Google lancia i nuovi Pixel 4 e la seconda generazione di Pixel Buds

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Dopo le recenti iniziative di Apple e Microsoft, oggi è toccato a Google scoprire le proprie carte. L’azienda di Mountain View ha presentato infatti vari prodotti, a partire dai due Pixel 4, nella misura normale e XL. L’ottimo lavoro nel comparto fotografico svolto sui predecessori viene qui ulteriormente migliorato, insieme ad altre importanti novità, specialmente nell’ambito del riconoscimento biometrico.

Non che fossero rimasti molti segreti, ormai: la quantità di leak cui è stato soggetto questo dispositivo ha forse toccato delle vette da record, al punto da rendere quasi impossibile starci dietro (e volutamente abbiamo qui preferito non inseguire le indiscrezioni a tutti i costi). Ad ogni modo, quanto già trapelato ed oggi ufficializzato configura un dispositivo dalle altissime prestazioni, al di là di un design un po’ curioso, che per evitare il notch ha preferito piuttosto lasciare un notevole bordo superiore. I materiali sono di qualità, prevedendo vetro da ambo i lati e una struttura in alluminio; i Pixel 4 sono certificati IP68, resistenti contro liquidi e polvere. Il modello più piccolo presenta uno schermo OLED da 5,7″, con risoluzione FHD+, supporto HDR, contrasto fino a 100.000:1 e frequenza di aggiornamento massima di 90 Hz. Su XL quasi tutti i valori tecnici sono condivisi, ad eccezione ovviamente delle dimensioni, 6,3″, e anche della risoluzione che sale a QHD+. Un cosiddetto equalizzatore ambientale ottimizza la resa del display in base alle condizioni circostanti.

Alla già conosciuta funzionalità Active Edge, che prevede l’attivazione di funzionalità rapide in base alla pressione esercitata ai bordi del dispositivo, si affianca Motion Sense. Un piccolo radar rileverà la prossimità della mano e i movimenti da essa compiuti, effettuando operazioni in base al gesto. Passando velocemente la mano durante la riproduzione musicale, il dispositivo andrà alla canzone precedente o a quella successiva in base alla direzione del movimento. Similmente è così possibile disattivare sveglie o silenziare le chiamate in arrivo.

Sotto la scocca troviamo il noto SoC Qualcomm Snapdragon 855, octa-core di fascia alta, con 4 nuclei da 2,84 GHz ed altri 4 più parsimoniosi che si fermano a 1,78. La GPU adottata è anch’essa Qualcomm, Adreno 640. La memoria RAM LPDDR4X a disposizione è di 6 GB, mentre lo spazio flash arriva a 64 o 128 GB in base al taglio scelto durante l’acquisto. Di fattura Google sono invece il Pixel Neural Core, che gestisce le immagini e le funzionalità relative all’intelligenza artificiale, e il chip di sicurezza Titan M per la protezione dei dati sensibili, collegato al rinnovato riconoscimento biometrico. Anche gli smartphone Google abbandonano le impronte digitali per affidarsi ad un sistema facciale completo, con tutti i componenti necessari per garantirne un funzionamento, preciso anche al buio. Oltre che per lo sblocco del dispositivo, può essere utilizzato per effettuare i pagamenti tramite Google Pay.

Con Pixel 4, Google passa alla doppia fotocamera anche sul retro. Il sensore principale è da da 12,2 Megapixel, con apertura f/1,7, pixel da 1,4 μm, messa a fuoco Dual Pixel a rilevamento di fase e doppia stabilizzazione ottica+elettronica; ad esso si affianca il teleobiettivo da 16 Megapixel, f/2,4, con pixel da 1 μm e le altre caratteristiche quasi tutte in comune col primo. Si può raggiungere un zoom ottico equivalente a 2x, con la modalità Super Res digitale ad intervenire quando si va su ingrandimenti superiori. La seconda fotocamera viene inoltre utilizzata per i ritratti, dove interviene pure il sensore ToF a tempo di volo. La modalità notturna è stata ancora migliorata per ottenere la massima resa dagli scatti a bassa luminosità ambientale, anche senza utilizzare il flash integrato a doppia tonalità, e realizzare scatti ad effetto del cielo stellato riducendo il ricorso a fotocamere di fascia superiore. L’app Fotocamera, in congiunzione col Pixel Neural Core, permette di regolare l’esposizione e l’effetto HDR+ con anteprima in tempo reale e attraverso “Volti familiari” si premura che i propri contatti più fotografati siano correttamente in posa prima di effettuare lo scatto. La fotocamera anteriore è da 8 Megapixel, con pixel da 1 μm, apertura f/2 e messa a fuoco fissa. La registrazione video arriva fino al 4K a 30 fps per il modulo posteriore, con la possibilità di slow-motion fino a 240 fps in 720p, mentre se si registra dal modulo anteriore il massimo è 1080p. Il comparto audio prevede altoparlanti stereo e tre microfoni con cancellazione del rumore.

