Recensione Redmi AirDots: i più economici auricolari True Wireless usabili

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Non avete idea di quanti auricolari “true wireless” mi siano stati inviati da sconosciuti produttori cinesi e che ho sistematicamente gettato nella pattumiera. Audio pessimo, sincronizzazione difficoltosa, scomodità d’uso sono i principali difetti che ho riscontrato in questi modelli. E quando si hanno come riferimento gli AirPods non è per niente facile vincere un confronto. In effetti ne ho pubblicato uno qualche tempo fa in cui sono emersi lati positivi sia nei Samsung Galaxy Buds che nei Huawei Freebuds Lite, ma anche questi ultimi, che sono i più economici, costavano comunque 90€. Oggi si trovano a molto meno su Amazon ma la fascia economica è scesa ancora più in basso, con prodotti anche da 50 o 40€. Purtroppo sono molto spesso delle vere porcherie e vi sconsiglio vivamente di acquistarne da marchi sconosciuti, perché l’eventualità che non siano validi è per lo più una certezza. Questo non vuol dire che non si possano realizzare dei true wireless decenti a basso costo ed è quello che ci dimostra Xiaomi con i Redmi AirDots.

In realtà Redmi è ormai un’azienda distaccata, ma rimane fortemente legata alla famiglia originaria, tant’è che anche sulla scatola degli AirDots si trova il logo Mi di Xiaomi. Dentro ci sono giusto gli auricolari, il case, un cavetto microUSB per la ricarica ed alcuni gommini di diversa dimensione. Tutto molto semplice, tutto abbastanza economico. Il case, ad esempio, è di plastica molto leggera. Tuttavia mi è piaciuta la finitura liscia ed opaca, che nasconde benissimo l’usura. L’ho tenuto nella borsa vicino alle chiavi di casa per un paio di settimane e, anche se il case si è segnato in diversi punti, non si nota finché non si mette sotto luce diretta.

Il formato della custodia mi è piaciuto moltissimo, perché è molto compatto e non dà fastidio neanche in tasca. Certo la plastica è leggerina e non dà un senso di robustezza, però c’è gioco neanche nello sportellino, che si apre e si chiude bene. Dentro c’è una batteria da 300 mAh che ricarica gli auricolari per poco più di 2 volte e questi suonano per circa 3h: non male direi. Ho trovato invece molto scomodo il controllo della carica residua, in quanto possiamo solo vedere una indicazione dallo smartphone dopo averli connessi, ma non sappiamo l’effettiva autonomia del singolo auricolare o del case. Per altro si scaricano anche quando non si usano, per cui se li lasciate una decina di giorni nel cassetto è facile che non si accenderanno nemmeno. Si deve prendere l’abitudine di caricarli ogni giorno o due a seconda di quanto si utilizzano per stare proprio tranquilli.

Gli auricolari sono trattenuti nel case magneticamente in modo efficace. Ci vuole un po’ per capire come prenderli al primo colpo senza fatica, ma se si sollevano dalla parte alta risulta abbastanza facile. Sono leggerissimi e si posizionano comodamente nelle orecchie, risultando anche molto stabili. Basta trovare il gommino della giusta dimensione. Interessante il fatto che siano resistenti agli spruzzi d’acqua con certificazione IPX4, quindi si possono adoperare anche durante l’attività sportiva senza il rischio che il sudore li danneggi.

Il sistema di pairing non mi è dispiaciuto ma va compreso. Entrambi gli auricolari hanno ovviamente il Bluetooth – per inciso qui è il 5.0 – ma solo il destro comunica con il sinistro e non viceversa. Quindi abbinando quest’ultimo allo smartphone (che sarà identificato da _L, come left, alla fine del nome) quando si prenderà anche il destro rimarrà muto. Il metodo corretto è dunque quello di effettuare il pairing con l’auricolare identificato da _R nelle impostazioni, così da poterlo usare da solo ma anche aggiungere il sinistro (che si sincronizzerà automaticamente). In condizioni normali tutto ciò è irrilevante, poiché se aprite il case e mettete entrambi gli auricolari, troverete nei dispositivi Bluetooth solo il destro, ma è utile saperlo sia per comprendere eventuali intoppi che si possono verificare sia perché ho trovato un metodo per un doppio abbinamento molto interessante.

