I nuovi Mac Pro 2019 supportano GPU PCIe standard

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Tra le architetture dei processori Intel ed AMD ci sono molte differenze, ma ci sono due tecnologie in particolare che – per il momento – le vedono su fronti opposti. Con ZEN 2 e il nuovo chipset X570 appena presentati AMD porterà la prima volta sul mercato la PCIe 4.0 che ancora non è presente nelle piattaforme hardware del chipmaker di Santa Clara, mentre Intel ha dalla sua Thunderbolt 3. In futuro queste discrepanze potrebbero essere colmate, perché le specifiche del protocollo T3 sono state rese pubbliche e la prossima USB 4 le integrerà e, a quel punto, dovrebbero arrivare anche nelle soluzioni di AMD, mentre Intel cercherà senza dubbio di introdurre la PCIe 4.0 nelle prossime generazioni.

Per il momento, però, anche i più recenti e potenti Xeon prescelti per muovere i nuovi Mac Pro, appena mostrati durante la WWDC 2019, la PCIe 4.0 non è presente ed Apple ha realizzato una soluzione personalizzata con i suoi Moduli MPX. Non si sa ancora tutto sul fronte tecnico ma nella pagina del prodotto è riportato questo trafiletto:

The MPX Module starts with an industry-standard PCI Express connector. Then, for the first time in a graphics card, additional PCIe lanes were created to integrate Thunderbolt and provide increased capability. With up to 500 watts, the MPX Module has power capacity equivalent to that of the entire previous-generation Mac Pro.

La soluzione consente prima di tutto di non avere i cavi di alimentazione volanti che viaggiano dal PSU alla GPU, ma ci sono anche delle linee PCIe aggiuntive per aggiungere alle schede grafiche (evidentemente custom) le uscite Thunderbolt 3. Non si tratta effettivamente di un sostituto della PCIe 4.0, ma sollevava qualche dubbio sulla compatibilità con le GPU standard.

Nel Mac Pro ci sono due Moduli MPX capaci di ospitare fino a 2 AMD Pro Vega II, anche se di serie ci danno purtroppo la Radeon Pro 580x. Ognuno di questi moduli è dotato di un connettore speciale, composto da uno standard PCIe 3.0 x16 + MPX Connector (in rosso), ed uno PCIe x16 standard (in blu).

Ieri l’amico e sviluppatore Lucio Botteri è stato a tu per tu con il Mac Pro e ci ha mandato un piccolo resoconto da San Josè che trovate nell’ultima storia sul nostro profilo IG. Con l’occasione ha posto per noi alcune domande agli addetti e una di queste riguardava proprio l’espandibilità con GPU standard after-market che, a quanto pare, è possibile. Secondo l’uomo Apple con cui si è parlato, una semplice Vega 64 potrebbe essere inserita nello slot PCIe di uno dei Moduli MPX, venendo automaticamente riconosciuta dal sistema.

In teoria ci starebbero anche delle NVIDIA ma non c’è supporto driver nativo, quindi oltre a non avere una perfetta stabilità probabilmente non si vedrebbe la maschera di boot. Sono cose già note a chi possiede o possedeva i Mac Pro tower precedenti (quelli fino al 2012), molti dei quali sono ancora in funzione e macinano ottime prestazioni proprio grazie all’impiego di GPU NVIDIA (nel mio modello 2010 c’è una GTX 980, ad esempio).

Al di là delle rassicurazioni dell’addetto Apple a me rimane un grande dubbio, ovvero quello dell’alimentazione. Le GPU custom realizzate da Apple per il Mac Pro si alimentano con il connettore MPX aggiuntivo rispetto quello PCIe, mentre con una scheda standard servirà necessariamente un cavo. La soluzione tradizionale sarebbe quella di avere delle uscite di alimentazione PCIe sul PSU ma dalle immagini viste finora sembrerebbero non esserci.

[AGGIORNAMENTO] Come ci ha fatto notare il nostro lettore Torolu, in questo video di LinusTech si afferma che ci sono due uscite di alimentazione ausiliarie, ognuna da 150W, proprio per alimentare GPU standard senza connettore MPX. Quindi Yeah! non si è obbligati ad utilizzare esclusivamente le schede grafiche custom realizzate da Apple che, come potrete ben immaginare, avranno un costo a dir poco importante.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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