Parlando brevemente della connettività, troviamo LTE fino a 1,2 Gbps in download, doppio supporto nano-SIM fisica+eSIM, Wi-Fi 802.11ac dual-band, NFC, Bluetooth 5.0 e tutti i principali sistemi di navigazione satellitare. La batteria di Pixel 4 è da 2.800 mAh, valore che sale a 3.700 nel caso di Pixel 4 XL. In entrambi i casi sono supportate la ricarica rapida USB-C e quella wireless Qi. Android 10 è preinstallato, con l’integrazione di Google Assistant già apprezzata nei predecessori e alcune utili aggiunte: una nuova app Recoder che, oltre a registrare la voce e l’audio circostante, è in grado di effettuare trascrizioni in tempo reale riconoscendo pure suoni ed eventuale musica di sottofondo; l’app Personal Safety, per ora solo negli USA, che chiama automaticamente i soccorsi qualora rilevasse che l’utente è stato coinvolto in un grave incidente automobilistico. Pixel 4 entrerà in vendita dal 24 ottobre e può essere già preordinato dal Google Store a partire da 759€ per il modello normale e 899€ per quello XL, nelle colorazioni Nero e Clearly White; sul piccolo è inoltre disponibile l’Arancione. I prezzi si riferiscono ai modelli da 64 GB, mentre per passare a 128 occorre aggiungere 100€ in più. In tutti i preordini effettuati entro il 23 ottobre è incluso in omaggio un Google Nest Hub.

Occorrerà attendere un po’, invece, per la seconda generazione di Pixel Buds. Rispetto al modello uscente, il cavo viene completamente abbandonato, per una pura esperienza senza fili. Il comfort è garantito da archetti dedicati di stabilizzazione e un design volto a garantire la massima aderenza all’orecchio e al condotto uditivo. Oltre alle migliorie per la riproduzione, le nuove Pixel Buds sono ottimizzate per il riconoscimento vocale attraverso microfoni integrati a lungo raggio. Tramite Google Assistant è possibile regolare il volume, ma si può lasciare al sistema il compito di adeguarlo automaticamente in base al rumore ambientale circostante. La connettività a smartphone e tablet avviene tramite Bluetooth, mentre l’autonomia dichiarata è di 5 ore, che salgono fino a 19 ore attraverso la riserva accumulata nel case con ricarica ad induzione. Entreranno in commercio la prossima primavera al prezzo di $179.

In conclusione, parliamo brevemente del Pixelbook Go con Chrome OS, che almeno per ora non è previsto dalle nostre parti e ha nel rapporto qualità/prezzo il suo punto di forza. È un portatile da 13,3″, con una scocca leggera ma resistente allo stesso tempo. Stando a quanto sostiene Google, la tastiera offre un’esperienza di digitazione comoda e silenziosa. Dispone di processori Intel, Core m3, i5 o i7 a seconda della versione, e di un quantitativo di RAM che ammonta a 8 o 16 GB; anche lo spazio d’archiviazione offre diverse opzioni, da 64, 128 o 256 GB. La risoluzione dello schermo è 1080p o 4K, con supporto touchscreen, mentre la dotazione di porte prevede due USB-C e il jack cuffie 3,5 mm. Molto interessante l’autonomia, che arriva fino a 12 ore su singola carica. Nell’eventualità, si può inoltre ricorrere alla ricarica rapida che in soli 20 minuti di corrente permette di recuperare due ore di batteria. Due colorazioni, Just Black e Not Pink, con prezzi a partire da $649.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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