MacBook Air 2020 vs 2018/2019: cosa cambia e come va rispetto al Pro 13″

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Il MacBook Air del 2018 non mi è piaciuto. Ho amato il precedente finché il suo schermo non-Retina ed il design vecchia scuola non hanno superato il limite di tollerabilità, ma l’edizione rinnovata ha perso parecchio smalto, facendo pure un passo indietro sul fronte della potenza o, per meglio dire, per la categoria di CPU utilizzate: da U ad Y. L’ho scritto nella recensione e l’ho detto nel video di confronto con il Pro 13″ dello stesso periodo ma adesso è uscito un nuovo modello 2020 quindi sto ricevendo tante domande del tipo: la situazione è migliorata? È ancora da preferire il Pro 13″? In attesa che il computer mi sia consegnato per la recensione, cerchiamo di dare una risposta preliminare basandoci sulle informazioni in nostro possesso.

Più grande e pesante… ma di poco

Il MacBook Air 2020 è stato oggetto di una piccola cura ricostituente, vagamente simile a quella del recente Pro da 16″. Secondo le specifiche del sito Apple è infatti aumentato un po’ lo spessore nell’area posteriore, che passa da 1,56 a 1,61 cm, ed è salito leggermente il peso, da 1,25 a 1,29 kg. Non sono cose che si noteranno ad occhio nudo ma che denotano una maggiore attenzione per il design “funzionale” del prodotto rispetto a quello meramente estetico. Si va comunque a ridurre la differenza con il Pro 13″ attuale, che pesa 1,37 kg ed è spesso 1,49 cm su tutta la profondità, mentre l’Air ha la classica forma a cuneo che inizia più sottile con 0,41 cm nella parte frontale.

Ritornano i tasti a forbice

Ormai è certo: la breve e fallimentare era dei tasti a farfalla è stata archiviata. Apple ha dotato il MacBook Air 2020 della nuova Magic Keyboard con il rodato e più robusto meccanismo a forbice. I tasti hanno una maggiore escursione e consistenza ma, soprattutto, dovrebbero risolvere definitivamente il problema di scarsa affidabilità dei precedenti (cosa che effettivamente sembra confermata dalla mancanza di lamentele con la medesima tastiera inserita nel MacBook Pro 16″). Come per quest’ultimo ritornano anche i tasti freccia a T rovesciata, molto più comodi e facili da localizzare.

RAM più veloce

Le configurazioni base partono sempre da 8GB di RAM, ma in linea a quanto già permettevano i modelli 2018 e 2019 anche questo nuovo Air consente di arrivare a 16GB in sede di acquisto. Certo non è un’aggiunta economica, si tratta pur sempre di 250€, ma è comunque una possibilità in più di cui tener conto per impieghi avanzati e maggiore longevità. Una cosa che invece interessa tutte le versioni è il passaggio dalla LPDDR3-2133 a LPDDR4X-3733. Anche se si tratta delle versioni X a voltaggio ridotto si tratta comunque di un notevole miglioramento di velocità da 2133 a 3733MHz che impatterà complessivamente su tutto il sistema.

Bluetooth 5.0

Uno dei molteplici aspetti che vedevano i vecchi Air perdere il confronto con il Pro 13″ base era il Bluetooth, rimasto fermo alla generazione 4.2 anche con l’upgrade del 2019. Ora, però, è stato introdotta la versione 5.0 che migliora la portata e riduce il lag. Rimane invece fermo il Wi-Fi 5, mentre sul recente iPad Pro 2020 è stato introdotto il 6.

Sale la memoria, scende il prezzo

Il MacBook Air è stato reintrodotto nel 2018 come il portatile più economico dell’offerta Apple, tuttavia il listino vedeva un prezzo base di 1379€ con un SSD inconcepibile di 128GB. Quindi per avere l’i5 con 256GB si spendevano 1629€. Con la nuova versione Apple ha finalmente eliminato il taglio più piccolo di memoria, dunque si parte già da 256GB. E i vantaggi non sono terminati dato che è stato ridotto il prezzo a 1229€. È vero che adesso la CPU di partenza è una i3 e non più i5, ma si tratta di una decima generazione invece che ottava, che mantiene i 2-core/4-thread ed offre una iGPU nettamente superiore.

