La versione online di iCloud inizia ad aprirsi anche ai browser su smartphone

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La comodità delle web app, specialmente nelle loro ultime evoluzioni Progressive, è molto allettante. Hanno capacità crescenti, anche offline, e soprattutto sono multipiattaforma con pochi sforzi: basta un browser aggiornato. Al giorno d’oggi, le chance di non averne uno sono poche. Molti continuano ad essere aggiornati per diverso tempo anche su sistemi operativi non più supportati (si pensi al caso recente di Windows 7, dove nonostante la cessazione del supporto Microsoft vi ha portato comunque il nuovo Edge basato su Chromium) o non soggetti ad aggiornamenti frequenti, come spesso purtroppo ancora avviene su Android al di fuori della fascia alta. La versione del robottino verde può rimanere inalterata ma le nuove versioni di Chrome continuano ad arrivare, garantendo il pieno accesso ai servizi online.

Apple continua a prediligere esperienze native, dove possibile, ma non trascura comunque l’aspetto web. Da anni esiste la versione online di Cloud (e ancor prima di MobileMe), con discrete capacità di base, includendo pure i componenti dell’ex-suite iWork. L’esperienza d’uso cerca di avvicinarsi quanto più a quella delle app preinstallate su iOS, sebbene non tutte le funzionalità risultino disponibili. La più grande limitazione è però la chiusura all’accesso da smartphone. Fino a qualche giorno fa, accedendo al sito di iCloud si veniva invitati ad utilizzare un browser desktop, con annesse conseguenze di una visuale per nulla ottimizzata sui telefoni forzando tale modalità. La sola eccezione era costituita da Trova il mio iPhone, vista anche la sua potenziale natura di emergenza per bloccare un dispositivo smarrito.

Finalmente, però, il vento sta cambiando anche in casa Apple, iniziando ad apprezzare la versatilità offerta da tale metodo di accesso. Riportato un po’ in sordina nella giornata di ieri dal sito News Landed e poi rilanciato oggi anche sulle testate principali, la versione online di iCloud muove i suoi primi passi sui browser per smartphone, tanto su iOS quanto su Android. Per quel che riguarda i primi, avendo in modo nativo già tutto il corredo l’utilità di tale supporto è relativamente ridotta ai casi in cui non si ha il proprio iPhone sottomano e si rende necessario accedere all’account utilizzando quello del partner oppure sull’unità aziendale. Ben più utile sul robottino verde, dove l’abbiamo provata, come da screenshot soprastante. Al momento la selezione di web app è molto ridotta: oltre alla già utilizzabile Trova il mio iPhone, ci sono Foto, Note e Promemoria. Per tutto il resto, anche su Safari da iPhone, si viene invitati ad utilizzare un iPad o un computer desktop. Nelle app presenti, non tutto è ancora funzionante con Chrome su Android, soprattutto in Note dove praticamente al momento agisce in sola lettura.

È solo un inizio, promettente ma con ampissimi margini di miglioramento. A partire ovviamente dai bug funzionali da risolvere, ma anche includendo tutte le altre app non disponibili (nell’attesa, almeno per la posta resta sempre la possibilità di utilizzare la configurazione IMAP). Una versione online di iCloud sfruttabile in modo completo su Android eliminerebbe praticamente all’istante qualsiasi desiderio di app native, che Apple comprensibilmente intende tenere quanto più possibile esclusive sulla sua piattaforma. Il pericolo di alimentare potenziali switch al mondo Google sarebbe molto basso: l’esperienza migliore ed integrata resterebbe appannaggio di iOS. Anzi, è possibile che incoraggi invece a switch-back, vista l’opportunità di tenere i contenuti più facilmente sincronizzati sui servizi Apple anche in “terra straniera”.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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