Windows 7, fine della corsa: oggi termina il supporto gratuito

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Sono utente Mac da novembre 2011. Il tempo vola. Ricordo i due motivi principali del passaggio: avevo sempre la curiosità sino ad allora mai soddisfatta di provare OS X (per la verità, già più di tre anni prima fui parecchio vicino a farlo ma alla fine preferii un Sony Vaio) e non ero entusiasta di cosa mi aspettava con Windows 8. Partii, armi e bagagli, verso un mondo che avevo conosciuto solo per brevissime interazioni nei negozi, abbandonando il mio adorato Windows 7. Sì, adorato. A cavallo tra il 2008 e il 2010 ero probabilmente quanto di più vicino potesse esserci ad un fanboy Microsoft, con blog, partecipazioni a forum e alla ricerca di qualsiasi altra iniziativa che potesse legarmi alla Windowsfera.

Windows 7, rispetto al suo predecessore Vista, di cui in fondo era una mera evoluzione, aveva davvero alzato l’asticella. Funzionalità utili, stabilità eccellente, prestazioni convincenti e un aspetto grafico elegante, che non sfigurava poi così tanto accanto ai Mac, che ai tempi era oggetto di mie prese in giro (l’ho detto, ero in un periodo fanboy). Dopo il passaggio personale a Mac ho continuato ad usare Win7 in ambito lavorativo fino agli inizi del 2018, quando anche in ufficio è arrivato 10. Contando anche le versioni Beta, ho avuto a che farci per poco più di 9 anni.

Non nego che la cessazione del supporto esteso gratuito di Windows 7 a partire da oggi un po’ mi rattrista. Riporta in mente periodi di entusiasmo, a livello informatico ma direi non solo, che difficilmente ritorneranno. Ma la vita va avanti, anche e soprattutto per Microsoft, che non intende cambiare la sua posizione rischiando di creare un altro “caso XP”. Il presente e il futuro di Redmond si chiama Windows 10 e questo, piaccia o no, varrà anche per gli utenti. Nelle prossime ore arriveranno le ultime patch di sicurezza mensili, poi calerà il sipario.

Almeno per chi lo utilizza in ambito casalingo, perché l’utenza aziendale ha la possibilità di sottoscrivere il programma Extended Security Updates (ESU) che fornirà bugfix per altri tre anni, con costi per singolo PC crescenti di anno in anno (i metodi per abilitarlo sulle edizioni Home non sono legali e non ne parleremo in questa sede, invitando a fare altrettanto nei commenti). Si tratterà comunque di una porzione ridotta, per quanto importante, di utenti. Per la stragrande maggioranza la scelta è di passare ad una versione più recente di Windows, cambiare sistema operativo (il mondo Linux sta prestando particolare attenzione ai potenziali switcher, come dimostrano le iniziative di Zorin OS e KDE) o accettare la consapevolezza di utilizzare un prodotto non più supportato con rischi correlati per quel che concerne la sicurezza.

Chi è tra questi ultimi risulta in ottima compagnia. I dati di Statcounter consegnano a Windows 7 ancora il 26,79% di tutto l’installato del sistema operativo Microsoft a livello globale, valore di tutto rispetto (in Italia scende al 21,87%). Si tratta di stime, ma tutte le statistiche circolanti sono concordi nello stabilire la vecchia versione mediamente sopra il 20%, con exploit in alcuni Paesi come la Cina dove continua a detenere il primato, seppur in discesa.

Le conseguenze del supporto terminato non si vedranno comunque immediatamente. L’antivirus di casa Microsoft Security Essentials continuerà a ricevere definizioni giornaliere aggiornate, il nuovo browser Edge avrà almeno 18 mesi di supporto garantito, in linea a quanto annunciato anche da Google per Chrome, e Office 365 riceverà aggiornamenti di sicurezza sul vecchio OS fino al 2023 (le versioni tradizionali hanno invece periodi di supporto diversi tra loro: ad ottobre cesserà per Office 2010, mentre nel 2023 toccherà ad Office 2013 ed infine nel 2025 ad Office 2016). Più in generale, almeno per quest’anno saranno pochi i software che toglieranno la compatibilità con Windows 7. Detto questo, il consiglio per coloro che ancora utilizzano tale sistema è di migrare ad un prodotto più moderno e sicuro nonché di pensare, in caso di esigenze particolari, a soluzioni come le macchine virtuali dove continuare ad utilizzarlo al bisogno.

Addio Windows 7, e grazie per tutto il pesce.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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