Opzioni di configurazione sul modello base

Da notare pure che nelle vecchie versioni non si poteva configurare praticamente nulla, mentre oggi si può prendere il modello base da 256GB e metterci il processore i5 4-core / 8-thread per soli 50€. Quindi anche se le prestazioni saranno complessivamente migliori già con l’i3, si possono equiparare i dati di cartellino del precedente top (i5 e 256GB) spendendo 1279€ invece dei precedenti 1629€. Davvero niente male.

E c’è anche la nuova opzione SSD da 2TB per chi avesse voglia di spendere così 1000€.

Nuovi processori di decima generazione

Apple non diffonde mai le sigle esatte delle CPU, dunque bisogna attendere che inizino le consegne per avere dei dati precisi. Tuttavia dalle informazioni rivelate possiamo già fare una serie di ragionamenti. I modelli 2018 e 2019 venivano venduti con un’unico processore, ovvero l’i5-8210Y con TDP di 7W. Il Thermal Design Power non ci dà un’indicazione diretta delle prestazioni di una CPU ma basandosi sul suo valore, che indica l’energia che il sistema di dissipazione dovrà smaltire, si può determinare con una certa concretezza la differenza di capacità tra processori con simile architettura e processo produttivo. Infatti il TDP viene anche utilizzato da Intel come spartiacque tra diverse categorie di CPU e la l’i5 serie Y a basso voltaggio del precedente Air è inferiore su tutti i fronti rispetto l’i5 serie U del MacBook Pro 13″ (che ha 28W di TDP).

Il processore base

Nel MacBook Air 2020 il processore del modello base è un i3 a 1,1 GHz (Turbo fino a 3,2GHz) con 2C/4T, così come era un 2C/4T anche l’i5 del vecchio modello, che però aveva un clock superiore: 1,6 GHz / 3,6 GHz. Dalle specifiche dichiarate si apprende che è dotato di iGPU (scheda grafica integrata) Intel Iris Plus e scorrendo i vari modelli Intel di decima generazione l’unico con questi attributi è il i3-1000G4 Ice Lake. Le frequenze combaciano anche con l’i3-1000G1 ma questo è dotato di iGPU Intel UHD e non Iris Plus.

Serie Y CPU TDP iGPU
10a Gen. Core / Thread Clock Base (Turbo) Base (Custom) Classe EU Clock
i7-1060G7 4C / 8T 1,0GHz
(3,8GHz)
9W
(up to 12W)
Iris Plus 64EU 1,1GHz
i5-1030G7 4C / 8T 0,8GHz
(3,5GHz)
9W
(up to 12W)
Iris Plus 64EU 1,05GHz
i5-1030G4 4C / 8T 0,7GHz
(3,5GHz)
9W
(up to 12W)
Iris Plus 48EU 1,05GHz
i3-1000G4 2C / 4T 1,1GHz
(3,2GHz)
9W
(down to 8W)
Iris Plus 48EU 0,9GHz
i3-1000G1 2C / 4T 1,1GHz
(3,2GHz)
9W
(down to 8W)
UHD 32EU 0,9GHz

L’intel Core i3-1000G4 ha un TDP base di 9W configurabile al ribasso fino a 8W, quindi è sempre nella famiglia Y e, anche se mostra un clock inferiore rispetto al vecchio i5-8210Y, richiede di più sul fronte energetico (+1/2W). Complessivamente questo i3 di decima generazione si può considerare al pari dell’i5 di ottava generazione del MacBook Air 2018/2019, ma la iGPU Intel Iris Plus G4 è un notevole passo avanti rispetto la vecchia Intel UHD Graphics 617 (lo vedremo meglio più avanti).

Il processore intermedio

Il processore superiore che si trova nel modello top è, citando precisamente Apple, un “Intel Core i5 quad‑core di decima generazione a 1,1GHz (Turbo Boost fino a 3,5GHz)”. Nell’archivio del chip maker di Santa Clara la CPU più vicina a queste specifiche sembra essere la i5-1034G4, ma il Turbo Boost risulta essere di 100MHz inferiore rispetto al massimo consentito di fabbrica. Inoltre questa è di fatto nella classe superiore con un TDP base più elevato (15W). Dunque sembrerebbe più realistica la scelta della i5-1030G7.

