Recensione tastiera Logitech MX Keys: la Craft migliorata ed a minor prezzo

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Quando mi dilettavo come chitarra solista mi capitava che mi buttassero tra le mani una classica di pessima liuteria chiedendomi di suonare un assolo da elettrica. Ora non è che io sia mai stato John Petrucci – e dopo tanti anni di pratica mancata va anche peggio – però mi ha sempre stupito il fatto che quando sai usare uno strumento musicale ad alcuni sembra che la qualità di quest’ultimo non sia rilevante. E la cosa mi sorprende soprattutto perché in altri ambiti il senso comune pare essere invertito, per cui devi comprare una reflex full-frame da 3000€ per poter fare una buona foto e se ti presenti ad un matrimonio con una Panasonic GH5s o una Fujifilm X-T3 rischi di essere scambiato per un invitato. Nessuna delle due cose sono necessariamente vere o sbagliate, semplicemente non si può generalizzare. L’amico Giuseppe, da cui ho appreso a suonare la chitarra, è così bravo che l’ho visto con i miei occhi intrattenere una comitiva di una ventina di persone per ore ed ore con una chitarra acustica sgangherata e senza una corda, improvvisando ad orecchio quando non conosceva le canzoni. Quel che voglio dire è che la maggior destrezza porta di certo anche ad un aumento delle capacità adattive, ma quando si deve fare sul serio il professionista vuole strumenti di qualità. Ammetto di aver fatto il giro lungo per arrivare a parlare di tastiere a mouse per computer, ma ci tenevo a sottolineare quanto siano importanti per me, dato che sono questi gli strumenti che utilizzo ogni giorno.

Il professionista vuole strumenti di qualità

Una delle prime cose che mi ha fatto capire l’attenzione di Apple per i dettagli e la produttività è stata quella di ritrovare praticamente lo stesso layout in ogni tastiera dei suoi computer, che fosse il portatile più piccolo o il desktop più potente (con eccezione dei modelli estesi che per questo motivo non ho mai amato). Nell’utilizzo semplice del computer passare da una tastiera all’altra non comporta grossi problemi. Avere dei tasti di dimensione leggermente diversa o spostati di pochi millimetri neanche si nota, soprattutto se si procede lentamente, si usano poche dita e si tende a guardare in basso. Se invece si scrive velocemente usando tutte le dita e si tengono gli occhi sullo schermo, sfruttando la memoria muscolare, le cose cambiano. Soprattutto se si sfruttano anche molte combinazioni da tastiera per spostare il cursore, selezionare, inserire codici o attivare funzioni rapide. In questi casi basta spostare un singolo tasto funzione per farci sentire zoppi. Ed è quello che ormai capita a me quando uso tastiere differenti dalla Logitech K780.

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La Logitech K780 è compatta e comoda, ma il design è poco “pro”

Come per il primo Logitech MX Master che ho usato, devo ammettere di aver capito il reale valore di questa tastiera nel tempo, anche se nella mini review del 2017 l’avevo già parzialmente premiata. Ci sono ancora oggi delle cose che non mi piacciono nella K780, ma il solo fatto di possederne tre (di cui una di scorta ancora imballata presa durante una ghiottissima offerta) dà l’idea di quanto io ci sia affezionato. Non essendo lei l’oggetto della recensione odierna non mi dilungo oltre, tuttavia credo sia utile un breve elenco di pro e contro da usare come base per le prossime considerazioni:

Logitech K780
PRO CONTRO
+ Layout compatto ma con tastierino numerico
+ Tasti comodi e non troppo piatti
+ Si abbina a 3 dispositivi
+ Layout adatto per Mac/PC (e non solo)
+ Include un pratico supporto per smartphone
+ Dotata di ricevitore Unifying che funziona fin dal boot e rimane abbinato anche spostandosi su altro computer o sistema operativo
– Le serigrafie sui tasti si scoloriscono
– Il tasto invio dopo alcuni mesi può diventare rumoroso
– Non è retroilluminata

