Il 2020 sarà l’anno del riscatto per i Mac: le nuove GPU AMD finalmente pronte a sfidare NVIDIA

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A cavallo tra il 2012 ed il 2013 alcuni computer Apple avevano schede NVIDIA. Questa brevissima parentesi è stata seguita da un ritorno sulle GPU di AMD, che nel 2006 acquisì il produttore ATI e ne fece sparire completamente il brand nel 2010. Si è scritto molto sui motivi che hanno portato Apple a questo mordi e fuggi nei confronti di NVIDIA e una delle ipotesi più accreditata riguarda il surriscaldamento delle schede GT. Mi riferisco in particolare alle 755M, 775M e 780M che equipaggiavano gli iMac del 2013, che in alcuni esemplari si sono letteralmente fuse per il calore non adeguatamente dissipato. Personalmente ho maturato un’idea diversa nel corso degli anni e l’ho espressa in tante occasioni. Problemi hardware correlati ai componenti dei device Apple ne sono sempre esistiti e ne esistono ancora, ma solo in rarissimi casi hanno portato a tagliare i ponti con il fornitore. D’altronde quelle GPU non avevano un difetto intrinseco, dunque si è trattato al massimo di un difetto di ingegnerizzazione nei Mac. Dunque di chi è stata la colpa?

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Vi invito a spostare l’attenzione da quella banale circostanza ad una ben più interessante e di ampio respiro, le cui ripercussioni viviamo ancora oggi. Proprio nel 2013 Apple stava lavorando ad un progetto ambizioso che ha poi visto la luce nel 2014 con la prima implementazione di Metal in iOS 8. Questo framework di librerie grafiche, che include le funzionalità di OpenGL e OpenCL, doveva diventare il motore grafico di riferimento per qualsiasi software su iOS e macOS. Su questi ultimi Metal è arrivato poco più tardi con El Capitan ma la cosa è diventata più evidente al grande pubblico con Mojave, che ha iniziato a far girare alcune app native di iPhone e iPad anche sui Mac. Dopo circa un anno di rodaggio ora la tecnologia che permette di realizzare app universali è stata aperta agli sviluppatori con macOS Catalina e tutto questo non sarebbe stato possibile senza Metal.

Con la conoscenza dei fatti presenti, facciamo di nuovo un salto indietro al 2013, nel momento in cui Apple doveva stringere una stretta collaborazione con il proprio fornitore di GPU per questo progetto di lungo corso. Il partner di allora era proprio NVIDA, ma non era per nulla facile ottenere da lei il pieno supporto ad una tecnologia esclusiva del mondo Apple, perché l’azienda aveva mire ben più ampie e stava rapidamente conquistando il mercato globale dove i numeri dei Mac incidevano poco. All’angolo opposto c’era AMD che, al contrario, non se la passava affatto bene. Le sue azioni avevano raggiunto picchi negativi da meno di $2 nel 2012 e nel 2013 si sosteneva anche grazie alle produzioni OEM (vedi i processori custom per Playstation 4 e Xbox One). Al contrario di NVIDIA, AMD non aveva nulla da perdere ed aveva già vissuto gli impatti negativi della chiusura dei rapporti con Cupertino così come quelli positivi delle strette collaborazioni in nicchie di mercato.

Ci tengo a precisare che questa che vi ho esposto è una mia personale interpretazione dei fatti, ma non potrebbe essere diversamente dato che gli accordi strategici non vengono certo sbandierati ai quattro venti. Certo mi sembra ben più strutturata, logica e plausibile del problema di surriscaldamento di un chip, ma sta a voi decidere a cosa credere. Ciò che invece risulta evidente a tutti è che al tempo AMD non era in grado di competere con NVIDA, che nel 2017 ha assestato il suo miglior colpo con la presentazione dell’architettura CUDA.

Negli ultimi anni AMD ha trovato finalmente la forza per riprendere prima il confronto con Intel sul fronte CPU grazie ai Ryzen ed ora sembra finalmente arrivata a trovare la chiave di volta anche sul fronte GPU. Mettete da parte le Vega, tecnicamente valide ma incapaci di offrire un rapporto prezzo/prestazioni competitivo. La ripresa di AMD parte dalla RX 5700 che arriva ad equiparare in scioltezza la RTX 2060 di NVIDIA e nella versione XT è piuttosto vicina alle capacità di calcolo della RTX 2070.

