Fujifilm X-Pro3: la rangefinder rivendica le sue origini

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Ne abbiamo già parlato qualche settimana fa per il suo particolare schermo, che con l’annuncio di oggi viene in effetti confermato. La Fujifilm X-Pro3 è stata appena resa ufficiale ed è simile alla precedente per il suo stile classico da rangefinder ma le novità sono numerose. Si parte dal corpo, che ora vanta un guscio in Titanio, leggero e robusto, oltre alla particolare finitura Duratect. Si tratta di un rivestimento al plasma che rende la superficie a prova di graffi, anche se dalle prime prove sembra piuttosto incline a trattenere lo sporco e le ditate. La versione tradizionale è prevista solo in nero e costerà 1939€ con disponibilità per fine novembre, mentre le due versioni Duratect, in nero o silver, arriveranno a dicembre e richiederanno 2139€ (quindi 200€ in più).

Il sensore è quello già presente nella X-T3 (recensione) e nella X-T30, un CMOS X-Trans 4 da 26MP coadiuvato dal processore di immagine X-Processor 4. La X-Pro3 ha un AF in grado di mettere a fuoco fino a -6EV (utilizzando il rilevamento di fase) ed integra una nuova funzione di limitazione del campo AF impostabile tramite la ghiera presente sugli obiettivi.

Ovviamente l’attenzione è tutta sullo schermo posteriore che, come avevamo potuto vedere nei vari leak, è normalmente chiuso ed al suo posto c’è un piccolo schermo a colori che ha due modalità di visualizzazione: Classica, che visualizza le informazioni di simulazione pellicola, bilanciamento del bianco, ISO, oppure Standard che visualizza l’apertura, l’ISO, la velocità dell’otturatore, insomma le informazioni standard per un secondo schermo (per altro personalizzabili).

Aprendo lo sportello verso il basso viene fuori uno schermo touchscreen da 1,62 milioni di punti, che ruota di quasi 180° e risulta utile per scattare guardando dall’alto, da altezza petto, cintura oppure a livello del suolo. Altro elemento di spicco è il nuovo Advanced Hybrid Viewfinder, il mirino ibrido che caratterizza questa serie. La parte “elettronica” utilizza un pannello Organic EL da 3,69 milioni di punti con un contrasto di 1:5000, luminosità massima di 1500cd/mq e copertura del 97% sRGB, inoltre nella modalità Boost il mirino si imposta nella modalità Priorità di uniformità in cui un fotogramma nero viene inserito dopo ciascun frame a circa 100fps per ridurre l’effetto di immagine residua, offrendo un refresh rate equivalente di circa 200fps.

Per quanto riguarda la parte software è stata introdotta una nuova simulazione pellicola denominata CLASSIC Neg che ha una particolarità per quanto riguarda la riproduzione dei colori, restituendo un ricco contrasto cromatico ed aggiungendo ulteriore definizione all’immagine. Presente anche la funzione Monochromatic Color che permette di scegliere una dominante sulle foto in bianco e nero, e le nuove funzioni di Impostazione della Chiarezza e Curve, oltre all’effetto grana.

Per quanto la X-Pro3 faccia sfoggio di una forte caratterizzazione prettamente fotografica, dispone anche di modalità video con resa e caratteristiche analoghe a quelle della X-T30, lasciando dunque in vantaggio la X-T3. Questo modello è anche il primo step di Fujifilm nella fotografia computazionale, infatti è presente una modalità HDR che combina immagini multiple scattate in sequenza per ampliare la gamma dinamica, riproducendo tonalità naturali senza il vecchio effetto dei colori sparati. Si tratta di un primo step di Fujifilm in un programma di sviluppo triennale che vedrà l’introduzione di nuove funzioni anche sui modelli precedenti. Allo stato attuale è la prima azienda produttrice di fotocamere ad aver inaugurato un percorso di sviluppo in tal senso ma crediamo che non sarà affatto l’unica.

Massimiliano Latella

Guest Editor - Fotografo matrimonialista, suono il Basso e la tecnologia è il mio leitmotiv.

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