Pur con qualche aspetto non perfettamente riuscito, le numerose positività mi hanno portato rapidamente ad adottare la K780 nelle mie due postazioni di lavoro primarie. Ho provato anche la Logitech Craft (recensione) che sembrava promettente ed è sicuramente molto bella, ma quel controller girevole non si è rivelato utile come speravo e complessivamente aveva più difetti della sorella minore, tra cui il formato esteso che non preferisco. Il problema è che richiede circa 6 cm in più in larghezza che però non mi danno nulla di utile, in quanto i tasti freccia sono ormai abituato a cercarli sotto lo shift destro (anche per via dei portatili) e il blocco superiore contiene per lo più i movimenti del cursore che ottengo più rapidamente con le combinazioni da tastiera (che sono anche più potenti e versatili).

La Logitech Craft ha design migliore ma la rotella è più un fastidio che un vantaggio

Ora non è che lo spazio “sprecato” sia di per sé un problema, ma quei centimetri aggiunti incidono negativamente sulle mie abitudini posturali, in quanto vanno ad aumentare lo spazio tra l’area più utile della tastiera (quella con le lettere) ed il mouse. Il risultato è che devo tenere le braccia più larghe per ritrovare subito i tasti con la sinistra e mi trovo anche scomodo con il mousepad rigido che preferisco, in quanto pure attaccandolo al bordo rimane troppo spostato sulla destra.

Tutto quanto detto fin qui si basa sulle mie abitudini, sui miei gusti, e va dunque considerato con il dovuto distacco da parte vostra. Conosco tantissime persone che usano solo tastiere estese, si trovano benissimo e non ne possono fare a meno, mentre io anche quelle da gaming che compro e preferisco sono le più compatte, spesso anche senza il tastierino numerico.

La Logitech MX Keys con retroilluminazione attiva vicino al nuovo MX Master 3

Dunque eccoci qui, dopo questa lunghissima premessa, per parlare della nuova Logitech MX Keys. Ad un primo sguardo può sembrare una Craft senza la rotella, e in effetti è più o meno così, ma la cosa ha dei vantaggi, uno fra tutti il prezzo nettamente inferiore: circa la metà. E considerando che quell’elemento non mi è sembrato così efficace e mi dava anche fastidio per il posizionamento troppo vicino al tasto Esc, io ne faccio volentieri a meno. Ciò che non mi aspettavo è di trovare una migliore qualità costruttiva nella MX Keys, in quanto Logitech ha invertito i materiali rispetto alla Craft, realizzando tutto il blocco principale in metallo. È quindi un po’ pesante ma molto solida e robusta.

La qualità costruttiva della MX Keys è superiore alla Craft

In dotazione si trova un cavo di ricarica della batteria interna, che va collegato alla porta USB-C nell’area superiore destra, vicino allo switch di accensione e spegnimento. Dispone di 3 canali per abbinarsi a 3 differenti computer (ma anche smartphone, tablet o smart TV) e ognuno di questi supporta il Bluetooth oppure l’abbinamento tramite il dongle Unifying in dotazione. Questo è uno degli elementi che mi ha felicemente vincolato ai dispositivi di input di Logitech nel corso degli ultimi anni.

Il sistema ha il solo svantaggio di richiedere l’occupazione di una porta USB (per giunta di tipo A visto che ancora non si sono decisi a realizzare il dongle USB-C) ma a fronte di questo ci offre numerosi vantaggi che provo ad elencare brevemente:

  • la connessione diretta con il dongle è molto più stabile e meno disturbata di quella Bluetooth
  • ad un solo dongle si possono abbinare numerosi dispositivi, quindi non sarà necessario utilizzarne uno per il mouse ed uno diverso per la tastiera
  • gli abbinamenti rimangono nel dongle, quindi basta spostarlo su un altro computer e i dispositivi saranno immediatamente pronti per essere usati
  • gli abbinamenti funzionano a livello hardware, quindi non si deve attendere il caricamento del sistema operativo e dei driver Bluetooth per poterli utilizzare, cosa che ci consente anche di accedere senza problemi nel BIOS/EFI o attivare le shortcut al boot senza problemi