Quando si estrae l’auricolare dal case questo si accende ed attiva il pairing se non c’è già un abbinamento pronto. Per lanciare il pairing successivamente si deve tenere premuto il tasto sull’auricolare. Da notare che questo è fisico, per cui si evitano attivazioni involontarie ma non è molto confortevole schiacciarlo dentro le orecchie, quindi fate piano. Se togliete solo il sinistro e attendete un po’, potete abbinarlo ad una sorgente anche da solo e, disponendo di microfono, funziona pure per le chiamate oltre che per ascoltare musica – in mono, chiaramente. Come detto prima, partendo dal sinistro non si può tuttavia sincronizzare anche il destro in seguito, ma la cosa interessante è che quest’ultimo può avere un abbinamento diverso e se si inizia da lui andrà a prendersi anche il sinistro (se non già impegnato). In sintesi, per fare un esempio concreto, io ho abbinato il sinistro ad uno smartphone, e lo posso usare da solo in caso di necessità – più che altro per le chiamate – mentre il destro l’ho abbinato ad un secondo smartphone e posso usarlo insieme al sinistro in stereo senza problemi.

L’auricolare destro è il master, il sinistro lo slave, tuttavia entrambi possono accoppiarsi ad una sorgente

A parte questo i due auricolari sono sostanzialmente identici, anche in termini di controlli: c’è un solo ed unico tasto fisico laterale su ognuno di essi e non si può controllare il volume se non dallo smartphone. I controlli sono semplicemente quelli di play/pausa con singolo clic (non c’è il riconoscimento automatico quando si tolgono e mettono), pressione prolungata per attivare il pairing e doppio clic per richiamare l’assistente vocale (che funziona sia con iPhone che Android). I lag rispetto al video è minimo, direi forse un decimo secondo, mentre la sincronizzazione tra i due canali è sempre perfetta in termini di riproduzione (nel senso che non si disallineano), però mi capita ogni tanto che il sinistro perda il segnale e vada a vuoto per qualche istante. Non sempre però: mi succede se lo smartphone non è proprio vicino agli auricolari. Va infatti chiarito che seppure ci sia il Bluetooth 5.0 la portata è quella tipica del 4.0, quindi 10 m in campo aperto che scendono rapidamente con ostacoli in mezzo. Se si utilizzano in mobilità, con lo smartphone vicino al corpo, non si hanno problemi, mentre in ambienti chiusi se ci si sposta da una stanza all’altra il segnale va un po’ a singhiozzo.

La qualità dell’audio è sinceramente superiore e ciò che il prezzo potrebbe suggerire. Vi assicuro che ci sono auricolari che costano il doppio che si sentono molto peggio e con minor volume. Certo non è una qualità “top” però si sentono discretamente, e ci sono anche un po’ di frequenze basse. Quelle che dominano però sono le medie e, dunque, si ottiene questo suono un po’ inscatolato e sibilante sul range alto. Insomma non sarebbero la mia prima scelta, ma si fanno ascoltare senza problemi e questo è già un mezzo miracolo considerando il costo e le tecnologie in gioco. Nelle chiamate in ambienti mediamente silenziosi si possono usare, anche se l’interlocutore riceve la voce un po’ troppo metallica, mentre quando c’è tanto rumore diventa davvero difficile farsi capire. L’isolamento acustico meccanico è valido, come da tradizione per auricolari in-ear che vanno in effetti a “tappare” il condotto uditivo.

Conclusione

Voto 3,5/5Tutto sommato i Redmi AirDots dimostrano che si possono fare auricolari true wireless economici dignitosissimi e non ho timore di consigliargli a chi voglia risparmiare, a patto che non ci si aspetti il miglior prodotto del mercato. Però attenzione, perché perdono il confronto rispetto a modelli di marche note che costano parecchio di più, mentre nella fascia sotto i 50€ si trovano generalmente delle robe indecenti a cui io preferisco sicuramente gli AirDots, che danno proprio l’essenziale ma almeno funzionano. Personalmente li ho presi su Ebay a 21€ spediti, ma ovviamente li trovate anche su Amazon e volendo pure con Prime pagando qualcosa in più. Se vi interessano valutate da voi dove preferite acquistarli, io ho scelto il risparmio dato che 10 o 15€ in più sono pochi in senso assoluto ma rappresentano pur sempre il 50% del valore degli auricolari stessi e mi sembrava eccessivo. Praticamente se si rompono con quanto ho risparmiato penso di poterne acquistare un secondo esemplare nuovo dalla Cina, mentre questi li ho acquistati da Ebay ma con spedizione dell’Italia arrivata in circa 3gg lavorativi.

PRO
+ Super economici
+ Ergonomia e stabilità ok
+ Resistono al sudore (solo gli auricolari, non la custodia)
+ Case compatto e leggero
+ Audio sufficiente (che già è tanto)
+ Durata batteria adeguata
+ Controlli fisici semplici
+ Compatibilità nativa con assistenti vocali iOS ed Android
+ Lag contenuto

CONTRO
- Limitata visibilità della carica residua
- Non si controlla direttamente il volume
- Microfoni solo discreti senza riduzione rumore ambientale
- Portata non molto elevata

DA CONSIDERARE
| Volendo si può collegare solo l’auricolare sinistro ad una sorgente diversa
| Si scaricano lentamente anche quando non si usano

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.