iPad e mouse con iPadOS 13.4: passo avanti o ritorno al passato?

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Ebbene sì, potete usare altri riferimenti se volete, partendo dallo Xerox Alto oppure ancora prima, da quando effettivamente il primo mouse fu concepito (nel ’64) e brevettato (nel ’67), ma questo non farebbe altro che evidenziare ulteriormente il distacco temporale.

Con iPadOS 13.4, che arriva il 24 marzo, il supporto per il mouse diventa qualcosa di ufficiale, ben più organico rispetto alla rudimentale implementazione dello scorso anno. E questo verrà sicuramente ricordato come uno spartiacque; un momento preciso in cui un dispositivo che prima veniva considerato in antitesi rispetto al tablet, e quindi al touch, ne diventa invece una componente “nativa”. Per quanto opzionale.

Il primo iPad del 2010 era sicuramente un prodotto immaturo se confrontato a quello che è oggi, soprattutto da quando abbiamo iPadOS. Eppure piacque. Piacque perché era effettivamente forte l’impatto di questo bello schermo grande che potevamo tenere nelle mani e con esso domare il web. Sicuramente più di quanto non si potesse fare con un piccolo smarpthone. I successivi modelli hanno portato tante migliorie ma la prima vera trasformazione è avvenuta nel 2015 quando insieme all’iPad Pro sono arrivate la Apple Pencil e la Smart Keyboard. La tastiera fisica si poteva già usare, anzi esisteva la iPad Keyboard Dock che successivamente fu ritirata, ma integrandola nella custodia si rese molto più comoda e quindi popolare. 

Per quanto la scrittura su tablet sia sempre stata possibile ed anche apprezzata da molti, il vero punto di svolta verso la creatività è arrivato proprio con la Apple Pencil. Certo l’impatto più forte è stato comunque limitato nell’ambito del disegno, artistico o tecnico che sia, ma ha anche dato la possibilità per la prima volta di avere un dispositivo di input ben più preciso del nostro ditone. E infatti molti la usano non per disegnare ma per controllare le interfacce delle app più complesse, che nel frattempo sono venute fuori anche grazie alla presenza della Pencil. 

Questo ci ha ricordato una cosa, a noi come ad Apple, ovvero che per stimolare la creazione di software più completi che inevitabilmente richiedono strumenti ed interfacce complesse, si devono garantire due cose:

  • una postazione di lavoro ergonomica
  • dispositivi di input più precisi delle dita

Sul fronte dell’ergonomia la Smart Keyboard è stata un passo avanti, anche se non certo ottimale per via della ridotta stabilità e le poche possibilità di inclinazione dello schermo. Ma il limite più grande è rimasto nelle nostre dita: troppo grosse e sicuramente inadatte per attività di precisione. Inoltre con le dita, così come con la Apple Pencil, si devono alternare continuamente i controlli in piano della tastiera con quelli verticali sullo schermo, in un balletto molto scomodo ed insostenibile per lunghe sessioni.

Per ottenere una postazione di lavoro comoda basata sull’iPad serviva qualcosa di più. Serviva il mouse. Ed è inutile fare della demagogia su ciò che è giusto o sbagliato rispetto alle originali finalità di un prodotto che oggi ha 10 anni di anzianità. Ogni cosa si evolve e l’iPad oggi vuole sostituire i computer facendo finta di non esserlo, quando in realtà lo è a tutti gli effetti. Ed è anche assurdo prendersela con il povero topo da scrivania se in oltre 50 anni dal suo brevetto non è stato effettivamente superato. Alla fine usiamo ancora la ruota che non mi pare sia nata ieri.

Trovo comprensibile la resistenza di Apple nel muoversi fin da subito in questa direzione, perché il tablet è prima di tutto un dispositivo touch e tale deve rimanere per non perdere la sua identità. Tuttavia aspetta un anno, due anni, cinque anni, alla fine è stato praticamente necessario aggiungere il supporto al mouse per completare sul fronte fisico un prodotto che dal punto di vista hardware non ha più nulla da invidiare ad un tradizionale PC.