Comodo il LED sul blocco maiuscole che manca nella K780

Nella MX Keys è presente anche la retroilluminazione, similmente alla Logitech Craft. Si tratta di una caratterista molto utile e che manca sia nelle tastiere Apple esterne che nella precedente K780. Rispetto a quest’ultima c’è anche il vantaggio di avere il LED sul blocco maiuscole e non soltanto la segnalazione all’attivazione/disattivazione sullo schermo. La retroilluminazione si adatta automaticamente alla luce ambientale ma può anche essere spenta o controllata direttamente tramite i due tasti funzione in corrispondenza di F6 ed F7. Dopo un breve periodo di inutilizzo si spegne per risparmiare batteria ma rileva l’avvicinamento delle mani e si riattiva automaticamente appena è necessario.

L’autonomia è migliore della Craft: supera due settimane con retroilluminazione attiva

Proprio la batteria è un elemento critico per me e nella Craft non mi aveva entusiasmato. Anzi, l’avevo messa nei contro perché con la retroilluminazione attiva non durava niente. Ora non ho idea di cosa abbia cambiato Logitech nella MX Keys ma la durata è nettamente superiore. Nel mese scorso l’ho caricata una sola volta perché quando è arrivata non era al 100%, ma nelle successive due settimane ha perso meno del 50%. Considerando quanto la uso e che non ho mai spento la retroilluminazione, è un risultato che considero sorprendente, anche perché a me sembra superiore ai 10gg che riporta la stessa Logitech. Mi sarebbe piaciuto avere un indicatore più visibile, però, in quanto la carica residua si vede solo all’interno dell’app companion Logitech Options (che va necessariamente installata per sfruttare tutte le funzioni) e quando scende sotto al 10% lampeggia di rosso anche il LED di stato sulla tastiera. A quel punto basta collegarla ad una porta USB qualsiasi con il cavo in dotazione, anche da un powerbank volendo, e si potrà continuare ad usarla durante la ricarica.

Il profilo è leggermente rialzato ma non regolabile

La tastiera ha una leggera inclinazione ottenuta tramite il pacco batterie posteriore, che funziona anche come rialzo. Purtroppo non è modificabile in altezza, ma devo dire che l’ho trovata immediatamente confortevole. Una cosa a dir poco bizzarra è che Logitech abbia deciso di proporre come accessorio a parte il poggia polsi della MX Keys, venduto a 19€ su Amazon. Di norma non ne utilizzo, quindi non ne ho sentito la mancanza, però forse si poteva includere nella tastiera visto che comunque costa un centinaio di Euro.

Il layout della MX Keys è di quelli estesi, che come ho detto non sono abituato ad usare. Ci ho messo un paio di settimane per abituarmi istintivamente a ritrovare tutti i tasti funzione, le frecce direzionali, il canc, ecc… Quello che ancora oggi mi dà qualche grattacapo è Fn posizionato a destra, perché in Photoshop ed altri software che utilizzo alcune combinazioni richiedono la sua pressione per avere i tasti funzione naturali (come il comando “Riempi” ⇧F5) e devo premere i modificatori con la destra invertendo le mie abitudini, cosa che mi fa tentennare qualche istante. Per il resto il layout è piuttosto tradizionale e molto simile a quello dalla Magic Keyboard con tastierino numerico, Anzi per la digitazione dei testi è tutto esattamente allo stesso posto e persino con le medesime dimensioni dei tasti speciali. I cambiamenti si ritrovano giusto in quelli funzione e nel fatto che Fn abbia preso il posto di Option sotto lo Shift destro.

Una delle cose di questa linea che apprezzo molto è la compatibilità nativa sia per macOS che Windows. E non intendo solo per il funzionamento della tastiera e dell’app companion, ma anche per il layout dei tasti funzione. Su alcuni di questi si trovano infatti le doppie indicazioni e quindi ci troveremo ad avere la disposizione corretta lavorando su tutte le piattaforme, evitando ad esempio l’inversione di Alt/Option.

