Recensione Surface Laptop 3 15″, un portatile elegante al giusto prezzo

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I dispositivi della linea Surface mi sono sempre piaciuti molto ma l’esperienza che ho avuto con il Pro 3 è stata tutt’altro che felice. Sulla carta era molto promettente – per questo l’ho acquistato – ma dopo i primi giorni ho iniziato ad avere problemi di vario tipo. Per lo più con i driver ma anche di performance ed affidabilità. Non era insolito che mi bloccasse al login per non ben precisati limiti di sicurezza oppure che entrasse in un bootloop infinito fino a scaricare la batteria. L’ho preso al day one, dunque sono sicuro che con il tempo e gli aggiornamenti sarà migliorato molto, ma io ho deciso di venderlo dopo pochi mesi perché non sentivo di poterci fare affidamento. In quel momento ho pensato che non mi sarei più fatto attrarre da un computer Microsoft, tuttavia ho cambiato idea alcuni giorni fa con l’arrivo del nuovo Surface Laptop 3 da 15″.

Mi è piaciuto il design e lo schermo, ma anche il prezzo mi è sembrato in linea con le specifiche tecniche e la qualità. Ho preso il modello con AMD Ryzen 5 con Vega 9, 8GB di RAM e 256GB, al prezzo di 1699€. Purtroppo sul 15″ le CPU Intel di decima generazione del 13″ non sono disponibili a meno di acquistarlo come azienda, ma devo dire che non mi dispiaceva l’idea di provare questa accoppiata di CPU/GPU integrate in un chip custom realizzato da AMD e Microsoft.

Appena mi è arrivato l’approccio è stato subito positivo. Il packaging potrebbe essere più curato, ma il prodotto merita e si nota immediatamente. La versione nera è splendida, elegante e ben costruita. È anche sottile, più o meno al pari del MacBook Pro 15″ anche se la forma è leggermente a cuneo, dunque davanti è più basso e sul retro leggermente più alto. Mi ha colpito molto anche per il peso ed il bilanciamento: in mano sembra persino più leggero dei suoi 1,5kg (che sono comunque 300 g in meno del mio MacBook Pro 15″ 2016).

Il design del Surface Laptop 3 è di una pulizia incredibile. È tutto liscio e lineare, non c’è nemmeno un taglio sul frontale per aprirlo e non è necessario perché la scocca inferiore è leggermente più corta, una cosa che ad occhio non si vede ma che si sente sotto le dita. E ne basta uno solo per alzare il coperchio, perché le cerniere sono perfettamente calibrate per questo gesto e dunque non si solleva anche la base. Possono sembrare piccole cose ma sono quelle che di norma mi fanno preferire i computer Apple, dove l’attenzione per l’estetica è seconda solo a quella per l’ergonomia.

L’accensione è automatica ma c’è anche il tasto power sulla tastiera, a sinistra di quello canc. Inizialmente mi aveva stranito il collocamento ma nell’uso mi sono accorto di quanto sia intelligente. Infatti il tasto nell’angolo in alto a destra è molto più facile da raggiungere ed è giusto che sia destinato ad una funzione che si usa correntemente nella scrittura, mentre se fossero stati invertiti il rischio di mandarlo in standby sarebbe stato sempre dietro l’angolo.

La tastiera ha un layout pratico ed è anche molto comoda. I tasti hanno una corsa ragionevole, sono precisi e ben distanziati. Si scrive fin da subito senza fatica e l’esperienza migliora di minuto in minuto. La retroilluminazione è ben fatta, si attiva quando necessario e si vede chiaramente sotto le lettere. Insomma, mi è piaciuta molto. Allo stesso modo mi ha colpito il touchpad, il migliore che mi sia mai capitato di provare in un portatile Windows. Oltre alla precisione, al gradevole feedback sotto le dita ed alle numerose gesture naturali, ho apprezzato pure il feedback al clic, che è corposo sia nel suono che nella sensazione che trasmette.

Sotto le dita ho trovato davvero un’ottima esperienza e quella visiva non è stata da meno. Lo schermo da 15″ ha una risoluzione notevole (2496 x 1664 @201 ppi) ed un formato 3:2 che personalmente amo. In pratica ha la stessa altezza del MacBook Pro 15,4″ ma è leggermente più stretto. Guardando dei filmati si perde qualcosina in ampiezza ma per la produttività trovo molto più comodo lo spazio in altezza, specie quando si devono scorrere documenti o pagine web. I bordi sono abbastanza sottili, la copertura è lucida ma non troppo riflettente e non ho rimpianti sul fronte colori e contrasto. Da specifiche la copertura dello spazio colore P3 al 73% mi aveva un po’ deluso, ma con sRGB al 98% alla fine si ha tutto quello che serve per godere senza problemi di contenuti video così come per il web design o l’elaborazione di foto per il web.

