Apple Music arriva anche su web, in versione Beta

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Sin dal lancio di Apple Music, l’azienda di Cupertino ha voluto che il servizio si diffondesse a macchia d’olio in quanti più modi possibili, visto che il primato nel mercato digital-musicale le era ormai stato sottratto da Spotify che, con l’introduzione del moderno concetto di streaming, ha spezzato il meccanismo dell’acquisto dei singoli brani o di interi album, uno dei pilastri della rinascita guidata da Jobs passata anche proprio da iPod ed iTunes. Un primo accenno di musica in cloud made in Cupertino arrivò con iTunes Match (che continuo a pagare annualmente giusto per avere a disposizione in cloud quei pochi brani non ancora presenti su Apple Music), ma il servizio era troppo old style rispetto alla concorrenza che avanzava a passi da gigante. Apple non poteva quindi rimanere indietro e così nel 2014 non le rimase altro che rilevare in toto l’allora Beats Electronics, acquisendone tanto le tecnologie per la produzione di auricolari e cuffie quanto il servizio Beats Music. L’operazione, del valore di circa 3,2 miliardi di dollari, è stata la più costosa della storia di Apple, dopo quella dell’incorporazione di NeXT Computer.

Va da sé che un simile investimento non poteva che comportare una campagna decisamente aggressiva per la diffusione di Apple Music che, per giunta, a parte i primi tre mesi di prova gratuita, non prevede un piano free supportato da pubblicità come nel caso di Spotify. A differenza del concorrente, però, Apple poteva e può contare sull’integrazione del servizio nei propri dispositivi hardware e di una folta schiera di utenti. Di certo non le avrebbe giovato però limitarsi ai soli utenti macOS e iOS (e derivati): non a caso, nonostante gli altri servizi della mela siano sempre stati limitati all’ecosistema proprietario, Apple Music è subito stato lanciato su Android dal day one con un’app dedicata e, poi, nel corso del tempo è stato integrato in smart tv (sui modelli Samsung con Tizen), auto (l’ultima arrivata è la Porsche Taycan) e, da poco anche in Italia, sulla piattaforma Alexa, nonostante gli Amazon Echo possano essere considerati a tutti gli effetti dei concorrenti diretti di HomePod.

Seguendo il solco tracciato sulla strada dell’ubiquità, Apple ha lanciato nelle scorse ore il player web per Apple Music in versione beta, raggiungibile da beta.music.apple.com: basterà loggarsi con il proprio Apple ID per accedere a tutte le proprie playlist e alla propria libreria musicale. La web app usa pressoché la stessa interfaccia della controparte per Mac, è già disponibile in italiano ed è in grado di riconoscere se sul sistema operativo e/o sul browser si sia scelto il tema chiaro o quello scuro, di modo da adattarsi di conseguenza. La riproduzione dei brani è molto veloce e, nella mia breve prova, non ho riscontrato lag o altri problemi di sorta. Certo, il fatto che sia ancora in beta è ben riscontrabile dall’avviso di Safari che avverte che “La pagina web sta consumando una quantità significativa di energia. Se la chiudi, le prestazioni del Mac potrebbero migliorare.“, ma sono sicuro che i futuri affinamenti la renderanno più parsimoniosa sulla batteria, Mac o PC che siano.

Il lancio di un player web per Apple Music consente così ad Apple di essere presente su sistemi per i quali non è mai stato rilasciato iTunes, come Linux, ma anche, come notava il nostro Razziatore in redazione, di rimanere disponibile su Windows qualora la mela decidesse di dismettere il pesante player tutto fare, che a breve con macOS Catalina sparirà dai nostri Mac per far posto all’app Musica. Per capire che questa sarà senza dubbio la via futura sulle piattaforme non-Apple, basta guardare sotto che bella figura fa già adesso in questa Beta iniziale se si crea in Chrome una scorciatoia a finestra separata (che nasconde alla vista quasi tutti gli strumenti tradizionali del browser).

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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