delle modifiche restanti sarà nelle applicazioni. Promemoria riceverà una corposa rinfrescata, che offrirà finalmente un aspetto molto più in linea col resto del sistema. Di base verranno proposte 4 sezioni in cui i memo verranno suddivisi: “Oggi”, “Programmati”, “Segnalati” e “Tutti”. Subito sotto si potranno vedere le proprie liste di promemoria. I vari reminder su iPad verranno mostrati nel largo riquadro destro. Sulla parte superiore, la barra di ricerca aiuterà a ricercare uno specifico memo. Sarà rinnovata anche Salute, con una nuova homepage meglio focalizzata sull’attività del giorno ed una sezione in cui si analizza il volume di ascolto della musica, per la salute delle orecchie. Oltre a questo ci sarà un miglioramento per il tracciamento del ciclo mestruale.

In Libri sarà introdotto un sistema per stimolare la lettura evidenziando i progressi in modo simile a quanto si fa già con lo sport, con tanto di medaglie al raggiungimento degli obiettivi. In Messaggi l’aggiornamento consentirà di scegliere l’immagine di profilo e personalizzare il nome, inoltre ci sarà un menu per utilizzare le Animoji e Memoji come sticker. L’idea è quella di renderlo ancora più social e simile a Telegram e WhatsApp. Mappe renderà semplice impostare dei luoghi predefiniti, come casa e lavoro, personalizzandoli anche con delle immagini. Le app Trova Amici e Trova il mio iPhone saranno unite in una sola, la cui schermata principale avrà una mappa a tutto schermo ed una piccola area che mostrerà la lista dei propri contatti; premendo sulla seconda scheda, invece, si potrà vedere la posizione di iPhone, iPad e Mac. In questa nuova app dovrebbe arrivare inoltre il supporto per la localizzazione di dispositivi con tecnologia beacon di terze parti, che si potranno usare per localizzare chiavi, animali domestici, zaino ed altro ancora.

Anche Mail otterrà un po’ di attenzioni, per recuperare terreno rispetto ai nuovi client sempre più funzionali e smart. A quanto pare ci sarà la possibilità di silenziare delle discussioni, di bloccare email da alcuni contatti e soprattutto una gestione più semplice delle cartelle basate su categorie. L’app Casa, invece, sarà meglio integrata con le videocamere di sicurezza, offrendo anche la possibilità di visualizzare le precedenti registrazioni. L’app File, oltre a funzionalità più avanzate, guadagnerà una migliore integrazione con i software terzi. Per quanto riguarda Safari, si parla dell’introduzione di un download manager, grazie al quale si potrà tenere traccia dei file scaricati come sul computer.

Altre novità sono un po’ più sparpagliate tra le impostazioni, anche se non per questo meno importanti. Interessante a tal proposito l’ulteriore aggiunta ai controlli parentali, per cui i genitori potranno specificare delle fasce orarie o giornaliere con limitazioni di chiamata solo ad alcuni contatti. La funzionalità Sonno sarà migliorata ed aggiunta nel Centro di Controllo: attivandola si entrerà anche in modalità non disturbare e le notifiche saranno più scure. Pure l’interfaccia di condivisione per immagini e link verrà rinnovata, suggerendo le persone destinatarie in base alle proprie abitudini; parzialmente legata a questa riverniciata vi sarà l’aumento della durata massima per le Live Photos, arrivando sino a 6 secondi.

La gestione dei font aggiuntivi verrà perfezionata con un nuovo pannello nelle Impostazioni che ne permetterà l’aggiunta rapida. Parlando sempre di tale app, la sezione dedicata alle opzioni di accessibilità otterrà maggiore prominenza nella schermata principale. Il comando vocale “Ehi Siri” avrà maggiore capacità di distinguere le interazioni volontarie da quelle di rumori simili. Infine, sono allo studio opzioni per espandere la collaborazione sui documenti anche al di fuori delle app Apple, arriveranno un supporto multilingue più accurato e nuove opzioni per la stampa. Tutto questo senza contare le migliorie lato sviluppatori, che come da tradizione abbonderanno e dovrebbero coinvolgere Siri, ARKit, il Taptic Engine, NFC e la possibilità di sfruttare funzioni attualmente esclusive delle app native come la scansione dei documenti, così come il trasferimento d’immagini nelle app senza dover passare per Foto.

Prima di chiudere la parte relativa a iOS 13, è naturale soffermarci un’ultima volta sul discorso dispositivi compatibili. L’abbiamo fatto a più riprese, con la riflessione “ragione contro rumor”, il suo mini-seguito nel finale di un post dedicato alle novità trapelate e analizzando perché l’iPod touch è stato aggiornato a livello hardware solo pochissimi giorni fa. Non vogliamo tediare ulteriormente sotto questo punto di vista, arriveremmo al limite dello stucchevole. Ci limitiamo a riportare con qualche breve considerazione quanto twittato qualche ora fa da Benjamin Mayo, che vede tra i dispositivi tagliati solo iPod touch di sesta generazione, iPad mini 2 e 3 e il primo iPad Air. Se ciò fosse confermato, la prima osservazione è senz’altro sul 5s: se domani risultasse nella lista dei dispositivi supportati da iOS 13, ci troveremmo davanti ad un dispositivo con quasi 6 anni alle spalle che eventualmente saluterebbe tutti quando ne compirà 7 a settembre dell’anno prossimo.