Per quanto riguarda il feedback nella digitazione, Logitech ha fatto certamente un ottimo lavoro nel bilanciare escursione, precisione e resistenza. I tasti sono un po’ più alti di quelli della K780 e anche meno asciutti ma più leggeri. In effetti sembrano ballare un po’ sotto le dita se si provano a spostare orizzontalmente, ma quando si schiacciano scendono giù dritti e precisi, anche se si preme in un angolino. Non so se siano tecnicamente identici a quelli della Craft che non possiedo più, ma andando a memoria li ho trovati superiori o comunque li ho graditi di più fin da subito.

Una particolarità della K780 che mi è sempre piaciuta molto è quella di avere tasti circolari. A parte il discorso estetico, che è del tutto soggettivo, li preferisco nella scrittura perché aumentano la percezione di separazione tra le lettere e quando si schiaccia un tasto, anche marginalmente, è difficile avvertire la presenza di quello vicino con il dito. Purtroppo sembra che Logitech abbia abbandonato quel percorso ed abbia ormai optato ovunque per un nuovo formato, un po’ più tradizionale nell’aspetto ma sempre caratteristico. In tutte le tastiere la superficie dei tasti è più o meno concava per accogliere meglio le dita, ma solitamente si tende a creare una curvatura uniforme. A partire dalla Craft, Logitech ha invece proposto un formato insolito, dove dentro il tradizionale tasto si vede chiaramente la presenza di un cerchio incassato. È un po’ come se avessero messo i tasti circolari della K780 all’interno di una superficie quadrata. A me non fanno impazzire ma funzionano abbastanza bene sotto le dita.

Il tasto Fn in questa posizione non mi è piaciuto perché presenta diversi svantaggi

Tramite l’app Logitech Options possiamo personalizzare il comportamento dei tasti funzione a nostro gusto e se si utilizza anche un mouse compatibile Unifying, come l’MX Master 3, si potrà configurare il tasto Fn per attivare combinazioni aggiuntive su quest’ultimo con l’opzione Duolink. Tanto per fare un esempio: si può schiacciare Fn e muovere il mouse in alto per attivare Mission Control o in basso per liberare la scrivania. Non è una funzionalità che uso spesso ma devo ammettere che nella K780 è molto più comoda perché ha Fn a sinistra e dunque si schiaccia facilmente mentre con la destra si controlla il mouse, mentre nella MX Keys Fn si trova a destra e rende la cosa incredibilmente scomoda.

Una novità molto interessante della MX Keys è la possibilità di personalizzare i tasti funzione per singole app. È una cosa che apprezzo, come faccio per ogni funzione in più offerta all’utente, ma che onestamente tendo ad evitare. Lo faccio istintivamente ma ci sono anche delle ragioni concrete. Quasi tutti i software, soprattutto quelli professionali, dispongono di un set ricco e completo di scorciatoie da tastiera. Se si apprendono quelle saranno valide ovunque, spesso anche tra sistemi operativi differenti al netto delle possibili differenze su alcuni tasti funzione. Tuttavia le scorciatoie native rimangono indipendenti, mentre creandole su un dispositivo saranno vincolate a questo. Per cui la mia scelta di non crearne di altre sulla MX Keys è più che altro di principio, ma devo ammettere anche che ne sento la necessità perché non ci sono mancanze che non possono essere colmate direttamente nelle app.