Cosa molto interessante è che lo schermo è pure touchscreen. È una funzionalità che sembra messa lì un po’ a caso, perché la cerniera non permette inclinazioni comode per la scrittura visto che non si appiattisce e meno che meno ribalta, tuttavia ho avuto modo di apprezzare la cosa in più di una circostanza come complemento al touchpad. Inoltre supporta anche la Surface Pen (e quelle compatibili), dunque possiamo scrivere sul display per uno schizzo al volo, una firma o un appunto. Non si può fare più di questo, però, in quanto la limitata inclinazione dello schermo lo rende scomodo per il disegno creativo. Ad ogni modo è un di più che non disturba tutto il resto, dunque l’ho apprezzato senza troppe riserve.

Dopo poche ore di utilizzo dalla prima accensione ho dovuto effettuare la prima ricarica e ci sono due modi per farla. Su lato destro c’è la porta di alimentazione Surface Connect, che a vederla sembra quasi uno slot SD (che invece manca) e si comporta più o meno come il caro vecchio MagSafe, essendo magnetico. Tramite questo e il power brick in dotazione si ha accesso alla ricarica veloce, che effettivamente è molto comoda quando si ha poco tempo. È tuttavia presente anche una USB-C sul lato sinistro che supporta la ricarica con alimentatori o powerbank di buona capacità.

Gli utenti Apple hanno rimpianto per anni il MagSafe dopo la sua rimozione e dunque fa piacere vedere una implementazione simile nel Surface Laptop 3, tuttavia dopo un po’ mi è sembrata superflua. Certo è più veloce ed anche più sicura, visto che se si inciampa nel cavo questo si stacca, però se si pensa alla praticità della USB-C, che funziona ovunque e anche con alimentatori e cavi standard, viene da chiedersi se quello spazio potesse essere sfruttato in modo più produttivo. Manca il lettore SD, l’ho già detto, ma anche una seconda USB-C sulla destra avrebbe probabilmente reso il computer più duttile. E mentre penso a tutto questo mi rendo conto che alla fine le tante critiche ad Apple per l’eliminazione del MagSafe non sono forse così fondate. Di sicuro ci sono pro e contro in entrambe le implementazioni.

Rimane comunque il fatto che sia una porta USB-C tradizionale e non una Thunderbolt 3. Su questo modello basato su Ryzen non mi aspettavo altrimenti, tuttavia anche il 13″ e il 15″ con Intel usano USB-C, quindi è stata proprio una scelta di Microsoft che si deve accettare. Per l’uso quotidiano non cambia molto, però mi sarebbe piaciuto collegare una eGPU per ampliare le potenzialità grafiche, anche perché su Windows avrei potuto adoperare una bella GeForce. Le uniche altre connessioni disponibili sono una USB-A e l’uscita audio, tutte poste sul lato sinistro. Il mio setup ideale sarebbe stato simile a questo ma con a destra una T3 ed un lettore SD invece del connettore di carica, ma pazienza, questo rimane pur sempre un computer snello e leggero, non certo una workstation portatile.

Il problema è che sul fronte autonomia i risultati non sono così convincenti e la colpa è in parte della batteria, praticamente la stessa del modello da 13″ (motivo per cui è anche così leggero). Ci si fanno circa 6 ore nell’uso misto e non sarebbero neanche male se fossero tutte con erogazione massima di potenza, mentre viaggiando a batteria ho notato che molto spesso le performance si riducono. Non è una novità nel mondo Windows, ma per chi è abituato a lavorare sui MacBook Pro è un qualcosa con cui si deve scendere a patti e che non fa piacere.

Prestazioni con e senza alimentazione

Il computer rimane comunque sempre molto reattivo nell’uso, è difficile vedere impuntamenti nell’attività quotidiana anche con un multitasking piuttosto spinto, però quando si è sotto alimentazione aumentano subito le prestazioni della CPU e soprattutto della GPU. Il vantaggio è che in mobilità non si sentirà praticamente mai la ventola, anche se quando parte sotto stress e durante la carica non è comunque troppo rumorosa e le temperature sono ben gestite.

In sintesi questo Ryzen 5 mi è sembrato perfettamente calibrato per la produttività generale ma non adatto ai lavori più impegnativi. Anche per la Vega 9 avevo delle aspettative migliori e invece all’atto pratico la Iris Plus G7 integrata nelle versioni con i5 ed i7 (Ice Lake / 64 EU) è simile se non superiore. Probabilmente va un pelino meglio con il Ryzen 7, che è dotato di RX Vega 11, ma nel complesso rimangono sempre più convincenti e bilanciati i modelli con Intel. Inoltre su questi c’è una migliore ottimizzazione dei consumi e si può sfruttare la veloce accelerazione hardware per i codec video più diffusi. Quindi non è che l’esperienza d’uso sia negativa, però consiglio comunque di valutare sempre e comunque l’acquisto delle versioni equipaggiate con Intel, che a parità di caratteristiche rispetto quelle con Ryzen costano 100€ in più ma vanno meglio praticamente su tutto.