Il chip grafico 5700X andrà presto ad equipaggiare i Mac Pro, come opzione intermedia tra il 580X di serie e la ben più costosa Vega II, ma è già supportato oggi a livello driver da macOS Catalina (difatti ho potuto testare una 5700 XT in case esterno Thunderbolt 3 in modalità eGPU). Nella stessa serie, ma nel settore mobile, si trovano i chip 5300M e 5500M che equipaggiano i nuovi MacBook Pro 16″ e che finalmente hanno portato un po’ di muscoli sui portatili Apple ad un costo ragionevole (prima per superare la vetusta “serie 5” si doveva acquistare il top di gamma e pagare in più l’opzione per una Vega, mentre oggi la 5300M è di serie sul modello entry).

Sul fronte desktop AMD ha presentato altre due soluzioni della stessa famiglia, la 5500 che equipara grossomodo una GTX 1060 (quindi non proprio interessantissima) e pochi giorni fa è stata annunciata la 5600. Quest’ultima è una candidata valida per i prossimi iMac dato che con un aggiornamento firmware ufficiale sono state innalzate le frequenze e si è dimostrata capace di arrivare molto vicino alla 5700 liscia (e dunque alla RTX 2060) ma ad un costo ancora più basso. Attualmente si può comprare su Amazon una 5600 XT a circa 300€, che è un prezzo davvero vantaggioso per le prestazioni offerte e che rimette finalmente AMD in concorrenza diretta con NVIDIA nella fascia media e persino in vantaggio in rapporto al prezzo.

una AMD 5600 XT costa circa 300€ e offre prestazioni simili alla RTX 2060

Quello che ora manca ad AMD è l’offerta in fascia premium, ma lo spazio per espandere la linea verso l’alto c’è tutto. Nel corso del 2020 potremo infatti assistere all’arrivo di nuovi chip superiori, come 5800 e 5900, che mantenendo le attuali proporzioni potrebbero tranquillamente porsi in diretta competizione con le NVIDIA RTX più spinte, offrendo prestazioni analoghe a RTX 2080 e 2080 ti con prezzi inferiori. Tutto ciò farà sicuramente bene al consumatore ed al mercato in generale, infatti è molto probabile che NVIDIA sarà costretta a rivedere le sue politiche di prezzo, dato che l’anno scorso ha potuto fare il bello ed il cattivo tempo in mancanza di una reale concorrente.

Dunque il comparto hardware dei Mac sembra prossimo ad una nuova era finalmente florida sul fronte GPU, ma c’è un altro aspetto importante da considerare ed è il supporto software. Anche da questo punto di vista le cose stanno migliorando velocemente: dopo alcuni anni di evidenti problematiche, Metal 2 sta ottenendo il supporto che merita da una discreta fetta di software destinati alla creatività. Non siamo neanche lontanamente vicini all’espansione di CUDA nei settori più avanzati o scientifici, dove la partita sarà quasi impossibile da vincere, ma i segnali di una netta ripresa ci sono tutti. Già nel 2018 vi ho parlato di alcuni evidenti cambiamenti positivi riscontrati con la suite Adobe e di lì in avanti i progressi sono stati lenti ma continui, non solo in termini di velocità ma anche di stabilità (sono notevolmente diminuiti i crash).

Sapete che sono stato molte volte critico rispetto ad Apple e le sue scelte tecnologiche. Potete leggere diversi articoli che ho scritto sull’argomento e tutto ciò mi ha portato dopo tanti anni a riprendere l’assemblaggio di PC per il lavoro duro in campo video. Oggi, però, sono qui a dirvi che le cose stanno cambiando in positivo. Finalmente il progetto di Apple sembra prossimo a dare i suoi frutti e dopo circa 7 anni di sacrifici richiesti ai proprio consumatori, se ne sentiva davvero il bisogno.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.