Da notare che se si utilizza un mouse Logitech compatibile con la funzione Flow, si potrà abbinare la tastiera a quest’ultimo per farla spostare dinamicamente da un computer all’altro. Per chi non sapesse di cosa si tratta: è un sistema grazie al quale abbinando lo stesso set di mouse e tastiera su due computer (ognuno con il suo dongle Unifying) si può far switchare entrambi i dispositivi in un solo colpo soltanto muovendosi verso un lato dello schermo (di solito quello dove si trova l’altro display). La stessa cosa si può fare manualmente visto che sia i mouse che le tastiere compatibili gestiscono 3 abbinamenti ed hanno i tasti per passare dall’uno all’altro, ma è molto più semplice farlo a schermo spostando semplicemente il puntatore (e in genere funziona anche piuttosto bene). Interessante anche il fatto che Flow si porti dietro delle funzionalità aggiuntive, tra cui il copia e incolla tra postazioni. Ipotizzando di utilizzarlo tra un computer Apple ed un PC Windows, potete ad esempio selezionare un testo da una parte ed incollarlo dall’altra. Non è super reattivo ma ha un non so ché di magico e in alcune situazioni ci semplifica tanto la vita.

Conclusione

Voto 4,5/5La tastiera per me è sacra. È un po’ come il pianoforte per il pianista. Non si può pensare di cambiare il peso dei tasti, la loro consistenza, l’altezza e addirittura la posizione senza avere un impatto negativo sull’ergonomia. Ciò non toglie che sono disposto a cambiare e ad abituarmi ad una nuova se tecnicamente superiore. La Logitech Craft non mi ha convinto per questo, è sicuramente bella ed originale, ma ha quel pulsante girevole messo in una posizione fastidiosa e che onestamente non serve a nulla in ambito professionale vista la sua deludente precisione. Ci si può anche passare sopra per avere il vantaggio della retroilluminazione, ma alla fine si paga a caro prezzo e io avevo anche il problema di attivare continuamente la rotella premendo Esc (visto che è sensibile anche di lato…). La Logitech MX Keys è molto simile ma in realtà è sostanzialmente diversa. È più compatta, è più robusta, non ha quella inutile rotella che intralcia, ha più o meno le stesse funzioni ma costa la metà e la batteria dura di più. La scrittura è un po’ più rumorosa rispetto alla K780 ed il feedback leggermente meno secco, però l’ho trovata molto soddisfacente in termini di precisione ed ergonomia. Inoltre ho apprezzato il design professionale e la retroilluminazione, ma rimpiango un paio di cose: il layout più compatto ed il supporto per smartphone (che pensavo fosse inutile e invece ho scoperto di utilizzare molto spesso). Nel complesso il giudizio è molto positivo, al punto che quasi sicuramente continuerò ad utilizzare la MX Keys sulla mia postazione di lavoro principale.

Curiosamente nel momento in cui scrivo Amazon ha rimosso dal suo store la MX Keys con layout italiano. Probabilmente si tratta di un problema temporaneo del database ma fate attenzione al layout proposto quando raggiungete la pagina prodotto da questo link (che prima puntava alla IT). Se non dovesse ancora essere stata ripristinata la versione giusta, potete eventualmente optare per l’acquisto in bundle di MX Keys + MX Master 3, che oltre a far risparmiare qualcosa è chiaramente indicato come “layout italiano”.

PRO
+ Design professionale ed elegante
+ Costruzione ottima: tutto lo chassis è in metallo
+ Tasti ampi, comodi e precisi
+ Retro-illuminazione con sensore di prossimità
+ Possibilità di connessione su 3 dispositivi
+ Tasti funzione doppi adatti per Windows e macOS
+ Comodissimo l’uso con il dongle Unifying oltre al normale Bluetooth
+ Tante personalizzazioni grazie all’app Logitech Options
+ In abbinata con un MX Master offre ulteriori funzioni
+ Prezzo nettamente inferiore alla Craft
+ Batteria integrata abbastanza valida

CONTRO
- La posizione a destra del tasto Fn è scomoda in diverse circostanze
- Fastidioso dover pagare 19€ in più per il poggiapolsi

DA CONSIDERARE
| Personalmente non amo il layout esteso, preferisco quello della K780
| Inclinazione non modificabile ma valida
| Non mi sarebbe dispiaciuto l’appoggio per smartphone come nella K780

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.