Sul fronte multimediale ho apprezzato la riproduzione audio, corposa e con un bel volume, compatibile anche con Dolby Atmos, mentre la webcam è solo 720p e il microfono integrato non è eccezionale. Una cosa fastidiosa è che i modelli 13,5″ e 15″ con Intel hanno il nuovo Wi-Fi 6 mentre quelli con AMD sono fermi al precedente Wi-Fi 5 (ovvero 802.11ac), il Bluetooth è invece il 5.0 su tutti. Molto efficace l’autenticazione con il volto di Windows Hello che funziona praticamente anche al buio e con una velocità e comodità che ricorda quella dei moderni smartphone.

Conclusione

Voto 4/5Nel vastissimo panorama dei portatili c’è un modello per ogni esigenza. Il Surface Laptop 3 15″ offre un bilanciamento ben riuscito tra portabilità e prestazioni, tra design e prezzo. Con la stessa cifra si può avere di più sotto il cofano ma ci si allontana da un’esperienza d’uso così riuscita. Fin da quando si solleva il coperchio tutto fila liscio: si scrive con la massima comodità, si muove un touchpad molto preciso e si guarda su uno schermo ampio e molto bello, con l’hardware capace di far girare il tutto fluidamente. È piuttosto compatto per un 15″ ed anche particolarmente leggero, si mette in borsa senza fatica e si prende con un mano senza slogarsi il polso. Tutto nel Surface Laptop 3 15″ è studiato per piacere, dall’estetica pulitissima all’ottima qualità costruttiva, ma è nella cura del dettaglio che davvero si apprezza. Sui modelli Ryzen da 15″ pecca un po’ la batteria e le prestazioni sono solide ma sempre da ultraportatile, dunque nulla che si possa adattare bene all’impiego in campo video, animazione, ecc.. ma va benissimo per la grafica o il web design e anche con lo sviluppo fotografico regge. Vanno meglio le varianti con Intel i5 ed i7, con consumi minori e prestazioni superiori, ma purtroppo sono disponibili solo per le aziende sui 15″. Nel complesso la versione che ho preso e provato è comunque interessante perché in un range di prezzo non troppo elevato offre un design ed un’esperienza d’uso premium, in molti casi al pari dei MacBook Pro. Questi ultimi hanno specifiche migliori ma partono da 2799€. Al di là delle differenze dovute al sistema operativo, va detto che nella linea Apple manca un computer con schermo grande e prestazioni bilanciate ad un buon prezzo, cosa che invece c’era anni fa con le versioni 15″ senza GPU dedicata. Al tempo il connubio non era ben riuscito ma oggi le Iris Plus G7 vanno decisamente meglio. Il fatto è che non tutti hanno bisogno di prestazioni al top, però ci sono moltissime persone che preferiscono avere uno schermo comodo in un computer fatto bene e con un ottimo design senza spendere un occhio della testa. È a loro che questo Surface Laptop 3 15″ è indirizzato e non ho dubbi che si dimostrerà all’altezza.

Una nota aggiuntiva circa le varie configurazioni: Microsoft ha proposto un ventaglio piuttosto ristretto di opzioni di acquisto, per cui quando si sceglie il colore si limitano anche le configurazioni possibili e in base a queste ci sono limiti pure per le specifiche. Se l’esperienza d’uso del prodotto si è rivelata ottimale non è così per quella d’acquisto: spero che se ne rendano conto è che rendano il sito più chiaro nella selezione e magari anche con qualche limite in meno. Allo stato attuale, però, considerando le opzioni presenti e i risultati non proprio convincenti dei modelli Ryzen, credo che l’acquisto migliore che si possa fare è quello del Surface Laptop 3 13,5″ base, che ha solo 128GB di storage ma ha un preformante Intel Core i5 1035G7, il Wi-Fi più veloce e costa 1169€. Il disco interno si può aggiornare in futuro, nel senso che non è saldato, ma è comunque una unità fuori standard che richiederà l’intervento di un tecnico o comunque l’acquisto di un componente specifico. Salendo poco più sopra c’è lo stesso modello ma nero e con 256GB, che costa 1499€. Si tratta probabilmente della versione più equilibrata ed interessante, anche se lo schermo più piccolo potrebbe essere un limite per alcuni.

PRO
+ Bellissimo design, soprattutto nella versione nera (che però attira le ditate)
+ Sottile, leggero e ben bilanciato
+ Costruzione molto curata sia per materiali che finiture ed ergonomia
+ Tastiera comodissima e con pratico layout
+ Touchpad veramente molto valido
+ Schermo con un formato molto comodo e dalla buona resa
+ Ricarica sia con Surface Connector che via USB-C
+ Autenticazione con Windows Hello veloce e precisa anche al buio
+ Buona riproduzione audio
+ Molto silenzioso (soprattutto a batteria perché le ventole non partono quasi mai)
+ Sempre molto fluido e reattivo nell’attività quotidiana

CONTRO
- L’autonomia è migliorabile (sugli Intel è leggermente superiore)
- Peccato ci sia la USB-C invece che una Thunderbolt 3 (anche perché è una sola)
- Prestazioni inadatte per l’attività intensiva (o il video editing)
- Webcam solo 720p
- Solo i 13,5″ hanno il Wi-Fi 6

DA CONSIDERARE
| I modelli con Ryzen sono inferiori ai corrispettivi Intel

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.