L’Activation Lock sui Mac: uno sbilanciamento fra sicurezza e riparabilità?

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L’Activation Lock è quella funzione, già presente da anni sugli iDevice, che lega il dispositivo all’Apple ID del proprietario: in caso di smarrimento o furto, chiunque ne entri in possesso non si ritroverà che con un mattoncino da un migliaio di euro. Per quanto Apple offra in questo modo un elevato standard di sicurezza (non solo nessuno potrà usare il terminale, ma non potrà nemmeno accedere ai dati ivi presenti), dall’altro impedisce di rivolgersi ai centri di assistenza non autorizzati o, comunque, di provvedere in autonomia ad un primo tentativo di riparazione: ad esempio, se lo schermo non funziona bene e si vuol provare un reset software mandando l’iPhone o l’iPad in DFU procedendo alla reinstallazione dell’OS, al termine del processo, qualora il problema al display risulti essere di natura hardware, l’utente non potrà riconfigurare il device, visto che non sarà in grado di inserire la password del proprio Apple ID. Ovviamente, i centri di assistenza autorizzati ed Apple stessa possono superare il blocco tramite un software ad uso interno.

Se, come ho detto, il blocco era ad esclusivo appannaggio degli iDevice, con l’introduzione del chip T2 esso è stato introdotto anche sui Mac: sino a quel momento, infatti, l’associazione all’Apple ID si limitava alla sola geolocalizzazione del computer. Secondo iFixit, una simile scelta, per quanto sia più che apprezzabile da un punto di vista della sicurezza, comprime notevolmente la possibilità di riparare il proprio Mac. Ancora, sempre secondo il noto riparatore, presto vedremo una serie di Mac di seconda mano giacenti nei magazzini dei negozi “refurbished”, visto che molti utenti tendono a non ricordare le proprie password (e nemmeno le risposte alle domande di sicurezza). Ovviamente, il problema non ha solo natura tecnica, ma anche legale: Apple, infatti, considera qualsiasi modifica al T2 o all’Activation Lock una violazione del DMCA (Digital Millennium Copyright Act, la legge sul diritto d’autore per le nuove tecnologie americana) e, di fatto, può perseguire chiunque metta mani sui Mac anche al solo scopo di risolvere un problema senza passare dal centro di assistenza. Peraltro, qui in Italia, qualora qualcuno dovesse mai superare il blocco, potrebbe incorrere nella non troppo remota ipotesi di essere processato per violazione del sistema informatico.

L’equazione, quindi, sembra suggerire che la maggiore sicurezza ci porti a rinunciare ad un pezzettino della nostra libertà. Ad ogni modo, il problema potrebbe essere facilmente risolto se Apple permettesse ai negozi di seconda mano di sbloccare i Mac protetti da Activation Lock in autonomia, ma, forse, in questo modo, il risultato sarebbe come non averlo mai implementato.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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