Un report approfondisce il lato “product oriented” del COO di Apple, Jeff Williams

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All’interno di un’azienda, è facile che le posizioni più basse se ne sentano i suoi veri motori e guardino con diffidenza i dirigenti al di sopra. Talvolta a ragione, ma spesso a torto: se è vero che occorrerebbe una maggiore considerazione verso gli “ultimi della classe”, la presenza di buoni manager è altrettanto importante per un’impresa, perché danno l’impulso necessario a condurla verso il successo, anche dimostrando di saper valorizzare gli esecutori materiali nel quotidiano. In particolare è la cura del cosiddetto “C-level”, ai vertici dell’organigramma, ad essere fondamentale, dato che qualsiasi decisione si riflette su tutto il resto, nella buona e nella cattiva sorte. Ruoli molto selezionati e ridotti nel numero, proprio perché di fatto deve rappresentare la dirigenza della dirigenza. Apple non comporta eccezioni in tal senso: ad oggi ha solo 4 cariche di “tipo C”, CEO Cook incluso, e presto torneranno ad essere 3 una volta fuoriuscito Ive a fine anno, che negli ultimi anni ha ricoperto un titolo di Chief Design Officer più onorifico che esecutivo. Ad acquisire maggiori poteri nel contesto è il COO, o Chief Operating Officer, Jeff Williams.

Entrato in Apple nello stesso anno di Cook, 1998, dopo una lunga militanza in IBM, Williams ne è sempre stato sostanzialmente il vice, ricoprendo ruoli più importanti man mano che Tim saliva a sua volta di grado, sino ad arrivare alla posizione di COO nel 2015. Il Wall Street Journal (a pagamento; free via MacRumors) ha pubblicato un profilo piuttosto dettagliato di Williams, che denota come la sua influenza in Apple sia cresciuta di anno in anno, andando ben oltre le tipiche mansioni di chi cura l’ambito operativo. In questo senso, pure la sua pagina ufficiale sul sito Apple lo testimonia, ricordando il suo contributo attivo nello sviluppo di Apple Watch, coniugando il design con le avanzate funzionalità, specialmente per quel che concerne la salute. In realtà, il suo influsso va ben più indietro nel tempo: ha partecipato alla progettazione dell’iPhone 4, dimostrando ottime capacità nel fornire feedback tecnici fondamentali. Più in generale, Jeff viene considerato come una persona molto attenta alla concezione dei prodotti, non tirandosi indietro nel dire la sua, frutto probabilmente anche del suo background formativo comprendente una laurea in ingegneria meccanica.

Per sommi capi, si potrebbe dire che il rapporto lavorativo tra Cook e Williams si avvicina a quello che c’era tra Jobs e Cook, a ruoli invertiti: Tim tende a rimanere l’uomo che macina i numeri, mentre l’altra parte è quella più progettuale. Non desta pertanto stupore che, proprio com’è avvenuto per Cook, un giorno sarà Williams a prendere il suo posto, diventando CEO. In fondo, il COO è già spesso considerato nelle grandi aziende il secondo in comando, delegando le decisioni più ordinarie ai vicepresidenti senior: uno schema in uso pure a Cupertino, come ricorda John Gruber, a maggior ragione ora che Sabih Khan è stato nominato SVP della parte Operations, proprio il vecchio ruolo di Williams sinora rimasto vacante, dando maggiore libertà a quest’ultimo di effettuare supervisioni più importanti.

Tuttavia, rispetto allo schema passato discusso nello scorso paragrafo qui sembra mancare una variabile importante, il terzo incomodo se possiamo così definirlo. Quel terzo incomodo che era rappresentato proprio da Jony Ive, il cui compito era di rendere realtà ciò che Jobs immaginava e che Cook poi doveva produrre e vendere. I maggiori timori su Williams evidenziati dalle fonti del WSJ sono proprio riguardo tale aspetto, ovvero la possibile assenza di una proiezione al futuro del pensiero, la capacità di saper anticipare una tendenza e la sua domanda presso i clienti. Intuizioni che con molte probabilità dovranno ricadere sui suoi due sottoposti, Evans Hakey e Alan Dye, che guideranno rispettivamente il design hardware e software, auspicando che possano rivelarsi all’altezza viste le elevate aspettative in gioco.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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