La prossima frontiera di Xbox passa da due nomi: xCloud e Scarlett

Passata la sbornia da WWDC, ecco che per gli appassionati di gaming è arrivato uno degli appuntamenti tradizionali più attesi, ovvero l’E3. Se Sony ha sorprendentemente deciso di optare per il basso profilo senza alcun annuncio per la fiera di Los Angeles, Microsoft dal canto suo ha colto la palla al balzo per presentare le sue prossime novità ludiche. Tanti titoli Xbox e non solo mostrati in anteprima, incluso Minecraft Dungeons che arriverà pure sulle console rivali come il gioco originale; considerata la quantità e non essendo i videogiochi il nostro focus principale, per la lista completa rimandiamo al recap ufficiale da Redmond, che sicuramente avrà ulteriori arricchimenti nei mesi a venire grazie all’acquisizione dello studio Double Fine. In questa sede preferiamo concentrarci sulle novità più tecniche, che passano attraverso due iniziative, ovvero xCloud e Project Scarlett.

Il primo costituirà la risposta diretta a Google Stadia, anche se il progetto finale potrebbe risultare ancor più ambizioso. Per dimostrarlo, Microsoft vuole iniziare in una via diametralmente opposta dai rivali di Mountain View: mettendola sul personale. A partire da ottobre, previa la presenza di una veloce connessione ogni Xbox One potrà essere resa il proprio server xCloud, in forma completamente gratuita e con la possibilità di usufruire in streaming su altri dispositivi tutta la propria libreria, inclusi i giochi inclusi nel nuovo abbonamento Xbox Game Pass Ultimate, che accorpa appunto il Game Pass e i servizi Xbox Live in un singolo piano da 12,99 € al mese, proposto in promozione lancio ad un solo €, che oltre a coprire un mese di servizio va a cumulare i mesi rimanenti delle sottoscrizioni Game Pass e Live se già attive. Solo dopo la buona riuscita di questa prima fase si passerà alla versione più commerciale che sfiderà Stadia, ma pure PlayStation Now, sullo stesso terreno sfruttando la potenza dei datacenter Azure globali.

Un po’ più a lungo termine, ma dalle premesse ancor più succose è Project Scarlett, la prossima evoluzione hardware della Xbox. Microsoft tiene naturalmente assoluto riserbo sul design e sui prezzi, tuttavia non ha mancato di far venire l’acquolina in bocca ai fan con le prime informazioni tecniche rilevanti. La proficua collaborazione intrapresa con AMD a partire da Xbox One proseguirà con Scarlett, che sarà dotata di una CPU basata sulla serie Zen 2 e un chip grafico Radeon RDNA, ossia Navi. Come memoria RAM verrà utilizzata la veloce GDDR6, mentre per l’archiviazione si dirà addio all’hard disk tradizionale in favore di un SSD, che verrà utilizzato anche come RAM virtuale aggiuntiva. Il risultato finale complessivo dovrebbe portare prestazioni fino a 4 volte superiori alla Xbox One X, con picchi fino a 40 volte nei caricamenti dei giochi grazie al passaggio a SSD. Scarlett supporterà la risoluzione 8K, framerate fino a 120 fps, il ray-tracing e frequenze di aggiornamento variabili per gli schermi; infine, vista l’architettura simile resterà perfettamente retrocompatibile con la generazione esistente. La nuova console arriverà in tempo per il Natale 2020, insieme al nuovo Halo Infinite. Sarà molto interessante vedere come si svilupperà il futuro scontro con la PS5, che dovrebbe presentare anch’essa una base AMD in continuità con la PS4.

In attesa di tutto quanto descritto sopra, quest’autunno arriverà la seconda serie di Xbox Elite Wireless Controller. Ha un’impugnatura gommata per agevolare la presa salda, levette intercambiabili per adattarsi al meglio alle differenti tipologie di gioco, blocchi che permettono un’azione più precisa negli sparatutto e numerose opzioni di personalizzazione. In totale Microsoft ha apportato oltre 30 migliorie al suo controller rispetto la generazione che andrà a sostituire, garantendo al contempo un’elevata durata della batteria ricaricabile integrata con autonomia sino a 40 ore. Il nuovo Elite Controller entrerà in vendita dal 4 novembre, al prezzo di 179,99 € e può già essere preordinato sul Microsoft Store.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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