O lo ami o lo odi: il Siri Remote, o anche Apple TV Remote come viene chiamato da noi in assenza di Siri in italiano sul set-top-box della mela, ha catturato tanto una buona dose di estimatori quanto di hater, che non sopportano il suo trackpad per navigare tra i menu né tantomeno la fragilità in caso di cadute. La maggior parte alla fine ci si abitua, ma non tutti accettano di buon grado l'evidenza della scarsità di alternative superiori, e questo vale soprattutto quando la Apple TV finisce in bundle coi pacchetti TV degli operatori fissi. In Italia non lo fa nessuno, ma all'estero è una pratica abbastanza diffusa e alla fine è il gestore a doversi sorbire in primis le lamentele se il cliente si trova male con un prodotto o con un suo specifico componente, come appunto il Remote nel caso in esame.
Evidentemente in Svizzera per l'operatore Salt la misura era ormai colma. Intelligentemente, però, non ha optato per sostituire la Apple TV con un altro dispositivo, cosa che avrebbe comportato costi ben più dispendiosi tra sostituzioni, supporti di transizione e quant'altro. Ha anzi sfruttato l'occasione per farci una piccola monetizzazione. Il nuovo telecomando è tutt'altro che sexy, ma ha una struttura molto più tradizionale e dispone di tutti i tasti necessari, in aggiunta ad un comodo e affidabile d-pad. Nondimeno, ad occhio appare anche più resistente avendo un guscio dai materiali meno nobili ma altrettanto meno fragili.
Naturalmente il suo scopo principale è l'utilizzo col servizio proprietario Salt TV, ma è utilizzabile in tutta tranquillità ovunque su tvOS e con qualsiasi applicazione. Inoltre, come l'originale può anche essere abbinato ai televisori, controllando così i dispositivi con un singolo telecomando. L'unica mancanza è il tasto per i comandi vocali, presente invece sul Siri Remote, e probabilmente il puntino che si vede nella parte superiore della versione di Salt è un LED di stato invece che un microfono (vale comunque la pena sottolineare che la Svizzera è nella nostra stessa situazione, senza supporto Siri su tvOS, pertanto la scelta può essere comprensibile per quanto poco future-proof). Detto questo, per 19,95 Franchi appare un prodotto più che onesto, ad una frazione dei 65€ che Apple richiede per il suo. Ha il benestare da Cupertino, che peraltro avrebbe collaborato allo sviluppo per offrire un'esperienza d'uso ottimale. Trattandosi di un operatore telefonico e non di un qualsiasi produttore terzo di accessori, è verosimile che Apple abbia accettato di buon grado l'arrivo di questa alternativa.
A meno di non farsi un giretto a Lugano con 20 Franchi in tasca (difficile che i dipendenti dei Salt Store si mettano a chiedere se l'acquirente del loro Remote è un cliente o no), dalle nostre parti bisogna impegnarsi un po' di più per trovare delle alternative prive di trackpad, tuttavia ci sono e vale la pena segnalarle. Non tutti sanno, infatti, che il vecchio Remote delle precedenti Apple TV è utilizzabile anche sulle nuove: certo, consente un'esperienza relativamente di base, bisogna adattarsi, ma funziona e i suoi 25€ sono una spesa contenuta, secondo gli standard Apple. Potenzialmente ancor meno ottimizzato, ma in ogni caso fattibile, è l'uso di un telecomando universale, previo "addestramento" ai segnali generati e ricevuti dalla Apple TV. In aggiunta, con tvOS 13 è arrivato il supporto ai controller, inclusi quelli di Microsoft e Sony provenienti dalle loro console, fornendo un'ulteriore opzione di controllo.