Dopo iPadOS e Photoshop in arrivo Illustrator: siamo pronti a dire addio al PC?

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È opinione piuttosto diffusa che l’iPad Pro arriverà ad un punto di svolta quando disporrà di software professionali pari a quelli dei computer desktop. Di recente ho girato qualche video breve per Instagram e TikTok con iPhone 11 Pro Max e l’ho montato direttamente in locale con l’app Luma Fusion, cosa che mi ha stupito davvero molto per la velocità: è quasi più pesante maneggiare quei file video HEVC sull’iMac Pro che non sullo smartphone. A parte questo insolito vantaggio, che si unisce a quello ben più evidente della portabilità, il flusso di lavoro è molto più macchinoso, anche disponendo di uno schermo più grande come quello dell’iPad Pro. Su quest’ultimo è arrivato iPadOS a smussare qualche angolo ed effettivamente i vantaggi ci sono e sono tangibili, ma continuo a considerarlo un mezzo di fortuna per il mio lavoro. Ci sono Pro-fessioni diverse e non credo che quelle attinenti a foto e video siano più importanti di altre, ma il settore della creatività è quello dove c’è maggiore attenzione sia da parte di Apple che di sviluppatori ed utenti.

Esistono buone app per fare foto e video superando i limiti di quelle native, esistono soluzioni evolute per il disegno creativo, per la progettazione grafica, persino il montaggio video, eppure Apple non ha ancora portato Final Cut Pro X o Logic Pro su iPad. Onestamente non mi stupisce più di tanto, nel senso che la piattaforma non è del tutto matura e non vorranno giocare anzitempo le loro carte migliori. Inoltre l’arrivo di funzionalità come SideCar su macOS Catalina e iPadOS sembrano ribadire fermamente l’attuale centralità del computer, relegando il tablet nel ruolo di second screen.

Toccherà probabilmente ad Adobe smuovere il mercato e potrà farlo non soltanto per via della sua notorietà ma perché portando le proprie app su iPad queste saranno “gratuite” per gli utenti paganti della Creative Cloud e dunque ci sarà fin da subito una gigantesca quantità di persone pronte a sperimentarle. Personalmente non ho mire da “desktop replacement” nel mio flusso di lavoro, perché soffrirei comunque schermo piccolo, tastiere approssimative, supporto mouse incompleto, accessi LAN ai file, periferiche, ecc.. ma ci sono tantissime situazioni in cui avendo le mie app su tablet mi sentieri abbastanza tranquillo da lasciare a casa il portatile, cosa che invece attualmente non faccio. E se dovessi dire qual è l’app che più di tutti mi servirebbe punterei senza dubbio a Photoshop. Ho Pixelmator, ho Affinity, ma sono 20 anni che lavoro su Photoshop e se per gli strumenti basici alla fine non cambia nulla, quando si tratta di gestire canali, colori, maschere, ecc.. non c’è nulla che mi risulti altrettanto potente e diretto.

Purtroppo Adobe ha confermato l’arrivo entro l’anno ma senza diversi strumenti fondamentali. È sempre un inizio, dunque non mi lamento, ma sono contento del fatto che John Gruber abbia ottenuto informazioni aggiuntive che sottolineano le serie intenzioni di Adobe sul progetto. A quanto pare la versione di Photoshop in arrivo userà già lo stesso codice base della controparte desktop, solo che esporrà all’utente un sottoinsieme delle funzioni. In pratica quelle già adattate all’hardware, al software ed al diverso metodo di input su tablet. E le novità non sono finite, perché subito dopo l’uscita di Photoshop Adobe ha in programma di puntare ad Illustrator come seconda app da trasportare nel mondo tablet. La notizia arriva da Gurman su Bloomberg e sembra assolutamente sensata. Le componenti di grafica raster e vettoriale sono alla base di qualsiasi altro software dell’azienda ed è logico che si parta proprio da qui, dai suoi due alfieri.

Non ci sarà uno switch-off completo su tablet, ma si sta allargando sempre di più la sfera del possibile

A quanto pare il 2020 potrebbe essere un anno decisivo per l’iPad Pro, che tra iPadOS e nuovi software professionali dovrebbe finalmente mettere a frutto le sue incredibili potenzialità. E saranno passati 10 anni dalla presentazione del primo modello. Si potrebbe dire che già da diverso tempo viviamo nell’epoca post-PC di cui parlava Jobs, ma il quadro sarà decisamente diverso quando arrivati in ufficio non dovremo più necessariamente accendere il nostro “vecchio” computer. Bisogna però rassegnarsi all’idea che non si tratterà mai di uno switch-off completo e che molto dipenderà dalle singole esigenze. Alla fine dei conti già oggi ci sono moltissime attività per cui l’iPad è sufficiente e viene preferito, dunque il superamento degli attuali limiti servirà essenzialmente ad allargare la sfera del possibile.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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