I MacBook Pro Retina 15″ prodotti tra il 2015 e il 2017 non possono più volare

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Di recente vi ho raccontato la mia piccola disavventura con due dispositivi Apple, uno dei quali è un MacBook Pro 15″ del 2016. I modelli con design precedente, ovvero quelli Retina del 2015, sono stati recentemente oggetto di un importante richiamo che riguarda la batteria. Si sono infatti verificati alcuni casi di deterioramento della stessa a cui è seguito un surriscaldamento e finanche la combustione. Le unità interessate pare siano pochissime, ma non per questo si possono prendere alla leggera. Sia la U.S. Federal Aviation Administration che la European Union Aviation Safety Agency si sono detti preoccupati circa la particolare situazione, richiedendo alle compagnie aree di intervenire in modo da garantire la sicurezza dei voli. Secondo Bloomberg quattro di queste, più precisamente TUI Group Airlines, Thomas Cook Airlines, Air Italy e Air Transat, hanno già attivato il divieto di volo questa settimana..

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È bene ribadire che i modelli interessati sono esclusivamente i MacBook Pro 15″ Retina prodotti tra settembre 2015 e febbraio 2017 e che gli esemplari potenzialmente problematici si possono identificare inserendo il numero di serie della propria macchina in questa pagina del sito Apple. In caso la stessa dia un riscontro positivo, Apple provvederà alla riparazione completamente gratuita. Nell’articolo di Bloomberg viene anche riportata la dichiarazione di un portavoce di TUI Group Airlines, secondo cui i portatili a cui è già stata sostituita la batteria potranno viaggiare regolarmente, anche se credo bisognerà poterlo in qualche modo dimostrare. Se avete un portatile di questi e lo avete già riparato, magari vi conviene conservare nello smartphone una copia in PDF della ricevuta d’intervento. Basta che lo smartphone non sia un Galaxy Note 7…

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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