iPhone 2019, arrivano nuovi possibili dettagli tecnici sui tre modelli previsti

Come ormai avviene da diversi anni, l’estate nel mondo Apple è prevalentemente dedicata al software, con la graduale maturazione delle nuove versioni dei sistemi operativi attraverso i loro prolungati cicli Beta. Ciò è senz’altro propedeutico all’altra tradizione cupertiniana osservata in autunno, ovvero il nuovo hardware di punta. Ridendo e scherzando, mancano poco meno di due mesi alla presentazione dei prossimi iPhone e le settimane voleranno. Al di là di vari potenziali CAD trapelati a più riprese in cui viene mostrata la configurazione a tripla camera, le indiscrezioni sono state abbastanza contraddittorie tra loro, specialmente sulla questione USB-C. Dopo le prime soffiate di alcuni mesi fa, Gurman sembra al momento aver dirottato le sue attenzioni su altre tematiche di Apple. A riaccendere l’attenzione con dettagli qualitativamente più interessanti è stato Guilherme Rambo su 9to5Mac oggi.

Anche se non è l’informazione iniziale del report, partiamo qui con l’aspettativa più ovvia: viene confermato il trio di modelli, attraverso i loro nomi in codice. D42 identificherebbe il successore dell’iPhone XS, mentre D43 sarebbe riservato alla versione Max; completamente slegato a livello numerico dagli altri due, a simboleggiare ancora una volta la distinzione tecnico-commerciale che Apple intende mantenere tra le due famiglie, N104 rappresenterà il nuovo XR. Nessuna novità sul fronte display, coi modelli di punta dotati di OLED e XR 2019 dotato di IPS LCD, tutti mantenendo la medesima risoluzione dei terminali correnti. Un altro punto fermo sembrerebbe essere la permanenza della porta Lightning, presumibilmente in linea col proseguimento del ciclo estetico inaugurato nel 2017.

Si può dare invece già per assodata la presenza del SoC A13, che presenta ben due nomi in codice, Cebu e T8030. Purtroppo al momento Rambo non ha maggiori indiscrezioni a riguardo. Anche il Taptic Engine dovrebbe ricevere un’evoluzione importante, che si presenta con l’identificativo interno “Leap Haptics”. Benché non ci siano ancora ulteriori dettagli, è atteso che riceva uno sviluppo adeguato a rimpiazzare il 3D Touch senza rimpianti, che dovrebbe essere stavolta per davvero nella lista dei partenti. La dipartita era comunque stata anticipata già lo scorso anno dall’XR e più in generale dalle ultime versioni di iOS, con la tredicesima che ha sostanzialmente terminato di slegare tutte le funzionalità dal rilevamento della pressione per associarle invece al tocco prolungato, cosa che ha permesso di portare le scorciatoie rapide delle app pure su iPhone SE e iPad che non hanno mai avuto 3D Touch.

L’ultima parte dell’approfondimento è dedicata al comparto fotografico, che inizia confermando alcuni capisaldi emersi dai rumor: i successori di XS e XS Max avranno una terza fotocamera, di tipo grandangolare, mentre l’XR del 2019 guadagnerà il teleobiettivo. L’aspetto dovrebbe essere estremamente simile ai concept e CAD in circolazione, come quelli visibili sopra sempre di provenienza 9to5Mac, dunque chi sperava in qualcosa di diverso sul piano estetico forse è meglio inizi a farci l’occhio sin da adesso. In aggiunta ai compiti cui è già stato visto in azione su parecchi smartphone Android, il sensore grandangolo sarà qui al centro di una particolare modalità denominata Smart Frame. In tale contesto, mentre le due camere principali scattano la foto o riprendono il filmato, la terza si occupa dell’ambiente circostante, permettendo nell’immediata fase post-produzione di apportare tagli o correzioni di angolazione in maniera più precisa. Per questioni di privacy, le parti in eccedenza dell’immagine o del video verranno eliminate automaticamente dopo un determinato tempo. Infine, Rambo prevede l’arrivo della registrazione a 120 fps anche per la fotocamera frontale.

Restano ancora delle incognite, su cui si può stare tranquilli sul fatto che i rumor delle prossime settimane andranno ad occuparsene. Una delle principali è relativa al nome: non pochi sembrano puntare su iPhone XI o 11, ma non sarebbe affatto da escludere a priori che Apple possa mantenere le attuali nomenclature, aggiungendo un 2, il 2019 o addirittura nulla in più, semplicemente rimarcando che si tratta dei nuovi come già avviene per gli iPad, privati di identificativi generazionali in primo piano. Al solito, non ci resta che stare a guardare gli sviluppi.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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