Serie U CPU TDP iGPU
10a Gen. Core / Thread Clock Base (Turbo) Base (Custom) Classe EU Clock
i7-1068G7 4C / 8T 2,3GHz
(4,1GHz)
27W
(n/a)
Iris Plus 64EU 1,1GHz
i7-1065G7 4C / 8T 1,3GHz
(3,9GHz)
15W
(12W/25W)
Iris Plus 64EU 1,1GHz
i5-1035G7 4C / 8T 1,2GHz
(3,7GHz)
15W
(12W/25W)
Iris Plus 64EU 1,05GHz
i5-1035G4 4C / 8T 1,1GHz
(3,7GHz)
15W
(12W/25W)
Iris Plus 48EU 1,05GHz
i5-1035G1 4C / 8T 1,0GHz
(3,6GHz)
15
(13W/25W)
UHD 32EU 1,05GHz
i5-1005G1 2C / 4T 1,2GHz
(3,4GHz)
15W
(down to 13W)
UHD 32EU 0,9GHz

Se si guardano solo le specifiche di cartellino i conti non tornano, perché si legge 800MHz di clock base. Tuttavia nell’archivio Intel è riportato che questa può essere configurata fino a 1,10 GHz portando il TPD a 12W. Ed è questo che molto probabilmente ha fatto Apple, dato che poi si trova corrispondenza anche per il tetto del Turbo Boost. Altro vantaggio importante di tale soluzione si trova negli ultimi due caratteri della sigla, in quanto la iGPU G7 è tecnicamente uguale alla G4 ma dispone di 64 Unità di Esecuzione invece di 48. Dunque questa CPU è un acquisto più che consigliato, direi obbligatorio per chiunque, soprattutto perché in Italia costa un nonnulla. Perché non metterla di serie? Beh perché l’obiettivo di Apple era di rientrare nel vecchio prezzo base dell’Air di $999 (+ tasse) e con l’i5 evidentemente non ci si riusciva. Tra l’altro faccio notare che l’upgrade costa 50€ da noi ma negli US richiede $100 (sempre + tasse).

Il processore top

La CPU più potente con cui si può equipaggiare il nuovo MacBook Air 2020 è una i7 quad-core da 1,2GHz con Turbo fino a 3,8GHz. Anche in questo caso scorrendo i dettagli delle CPU note non si trova un riscontro esatto al 100%. Inizialmente avevo ipotizzato che si trattasse delli7-1065G7 con un clock ridotto rispetto a quello standard, ma più avanti (anche grazie al suggerimento di un nostro lettore), ho rivisto questa posizione. In effetti se si guarda l’archivio Intel la i7-1060G7 è configurabile verso l’alto fino a 12W TDP portando la frequenza base a 1,3GHz. Quindi Apple può averla fissata a 1,2GHz e si troverebbe corrispondenza esatta anche per il Turbo Boost fino a 3,8GHz. Anche in questo caso si avrebbe la iGPU G7 con 64 EU. Grazie all’i5 ed all’i7, entrambi 4-core/8-threads, il MacBook Air dovrebbe ritornare ad essere un minimo competitivo rispetto al MacBook Pro 13″ base del 2019, ma in futuro prossimo è previsto l’arrivo di una versione 14″ migliorata che dovrebbe segnare di nuovo il passo.

Un netto salto in avanti per la GPU

Il MacBook Air 2018 era molto deludente anche la grafica. Con la versione 2019 la CPU è rimasta la stessa, così come la iGPU Intel UHD Graphics 617. Con la nuova generazione si abbandona definitivamente quella classe per passare alle ben più prestanti soluzioni Iris Plus. Non è facile con un singolo numero far capire la differenza effettiva di velocità ma ho realizzato una media ponderata degli ultimi risultati Compute su Geekbench 5 con OpenCL che mi sembra piuttosto significativa e che riassumo con questo grafico:

Come si può facilmente notare, la Iris Plus G4 che si trova fin dal modello base dei nuovi MacBook Air è un netto passo avanti rispetto la vecchia UHD 617 ed è grosso modo simile alla Iris Plus 645 dei MacBook Pro 13″, pur avendo dei vantaggi essendo più moderna. Inoltre se venisse confermato l’i7 con 64 EU l’incremento sarebbe ancora superiore scegliendo questo processore, arrivando più o meno ad equiparare una AMD RX Vega 11.