Inizialmente con iPadOS 13 si poteva usare il mouse solo tramite gli strumenti di accessibilità ma, come vi avevo già anticipato in un precedente video, questo passaggio è stato semplicemente un banco di prova che è servito ad Apple, agli utenti ed anche agli sviluppatori per abituarsi all’idea. Con la versione 13.4 l’abbinamento si esegue in un attimo tramite Impostazioni / Bluetooth ed il mouse è subito pronto a funzionare, senza dover attivare l’AssistiveTouch (che mostra anche quell’elemento di controllo aggiuntivo a schermo che può dar fastidio). Purtroppo rimane necessario attivarlo per personalizzare il comportamento dei tasti sui mouse che ne possiedono più di due. Per altro ho notato un comportamento che cambia con diversi modelli: ad esempio con il Logitech MX Master 3 il tasto basso sul pollice viene nativamente utilizzato per il task switcher, mentre sul 2s non fa nulla. Per ora il supporto migliore è ovviamente quello nativo con Magic Mouse e Magic Trackpad.

Quando diciamo mouse pensiamo ovviamente al classico puntatore e inizialmente sembrava che sarebbe arrivato proprio questo su iPad. In realtà Apple ha lavorato a qualcosa di leggermente diverso per adattarsi meglio alle interfacce pensate per il touch. In effetti non vedremo mai un puntatore ma un piccolo disco trasparente che cambia forma in base all’elemento su cui si posiziona. E non nel modo tradizionale che conosciamo sul computer ma andando ad ingrandirsi per avvolgere l’elemento che si evidenzia. Lo si nota chiaramente sulle icone delle app, che si sollevano e muovono mentre spostiamo il mouse, ed è ancora più evidente quando si passa sull’area di stato in alto a destra, che con un clic apre il centro di controllo, oppure quella sinistra, che dà accesso al centro notifiche. 

In alcuni casi può spiazzare, perché sembra di perdere completamente di vista il puntatore, ma volendo si può avere un comportamento più tradizionale disattivando la funzionalità “Animazioni Puntatore” in Impostazioni / Accessibilità / Controllo puntatore. Da questa nuova pagina di menu è anche possibile personalizzarne l’aspetto per renderlo più visibile, andando ad aumentare il contrasto, la dimensione e persino attivando un bordo colorato per evidenziarlo. Istintivamente lo preferisco disattivando le animazioni, poiché si mantiene sempre il riferimento visivo sulla posizione del puntatore, ma sto provando ad utilizzarlo com’è di default per evitare che abitudini pregresse possano farmi perdere di vista eventuali vantaggi del nuovo sistema.

Due situazioni in cui il puntatore ha un comportamento prevedibile e dunque apprezzabile fin da subito sono la selezione del testo, dove per altro il cursore ha l’aspetto tipico a cui siamo abituati, e poi anche con il tasto destro che attiva il menu contestuale. Questo è forse uno dei vantaggi che si apprezzano fin da subito, perché molti dei comandi che si trovano in questo menu spesso non si usano perché con le dita è meno immediato raggiungerli. 

È ancora presto per trarre delle conclusioni ma il primo approccio a mio avviso è molto positivo. Anche se non si compiono operazioni particolarmente complesse il fatto di non dover toccare continuamente lo schermo rende l’uso stazionario dell’iPad molto più comodo. Consiglio però di prendere dimestichezza con alcuni comandi da tastiera che non tutti i mouse gestiscono bene nativamente:

  • cmd + h: chiude l’app attiva e va alla home
  • cmd + tab: application switcher
  • cmd + spazio: ricerca / Spotlight
  • cmd + alt + D: mostra il dock

Inoltre se il mouse non supporta lo scroll orizzontale potete cambiare pagina della home con shift+scroll verticale oppure cliccando sui puntini in basso, quelli subito sopra il Dock. Per quanto riguarda le app di disegno, fotografia e video, si nota che ancora non siano stati rilasciati aggiornamenti ad hoc. Ad esempio su Photoshop non si può premere il tasto destro per cambiare al volo le caratteristiche di un pennello e in generale in nessuna altra parte dell’interfaccia, stessa cosa con Lightroom o con LumaFusion. Di lavoro da fare ce n’è ancora molto ma questo è un grande passo nella giusta direzione. Vedremo dove ci porterà in futuro ma di certo rende più comodo l’uso di iPad in termini produttivi e apre lo spazio alla creazione di nuove app più complete. A questo punto non è più un miraggio sperare nell’arrivo di app professionali complete, che siano quelle di Apple come Final Cut Pro o Logic, ma anche di terze parti. E in questo percorso inizia a sembrare almeno plausibile l’arrivo di Xcode, cosa che renderebbe l’iPad del tutto autonomo rispetto al computer. Eppure io credo che per questo si dovrà ancora attendere, forse anche parecchio. Concediamoci tutti qualche mese, o forse anche un anno, per vedere come cambierà il panorama dopo iPadOS 13.4.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.