Tris di Serif: dopo Photo e Designer arriva Publisher

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Quando ho iniziato a lavorare nel mondo del desktop publishing, Adobe era il riferimento quasi esclusivamente per Photoshop. Nel corso di una decina d’anni l’azienda si è espansa con acquisizioni e nuovi software, arrivando a creare un pacchetto davvero completo che è diventato il più ambito dai creativi di tutto il mondo. La Creative Cloud si è dimostrata capace di rispondere in un colpo solo a quasi tutte le esigenze multimediali ed ogni software del pacchetto ti invoglia, in qualche misura, ad usare gli altri. Adobe è stata bravissima ad attirarci in casa sua, forte anche di una concorrenza sempre meno agguerrita. Molte aziende e liberi professionisti l’hanno seguita in un percorso che li ha portati ad essere dipendenti da un abbonamento, ma c’è chi lo vive bene e chi no. Il malcontento rispetto alla soluzione Creative Cloud è una realtà abbastanza diffusa e si autosostiene anche con il disamoramento per alcuni software che sono diventati davvero troppo pesanti. Questa serie di condizioni hanno portato molti di noi a guardarsi intorno e ha scoprire tante alternative interessanti, sia presenti che in via di sviluppo. Premiere perde consensi in favore di DaVinci Resolve e Final Cut Pro X, Photoshop viene sempre più spesso sostituito da Pixelmator o Affinity Photo e per Lightroom ci sono almeno cinque concorrenti degni di nota.

Alcuni screenshot del nuovo Affinity Publisher su macOS

Per chi lavora in proprio cambiare software è relativamente facile, perché non si deve dar conto a nessuno al di fuori dei propri clienti, per cui non è importante come si raggiunge lo scopo ma la loro (e nostra) soddisfazione. Molto più difficile è la vita in azienda o per chi collabora, anche come freelance, per studi esterni. In questi casi bisogna necessariamente essere in grado di interscambiare contenuti e progetti con quelli che sono gli standard del settore e, quindi, si ritorna su Adobe. Le altre software house ne sono ovviamente consapevoli e per questo tendono a consentire sia l’importazione che l’esportazione nei formati nativi di Photoshop, Illustrator, ecc.. Ovviamente non possono essere sistemi perfetti, questi, e con i progetti più complicati i problemi esistono, ma molto spesso ci viene in contro la stessa Adobe con il suo formato di interscambio: il PDF.

Il settore secondo me più difficile nel quale spostare gli equilibri è quello della stampa, poiché ci sono ingenti investimenti in hardware che viene ottimizzato per uno specifico workflow. In circa 20 anni di attività ho infatti avuto a che fare solo con due software di riferimento: prima QuarkXPress e poi Adobe InDesign (che l’ha soppiantato quasi ovunque). Oggi mi occupo prevalentemente di altro ma sto guardando con molto interesse al nuovo Affinity Publisher, terzo software arrivato nella famiglia Serif a fianco dei precedenti Photo e Designer.

Il breve video introduttivo è di grande effetto e in una manciata di secondi ci mostra tantissimi dettagli di una interfaccia moderna, capace di offrire un alto livello di flessibilità e creatività. I software d’impaginazione sono abbastanza rigidi di solito, e devono esserlo per garantire l’uso corretto di elementi potenzialmente delicati per i RIP come le trasparenze sfumate su CMYK, le tinte piatte, i font ed altro, ma Affinity sembra essere riuscita a portare in questo mondo una piacevole ventata di aria fresca. Se a tutto questo si aggiunge anche la velocità che ormai contraddistingue i suoi software ed un prezzo di soli 54,99€ (adesso in sconto lancio a 43,99€), si capisce bene perché si merita tutta la nostra attenzione.

Serif sta anche muovendosi bene nel creare “sistema” tra le sue app attraverso StudioLink, che consente di passare istantaneamente alle funzioni di editing specifiche per un contenuto appartenenti ad un altro software del pacchetto installato sulla propria macchina. Quindi si può ad esempio intervenire su una foto con i tool di Affinity Photo mentre questa si trova in un progetto aperto di Designer o Publisher. Loro dicono sia il primo sistema di questo genere ma io ricordo di aver usato qualcosa di simile in passato, non so se da Corel o dalla stessa Adobe, anche se non realizzato in modo altrettanto fluido e riuscito. Ad ogni modo, Affinity Publisher è ormai tra noi ed è disponibile fin da subito sia per Mac che per Windows, con una frase che campeggia fiera e rassicurante tra le specifiche del software:

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Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.