MacBook Air 2020: l’i5 è il vero best-buy

Cosa NON cambia

Lo schermo rimane un 13.3″ IPS con 2560 x 1600 pixel e 227 ppi. C’è il supporto per il True Tone già dal 2019 e la copertura sRGB al 100% ma non quella P3. Per avere quest’ultima caratteristica insieme ad una luminosità superiore si deve sempre optare per il MacBook Pro. La batteria è scesas da 50.3 a 49,9 Wh già lo scorso anno ma in questo caso Apple ha dovuto rivedere leggermente a ribasso le stime sull’autonomia, passando dalle precedenti 12h a 11-12h. Ovviamente si tratta di misurazioni effettuate con carichi di lavoro davvero minimi mentre sotto sforzo le maggiori potenzialità delle nuove CPU potrebbero incidere maggiormente, tuttavia è un prezzo molto piccolo da pagare per superare i grossi limiti dei vecchi Air (e sulla carta sembrerebbe che ci siano riusciti).

C’è però da dire che Apple non ha fatto menzione ad un nuovo sistema di dissipazione, quindi è facile che ci troveremo ancora quell’unica ventolina a dover fare tutto il lavoro difficile. In altri tempi avrei scommesso che sarebbe stata una tragedia, soprattutto considerando che già il precedente soffriva moltissimo, ma visti i risultati sul Pro da 16″ mi sento invece piuttosto fiducioso. Ritengo – anche se dovrei dire spero – che con i clock di base inferiori e maggiore accortezza nel determinare la curva di funzionamento dell’areazione e la potenza erogata alla CPU, il tutto dovrebbe essere più veloce e più fluido.

Nessun cambiamento per la connettività fisica, con 2 Thunderbolt 3 e uscita/ingresso audio da 3,5mm. Migliorie per gli speaker che guadagnano il supporto Dolby Atmos, mentre restano invariati microfoni e camera FaceTime 720p.

I modelli da scegliere

Prima di tutto devo dire che un confronto attuale rispetto al MacBook Pro 13″ base diventa davvero difficile. Nel 2018 e nel 2019 era da preferire quest’ultimo, sempre e comunque. Anche a costo di doversi accontentare di soli 128GB. Ad oggi, però, le cose sembrano essere molto diverse. Questo sia perché la differenza di prezzo tra le due versioni è diventata evidente (oltre al vantaggio di partire da 256GB) ma anche perché ora si possono finalmente avere processori quad-core e a quanto pare anche GPU superiori. Quindi se vi serve un portatile per uso ufficio e multimedia andate dritti sul nuovo Air che, a meno di un vero pasticcio a sorpresa, dovrebbe andare ben meglio del vecchio oltre che costare parecchio di meno.

Ma anche se prevedete un uso piuttosto semplice io vi consiglio caldamente l’upgrade i5 quad-core per soli 50€. Non che l’i3 sia da buttare, visto che sicuramente andrà complessivamente meglio del vecchio i5, ma vi assicuro che avere il doppio di core e thread vi darà più fluidità e longevità, offrendovi anche il supporto necessario qualora vi vogliate saltuariamente spingere in qualche lavoretto più intensivo. Inoltre si ha quasi sicuramente il vantaggio di passare alla iGPU i7 che segna un ulteriore passo avanti grazie alle 64 Unità di Esecuzione in luogo delle 48 che si trovano nella G4 dell’i3.

Se riuscite a sopportare i 256GB di storage, può essere interessante il base con upgrade i7 per un totale di 1359€, quindi 320€ in meno rispetto al vecchio i5 dual core. Questo vi darà un po’ più velocità ma se la iGPU G7 risulterà essere presente anche nell’i5 allora quello dovrebbe essere il vero best-buy dato che è anche lui un 4-core/8-thread e la differenza di clock non è così pronunciata.

Per chi invece volesse tentare un utilizzo più spinto dell’Air leggendo “i7” il mio consiglio è: aspettate. È vero che ora è presente l’opzione da 16GB di RAM, fondamentale se intendete fare ad esempio montaggio video, ma che questo processore sia in grado si sopportare carichi intensivi per lunghi periodi è ancora tutto da dimostrare. In sintesi: per le versioni base ed un uso moderato direi che con il nuovo Air si va tranquilli ma se siete intenzionati a spingere molto in alto la configurazione nella speranza di ottenere ottime prestazioni, dovreste innanzitutto attendere qualche prova concreta ed attendibile. Inoltre aspetterei anche per il vociferato e plausibile arrivo del MacBook Pro 14″ di qui ai prossimi due mesi. Di base costerà sicuramente di più ma se l’aggiornamento rifletterà quello del 16″ allora il solco tra questo è l’Air rischia di essere comunque molto molto grande. Un po’ come lo era quello tra il vecchio Air e l’attuale Pro 13″ base, ma potenzialmente anche di più.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.