La seconda osservazione, più tecnica, è che l’esclusione degli iPad più anziani avrebbe senso, la combinazione 1 GB di RAM e schermi grandi ormai è arrivata al loro limite vitale nel 2019. Sugli iPhone con 1 GB di RAM, dove la memoria è sì poca ma pure i pixel, un’altra corsa è più fattibile. Sull’esclusione del touch 6G, lì forse subentra perlopiù un discorso commerciale. Al contrario degli iPhone dove ci sono i profitti maggiori e va preservato il valore nel tempo, gli iPod sono il vero entry-level del mondo iOS, dove gli utenti stessi si aspettano e sono anche disponibili a capire un ciclo di aggiornamenti più ridotto.

macOS 10.15

Per macOS 10.15 non vi è stata la stessa pletora di rumor come nel caso di iOS 13, ma non significa l’assenza di novità rilevanti. A partire dal nuovo trio di app Musica, Podcast e TV. Di queste, recentemente abbiamo visto la probabile interfaccia grafica della prima e della terza. Musica non sarà basata sulla controparte di iOS, ma sul caro vecchio iTunes sottoposto così ad una cura dimagrante. Il suo aspetto ricorderà per molti versi quello dell’App Store rinnovato in Mojave, ovviamente coi dovuti accorgimenti per il diverso ambito e le necessità gestionali delle librerie musicali. Le funzionalità più apprezzate di iTunes, come le playlist Genius, saranno mantenute e lo stesso varrà per la sincronizzazione con gli iDevice. Un altro cambiamento grafico sarà il ritorno all’iconografia colorata nella barra laterale a sinistra, dopo diversi anni in cui macOS aveva preso per tali elementi una direzione monocromatica. La barra di ricerca consentirà di ricercare i brani sia all’interno di Apple Music sia nella libreria locale dell’utente. Potrebbe però non esserci alcuna via per accedere all’iTunes Store per gli acquisti singoli, lasciando tale compito alla vecchia app che dovrebbe rimanere a disposizione su macOS, magari confinata nella cartella “Altro” del Launchpad. Di certo lo resterà su Windows, dove non sembra esserci alcuna intenzione di portare le nuove app.

TV potrebbe invece essere molto più tradizionale nell’aspetto, maggiormente inserita nel family feeling di macOS. Lo stesso approccio dovrebbe essere seguito anche dalla rinnovata app Libri, sempre prevista per la 10.15. La barra superiore permetterà di navigare tra le principali sezioni dell’app: “Guarda ora”, “Film”, “Show TV”, “Bambini”, “Libreria”. A loro volta, nella sidebar ci saranno ulteriori opzioni di categorizzazione, inclusi i generi. Tra le altre app rinnovate in arrivo ci saranno anche Promemoria e la fusione tra Trova Amici e Trova il mio iPhone, di cui abbiamo già parlato sopra nella parte dedicata ad iOS 13. Legata a doppio filo con tale sistema operativo e con gli iPad, ecco la funzionalità che avevamo volutamente tralasciato. Nell’ambito di migliorie generali per l’uso di macOS su più schermi, ecco che fermando il cursore per un breve periodo sul pulsante verde del classico “semaforo” in alto a sinistra nelle finestre di macOS si otterrà un menu comprendente un’opzione per trasferire quell’istanza su un altro schermo, che potrebbe essere un monitor secondario così come un iPad, con pieno supporto all’input tramite Apple Pencil. Oltre allo spostamento, il menu consentirà di portare a tutto schermo la finestra oppure spostarla su un lato dello schermo, agendo così come espansione di Split View anche alla classica modalità desktop e non solo a quella fullscreen, introdotta ai tempi di El Capitan.

Le altre novità attese sono perlopiù per gli sviluppatori e legate al progetto “Marzipan”, che dopo l’anteprima in Mojave dovrebbe entrare decisamente nel vivo. Quest’anno dovrebbe arrivare infatti l’SDK ufficiale per portare le app iPad su macOS, che in vari casi potrebbe consistere solo nell’applicare una spunta su XCode, lasciando il resto del lavoro al sistema. App che arrivano, app che lasciano: da Cupertino avevano avvisato con sufficiente anticipo, macOS 10.15 non sarà più in grado di eseguire software a 32-bit, pertanto chi ne avrà bisogno farà bene a tenere Mojave in una partizione dedicata, sperare in aggiornamenti da parte degli sviluppatori oppure valutare alternative. I Comandi di Siri, dopo il debutto in iOS lo scorso anno, faranno il salto su Mac, sebbene non sia chiaro se ciò comprenderà anche l’app Comandi in sé oppure no. Tutti gli effetti dell’app Messaggi dovrebbero con macOS 10.15 essere disponibili su computer, senza limitazioni. Un altro porting dagli iDevice riguarderà le funzionalità di Tempo di utilizzo. Infine, l’Apple Watch potrebbe vedere ulteriori usi di autenticazione oltre a quelli già inclusi sinora.

