SaggeImpressioni: Fujifilm GFX 100, è arrivato il Large Format

Qualche giorno fa sono stato a Milano per l’anteprima nazionale della Fujifilm GFX 100. Ne abbiamo già parlato al momento dell’annuncio, ma vederla dal vivo è tutta un’altra storia. Si tratta di una medio formato con un sensore da 102MP e un corpo che ricorda da vicino quello delle reflex full-frame top di gamma, come la Canon 1D-X o la Nikon D5. Fujifilm ha deciso di utilizzare la nuova dicitura Large Format nel tentativo di segnare con maggior evidenza il distacco rispetto al più piccolo full-frame. L’obiettivo è chiarissimo, ma ho l’impressione che si stiano confondendo ancora di più le acque. Pensateci: la parola “full” indica pieno, quindi non si dovrebbe già poter andare oltre, ma sappiamo che esiste il “medium” format che in realtà è ben più grande; i sensori utilizzati dalla GFX sono i più piccoli di quella categoria, un po’ come l’APS-C del medio formato, però da oggi si chiamano “large”. Per cui la sequenza attuale dal più piccolo al più grande è full, large e medium, che sembra l’esatto contrario di quello che gli aggettivi dovrebbero indicare. Personalmente avrei lasciato solo lo storico medio formato, perché non credo che chi sia anche solo vagamente interessato ad una fotocamera di 13 mila Euro non sappia di cosa stiamo parlando.

La GFX 100 è la più costosa della linea ma ad oggi è probabilmente la meglio riuscita. Il sensore non è solo più grande di quello 35mm ma è anche retroilluminato e stabilizzato, cose che la rendono la prima della categoria. Non esiste nulla con medesime specifiche sul mercato ma le concorrenti con medesima risoluzione hanno costi molto più elevati ed una maneggevolezza nettamente inferiore. La cosa più interessante di questa fotocamera è infatti l’esperienza di scatto, in quanto l’ergonomia, i controlli e la velocità operativa ci danno l’idea di stare utilizzando una comune full-frame e non una medio formato da 102MP. Il mirino da 5,7 milioni di punti è incredibile e si può staccare all’occorrenza, nel caso ad esempio si voglia utilizzare la GFX100 in un cage o addirittura su un drone. Anche perché riesce a registrare video fino al 4K 4:2:0 10bit interno in HEVC e addirittura 4:2:2 a 10bit sull’uscita HDMI. Non c’è crop, quindi si sfrutta l’intera larghezza del sensore registrando in 17:9, ma viene effettuato sia il pixel binning che il line skipping per contenere la mole di informazioni da gestire. Non ho avuto modo di testarla in campo video ma ci hanno dato la possibilità di scattare un po’ di foto e portarle a casa.

A livello di ergonomia il corpo è eccezionale, mi è piaciuto davvero tanto. È grande ma in realtà si maneggia benissimo e quindi non si avverte la necessità di scattare sempre su treppiedi (complice anche la stabilizzazione). Una cosa che mi ha un po’ destabilizzato è l’AF, che supporta il rilevamento del volto e dell’occhio ma ha come un piccolo delay iniziale e per altro non scatta finché non mette a fuoco. Quindi mi sono trovato spesso in ritardo rispetto al momento in cui la modella era nella posizione ottimale e, anche premendo l’otturatore, lo scatto arrivava leggermente dopo, accumulando ritardo per il successivo. Insomma, non sono riuscito a trovare il giusto ritmo, ma è pur vero che l’ho provata solo per un paio di minuti mentre il fotografo Fujifilm che era lì e la usava da più tempo riusciva molto meglio ad amministrarne i tempi. Comunque la mia impressione è che non sia ancora proprio immediata e reattiva “come una full-frame”. Tuttavia qui il sensore è ben più grande, ci sono molte più informazioni da gestire e comunque mi aspetto che anche a livello firmware Fujifilm possa migliorare la velocità operativa. Dopotutto pensiamo alla prima X100 e a come è stata seguita lato software rendendola praticamente un’altra fotocamera nel corso del tempo. Ad ogni modo se la confronto alle altre medio formato che ho potuto provare, come ad esempio la Hasselblad X1D questa è decisamente più comoda e veloce, quindi già il punto di partenza è molto molto valido.

JPG diretto dalla Fujifilm GFX100

Se avrò modo di testarla meglio sicuramente scenderò più nel dettaglio per analizzare le specifiche tecniche e la resa sul campo, tuttavia è facile intuire che i 102MP siano una delle caratteristiche principali. Ma non è solo questo che caratterizza la GFX100, perché anche a livello di gamma dinamica è davvero molto valida e mi ha stupito la capacità di recuperare tantissime informazioni nelle aree scure dell’immagine senza introdurre praticamente alcun rumore (ovviamente su scatti ad ISO basso), però va da sé che non tutti hanno la necessità di fotografare a queste risoluzioni e con questa qualità. Così come non tutti possono spendere 13 milia euro per una fotocamera.

A sinistra foto originale a destra la quantità di informazioni recuperabili dalle ombre

Poi certo, nel confronto con medio formato di specifiche simili il prezzo è molto concorrenziale, ma rimane comunque elevato in riferimento al mercato full-frame. Quindi siamo in una terra di mezzo che Fujifilm sta tentando di colonizzare con prodotti decisamente molto validi ma che rimane bene o male una nicchia. Non è certo il fotografo medio, anche se professionista, che può investire una cifra simile nell’attrezzatura e probabilmente neanche gli servirebbe una GFX 100. Però è certamente una possibilità in più, questa, sia per chi è abituato a scattare con medio formato ben più costose e statiche, sia per chi vuole fare un salto di qualità rispetto al full-frame.

Le prime impressioni sono piuttosto positive ma pesa il fatto che questa sia una fotocamera unica nel suo genere, capace di offrire un feeling familiare e quella manualità diretta e semplice che ti mettono immediatamente a tuo agio, consentendoti di scattare con una medio formato di questo calibro così come faresti con una qualsiasi altra fotocamera.

Con l’occasione abbiamo anche rispolverato il canale YouTube di SaggiaMente e qui sopra potete vedere il video relativo all’evento che include anche un rapido hands-on. Ringrazio il Visual Designer Fabrizio Boni che ha animato il nostro logo per la nuova sigla e il SaggioUtente Mattia che ha realizzato il sound. Mi raccomando: pollice su e iscrivetevi al canale attivando la campanella delle notifiche.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.