Sul fronte dei Mac compatibili non vi è stato alcun rumor, ma possiamo presumere che almeno per quest’anno non ci saranno vittime illustri. Se nel caso di Mojave era evidente come la discriminante fosse il supporto Metal da parte delle GPU, qui non sembra esserci immediatamente all’orizzonte qualcosa che possa suggerire tagli, ad eccezione degli 8 GB di RAM ormai standard su tutti i modelli in commercio. Ma è plausibile che tale soglia non diverrà fondamentale quest’anno, anche per non ridurre eccessivamente la longevità media dei Mac. Che nome assumerà questa nuova versione? Potrebbe essere parecchio grande: macOS Mammoth. Almeno in base a quanto suggerisce Gurman su Twitter, che pure negli scorsi anni anticipava di alcuni giorni il nome agganciandosi ad un post di ipotesi pubblicato su MacRumors o su altri siti. Naturalmente, il riferimento di Apple non è qui all’animale preistorico, bensì ad una località californiana, proseguendo così sul filone inaugurato nel 2013 con Mavericks.

watchOS 6

Su watchOS 6 i rumor si sono concentrati solo su tempi recenti, ma il menu appare bello ricco. Si parla infatti di un App Store nativo sullo smartwatch e di app realizzate esclusivamente per questo. Sarà rinnovata la versione dedicata di Salute, con opzioni per il promemoria delle pillole da assumere e il tracciamento del ciclo mestruale. Tra le nuove app arriveranno Calcolatrice e persino Libri per ascoltare gli audiolibri. Arriverà pure l’app Memo Vocali e si parla della possibilità di includere Animoji e Memoji sincronizzate con l’iPhone. Qualche novità anche estetica interesserà nuovi quadranti, tra cui uno basato sui gradienti di un colore scelto dall’utente, e complicazioni come il punto di ascolto di un audiolibro o i dati sulle precipitazioni. Restano tutti da conoscere i modelli compatibili con la nuova release, anche se non si può escludere un mantenimento della lista esistente rinviando i tagli al 2020.

tvOS 13 e HomePod

Di tvOS 13 qualcuno ha sentito qualcosa? Nemmeno noi. Probabilmente riceverà solo ritocchi minori, dal momento che il grosso avviene nell’app TV che a breve ospiterà il servizio streaming made in Cupertino, TV+. Anche per HomePod non ci sono grosse indiscrezioni circolanti, fatto salvo per l’arrivo di una modalità multiutente che riconoscerà le voci dei singoli utilizzatori nell’ambiente domestico e darà loro assistenza pertinente alle loro impostazioni personali. Noi continuiamo comunque a sperare che domani possa essere il giorno giusto per annunciare il suo arrivo in Italia, i cui preparativi si sono dimostrati piuttosto difficoltosi, anche se ad essere del tutto sinceri è difficile dire quanto per Apple, al di là dell’immagine, possa valere la pena di portare HomePod sul suolo italiano ormai già conquistato da Amazon Echo e Google Home.

Hardware e servizi

Per l’hardware, Apple ha già sparato tutte le sue principali maggiori cartucce negli scorsi mesi, ad eccezione di iPhone ed Apple TV che vengono aggiornati in autunno. La WWDC 2019 non dovrebbe pertanto presentare grosse sorprese in tal senso, al più un’anticipazione sull’atteso nuovo Mac Pro modulare, previsto entro quest’anno. Apple potrebbe ricalcare quanto fatto a giugno 2013, dove presentò il controverso modello cilindrico entrato nel mercato circa 6 mesi dopo e rimasto sostanzialmente inalterato in termini di componentistica interna fino ad oggi. Insieme al Mac Pro, o comunque in modo strettamente correlato, dovrebbe arrivare un nuovo display: si parla di 31,6″ con risoluzione 6K e supporto HDR. Qualche mese fa erano inoltre circolati pure dei rumor riguardo un tracker col marchio della mela destinato all’uso con l’app che unirà Trova Amici e Trova il mio iPhone, ma è più probabile che nel caso lo introdurranno come one more thing nell’evento settembrino. Da escludersi invece, tornando sui Mac, la presentazione di un modello con ARM o anche solo l’annuncio del passaggio: il 2020 sembra essere l’anno propizio in tal senso.

Anche sul versante dei servizi, avendo già svelato molto a marzo, non ci si aspetta granché domani. Potrebbero essere mostrati brevemente gli ultimi sviluppi su Apple TV+ in vista del lancio autunnale e le date ufficiali per Apple Card negli USA verosimilmente in concomitanza con iOS 12.4; maggiore spazio si può pronosticare invece per Apple Arcade, dal momento che il coinvolgimento degli sviluppatori sarà fondamentale per il suo successo. E perché no, la speranza è l’ultima a morire, se quei 5 GB di spazio gratuito su iCloud diventassero nel 2019 qualcosina in più non ci dispiacerebbe affatto. Appuntamento a domani dalle 19 in poi per tutti gli articoli dedicati alle novità della WWDC 2019, che seguiremo come di consueto con la massima attenzione.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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